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Eurovision 2022, ‘voto di scambio’ tra 6 Paesi? EBU mostra le sue prove e le tv minacciano di lasciare ESC

“Irregolarità senza precedenti” per l’EBU, che ‘insinua’ una combine nelle votazioni di Eurovision 2022. I Paesi coinvolti minacciano l’addio.

pubblicato 21 Maggio 2022 aggiornato 22 Maggio 2022 07:39

A una settimana dalla Grand Final di Eurovision 2022, e dopo le reazioni incredule e furiose dei 6 paesi accusati di aver fornito voti ‘sospetti’ per la Seconda Semifinale, l’EBU dà la propria versione dei fatti e pubblica una spiegazione dettagliata sui motivi che l’hanno spinta a ‘denunciare’ pubblicamente la presenza di schemi anomali di voto subito dopo la vittoria dell’Ucraina.

Il comunicato dell’EBU svela ufficialmente, e per la prima volta, quali siano i paesi coinvolti: come già scoperto si tratta di Azerbaijan, Georgia, Montenegro, Polonia, Romania, San Marino. Alcuni di questi Paesi hanno protestato ufficialmente, specificando di non aver avuto nessuna comunicazione in merito dopo aver assegnato i voti e denunciando di non aver potuto annunciare i voti della propria giuria nazionale in diretta tv. Come ricorderete, infatti, non ci furono i collegamenti con i portavoce di Georgia, Azerbaijan e Romania e a dare i voti ci pensò direttamente il supervisore ESC Martin Osterdahl, giustificando la cosa, in diretta, con problemi di collegamento. Problemi smentiti da tutte le delegazioni ‘zittite’, Azerbaijan in testa. E tutti hanno chiesto spiegazioni.

Questa spiegazione arriva, dunque, una settimana dopo ‘il fattaccio’, dal momento che le irregolarità denunciate da EBU sono state registrate dopo la seconda semifinale.

Eurovision 2022, quali sono i voti irregolari?

In primis, nel suo comunicato l’EBU sottolinea come la verifica e la correttezza del voto sia essenziale per l’ESC e per questo ogni comportamento sospetto è analizzato con molta attenzione. E fin qui, tutto lecito. Ma quali sono stati gli schemi di voto che hanno insospettito l’EBU e la commissione indipendente sulla corretteza del voto?

“Nella seconda semifinale, è stato osservato che 4 delle 6 giurie hanno posizionato gli altri 5 paesi nella propria  Top 5 (Azerbaijan, Georgia, Romania, San Marino, ndr), che una giuria ha collocato gli altri 5 paesi nella propria Top 6 (Montenegro, ndr) e che un’altra giuria ha piazzato quattro delle altre Nazioni nei primi 4 posti e un’altra della propria Top 7 (Polonia, ndr). In pratica, 4 delle 6 nazioni hanno ricevuto almeno un pacchetto di 12 punti, il massimo che si possa assegnare”.

A corredo di questa sintesi, EBU mostra le tabelle della Seconda Semifinale (e potete trovarle sul sito ufficiale di Eurovision). Diciamo, come sintesi, che:

  • Azerbaijan ha dato 12 punti alla Polonia, 10 alla Georgia, 8 alla Romania, 7 al Montenegro, 6 a San Marino;
  • Georgia ha dato 12 punti all’Azerbaijan, 10 al Montenegro, 8 alla Romania, 7 a San Marino, 6 alla Polonia;
  • Romania ha dato 12 punti a San Marino, 10 alla Polonia, 8 al Montenegro, 7 all’Azerbaijan, 6 alla Georgia;
  • San Marino ha dato 12 punti alla Romania, 10 alla Georgia, 8 alla Polonia, 7 al Montenegro, 6 all’Azerbaijan;
  • Montenegro ha dato 12 punti alla Georgia, 10 alla Serbia (fuori dal pattern della top 5, quindi), 8 all’Azerbaijan, 7 alla Romania, 6 a San Marino, 5 alla Polonia;
  • Polonia ha dato 12 punti a San Marino, 10 all’Azerbaijan, 8 alla Romania, 7 al Montenegro, 6 alla Svezia, 5 alla Finlandia (fuori dal pattern), 4 alla Georgia.

“Questo lo schema che è stato considerato irregolare dall’organismo pan-europeo sul voto, e avallato come tale dall’Organismo di controllo indipendente sul voto, tanto più che 5 di questi 6 paesi non hanno raggiunto la Top 7 nelle votazioni delle altre 15 giurie impegnate nel voto quella sera, tra cui tre Big Five, ovvero Germania, Spagna e UK. In più, 4 dei 6 paesi erano stati collocati nei peggiori 6 da parte delle altre 15 giurie impegnate nel voto della stessa semifinale. Una irregolarità di questa portata non ha precedenti nel concorso”

chiarisce EBU, che quindi spiega quali sono state le contromisure.

