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Eurovision 2024, l’Islanda non si ritira: “Decisione difficile”

L’Islanda non boicotta l’Eurovision 2024: le perplessità sulla partecipazione di Israele non fermano la RÚV, ma la decisione non è stata semplice

18 Marzo 2024 11:22

L’Islanda ha sciolto la prognosi e annuncia la partecipazione all’Eurovision Song Contest 2024, in programma  a Malmö, in Svezia, dal 7 all’11 maggio. L’Islanda sarà in gara con il brano Scared of Heights, cantato da Hera Björk che ha vinto (non senza polemiche, e lo vedremo a breve) la 18esima edizione del Söngvakeppnin, la selezione nazionale per l’ESC. Una seconda volta per la cantante, già rappresentante dell’Islanda a Eurovision nel 2010.

I dubbi per Israele

La conferma della partecipazione islandese all’ESC 2024 è arrivata all’indomani della presentazione del brano di Israele, Hurricane, diffuso ufficialmente lo scorso 10 marzo.

Ricordiamo che il brano è stato sottoposto a riscrittura, dopo un lungo braccio di ferro tra la tv pubblica israeliana KAN e l’EBU, che ha ritenuto i primi brani inviati (October Rain e Dance Forever) troppo politici.

Ancor prima della querelle sulla canzone in gara per Israele, gli artisti islandesi, insieme a quelli di altri paesi del Nord Europa, avevano lanciato una petizione perché Israele fosse bandita dall’Eurovision in virtù della reazione ai danni della popolazione palestinese dopo l’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023. Una richiesta respinta dall’EBU che non ha ritenuto il comportamento della tv pubblica israeliana contraria alle regole dell’associazione, diversamente da quanto accaduto due anni fa con Russia e Bielorussia dopo l’occupazione dell’Ucraina.

Fatto sta che la RÚV, la tv pubblica islandese, si era riservata il diritto di confermare la propria partecipazione, immaginando la possibilità di un boicottaggio vista la presenza di Israele. Una decisione che sarebbe spettata alla tv e non ai vincitori della competizione nazionale, come chiarito dalla rete.

Qualche giorno fa, invece, è arrivato il sì dell’Islanda a ESC 2024:

“Nelle ultime settimane abbiamo seguito con attenzione le decisioni prese dai nostri vicini nordici: tutti loro intendono partecipare a ESC, così come altre nazioni che condividono la nostra posizione”

ha dichiarato il direttore della radio-tv islandese, Stefán Eiríksson. Ma il problema in Islanda non è più, o non solo, Israele…

Polemiche per il caos voti durante la Finale

A creare davvero scompiglio nel Paese è stato l’andamento della Finale del Söngvakeppnin del 2 marzo scorso. In  moltissimi hanno lamentato un malfunzionamento dell’app per raccogliere i voti per la sfida finale tra Scared of Heights di Hera Björk e Wild West del palestinese Bashar Murad. In pratica, non tutti i voti espressi sarebbero stati conteggiati e questo ha portato al vivo sospetto che la vittoria della Björk non fosse del tutto lecita.

Una situazione così ‘degenerata’ da portare oltre il 40% degli islandesi – stando a due sondaggi diffusi da RÚV – a opporsi alla partecipazione all’Eurovision 2024, un po’ per la questione israeliana ma soprattutto per le incertezze sul brano vincitore.

A sostegno di quanti non vorrebbero che Scared of Heights di Hera Björk partecipasse all’ESC anche una delle compositrici del brano vincitore, Ásdís María Viðarsdóttir, che ha deciso di ritirare la firma dalla canzone e di non volare a Malmõ per la finale.

“Sono stata molto chiara fin dal primo momento: ci sono legittimi dubbi sulle votazioni e sui risultati e ritengo che la RÚV non abbia dato risposte chiare. Ho suggerito alla RÚV di permettere a Bashar di partecipare all’ESC e di far gareggiare nel caso il prossimo anno, ma non hanno accettato. Io non seguirò il brano: la mia coscienza non me lo permette”

ha dichiarato l’artista.

Nel frattempo, la RÚV ha ‘omologato’ la vittoria, sostenendo che, nonostante il malfunzionamento dell’App, il margine di voto a favore della Björk è stato indubbio:

“I voti che potrebbero essere andati perduti a causa dell’errore sono stati ancor meno di quanto si pensasse inizialmente ed è evidente che ciò non ha influito sul risultato finale. Hera Björk ha vinto il duello con una prevalenza  schiacciante e lo consideriamo un forte sostegno per la sua partecipazione all’Eurovision. Invitiamo tutti a sostenerla: sarà una splendida rappresentante per l’Islanda”

ha dichiatato il responsabile del Söngvakeppnin, Skarphéðinn Guðmundsson.

Insomma, tempi agitati per l’Islanda e non solo per l’eruzione del vulcano di Grindavík… Salvo ulteriori sorprese, però, l’Islanda si esibirà nella seconda parte della Prima Semifinale, in programma martedì 7 maggio.