Home Fratelli di Crozza Fratelli di Crozza, monologhi più interessanti delle imitazioni. E su Salvini che ha bruciato i nomi per il Quirinale: “Più che un’elezione sembrava una grigliata”

Fratelli di Crozza, monologhi più interessanti delle imitazioni. E su Salvini che ha bruciato i nomi per il Quirinale: “Più che un’elezione sembrava una grigliata”

Il one man show di Nove è tornato con una confezione grafica e ben poche novità.

18 Febbraio 2022 23:39

Siete bellissimi“: è bastata questa frase pronunciata da Maurizio Crozza in apertura del suo Fratelli di Crozza per riandare con la mente al Festival di Sanremo 2013, quando alla prima serata fu interrotto da un paio di spettatori dell’Ariston a causa di un’imitazione non gradita di Silvio Berlusconi (si scoprì subito dopo che tra i “ribelli” c’era il vicepresidente del Lecce Calcio, esponente locale di Forza Italia).

Per fortuna questo ennesimo kick-off del suo one man show su Nove non è stato nulla di paragonabile rispetto a quella performance così incerta: il comico genovese è tornato in Riviera l’anno successivo (come risarcimento morale) e nel 2017 con le sue copertine, ma l’impressione è che riesca a dare il massimo solo nei suoi programmi.

In Fratelli di Crozza è infatti totalmente a suo agio, con la caterva di monologhi e soprattutto di imitazioni a cui ci ha abituato. Stasera in realtà sembra che siano stati i primi a superare in qualità i secondi, nonostante l’alchimia con l’autore e spalla Andrea Zalone.

Prendiamo alcuni esempi: in apertura stronca il leader della Lega Matteo Salvini per aver bruciato una ridda di nomi alla carica di Presidente della Repubblica (“Più che un’elezione sembrava una grigliata“) e  sbeffeggia il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio per un video effettivamente surreale in cui mostra le sue doti di pacificatore per la crisi in Ucraina, con tanto di colonna sonora. “Sembra una Instagram Stories di Nathalie Caldonazzo“, dice tra le risate del pubblico.

Ma il meglio viene con Mario Draghi e il Superbonus, con riferimento allo scandalo delle truffe. “Che mondo strano le Poste italiane: da un lato c’è la penna con il cordino, dall’altro si fanno fott…. miliardi di euro“. La sigla PNRR infine sta per “Professionisti nel Rinviare Rogne, infatti tutto rinviato a partire dalla lotta all’evasione fiscale“. Molto carina la confezione grafica a inizio e chiusura di puntata, peccato invece che i musicisti non siano ancora presenti fisicamente sul palco.

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