Rispettando il regolamento e in accordo con gli organismi interessati, il Supervisore Esecutivo di ESC, nella persona di Martin Osterdahl, ha rimosso, come in suo potere, i voti sospetti e li ha sostituiti con un risultato aggregato calcolato automaticamente (sulla base dei voti assegnati dai Paesi inseriti nella stessa fascia di quelli coinvolti, ndr). In questo modo si è arrivati a definire il pacchetto di voti assegnati dalle giurie interessate per la Seconda Semifinale.

Eurovision 2022, cosa è successo con i voti della Finale?

Tutti i Paesi coinvolti hanno dichiarato di non aver ricevuto nessuna segnalazione di irregolarità e nessun avvertimento dopo la votazione incriminata, considerandolo un ulteriore elemento a carico di EBU: una mancanza di rispetto e di spiegazioni che hanno letteralmente fatto infuriare i 6 paesi coinvolti, che si sono così ritrovati a dare voti diversi da quelli assegnati dalle proprie giurie e a propria insaputa.

Ma se non hanno saputo nulla e se i comunicati parlano di irregolarità registrate nelle votazioni della Seconda Semifinale, cosa è successo ai voti nella Finale?

EBU lo spiega, almeno in parte e non proprio nel dettaglio, ma è già qualcosa rispetto allo scarno comunicato diffuso dopo la vittoria dell’Ucraina: in pratica l’EBU ha prevenuto eventuali altre irregolarità e ha sostituito i voti arrivati per la Grand Final dalle 6 giurie nazionali in questione. Sembra di capire che il mancato ‘warning’ ai 6 Paesi dopo giovedì sia stato un modo per capire se uno schema del genere si sarebbe ripresentato anche per la Finalissima: aspetto questo che però non viene chiarito. Si ribadisce che questa decisione è stata presa in accordo con qualsiasi figura, organismo e istituzione coinvolta: non è stata, insomma, una decisione unilaterale e arbitraria di Osterdahl.

“Data l’irregolarità senza precedenti registrata nella Seconda Semifinale e in accordo con gli organismi interessati – il Panel pan-europeo di voto e l’Organismo Indipendente di Controllo del voto – e con il regolamento dell’evento, l’EBU ha esercitato il proprio diritto di rimuovere i voti assegnati dalle 6 giurie e di sostituirli con quelli aggregati automaticamente”

si legge nel comunicato. In più l’EBU fa sapere di aver poi contattato le tv coinvolte per dare loro modo di indagare sui voti arrivati dalle proprie giurie nazionali. Come a dire che la cosa potrebbe essere stata frutto di una combine tra ‘giurati’, non tra emittenti.

Eurovision 2022, la vittoria dell’Ucraina è valida?

Sì, la vittoria dell’Ucraina è valida e non è in dubbio. Lo ribadisce anche EBU nel suo comunicato, nel quale si legge che viene confermata la classifica finale dei 40 paesi partecipanti. Del resto, come dichiarato anche da alcuni paesi coinvolti, nella Finale i 12 voti per l’Ucraina non sono mancati e sono stati anzi talvolta sostituiti in funzione della rielaborazione del voto.

Resta una domanda: i tre paesi che hanno annunciato in diretta i propri voti hanno acconsentito a dichiarare live i voti cambiati dall’EBU? Sembrerebbe proprio di sì, stando a quanto riporta anche la tv rumena, che in un comunicato spiega come

“l’unico motivo per cui ci è stato proibito di annunciare in diretta il voto della giuria rumena, che aveva assegnato 12 punti alla Moldova, è che ci siamo rifiutati di accettare il punteggio imposto dall’EBU. Il nostro portavoce era pronto e non c’è stato nessun problema tecnico!”.

“Irregolarità senza precedenti”? La Romania si difende attaccando e rilancia con altri ‘pattern irregolari’

Le reazioni dei paesi coinvolti sono state fin da subito accese e furiose: non sono poche le emittenti che hanno minacciato da subito di adire le vie legali per ‘diffamazione’ e danno di immagine e/o di abbandonare l’ESC.

Tra queste la Romania, che ha rigirato l’accusa chiamando in causa altri ‘pattern di voto’ riconoscibili nell’analisi dei voti assegnati in questa edizione. In un comunicato, la tv pubblica rumena (TVR) manifesta tutta la propria disapprovazione per come è stata gestito il ‘giuria-gate’, accusando l’EBU di non aver voluto comunicare per tempo i sospetti e di aver reso così impossibile alla rete e alle giurie di verificare quanto successo.

“Sarebbe stato possibile se EBU avesse trattato TVR come un partner. Sarebbe stato possibile solo se EBU avesse tenuto a mente il fatto che le giurie nazionali sono totalmente indipendenti e se avesse considerato il fatto che non c’era modo per la TVR di conoscere in anticipo i voti espressi dalla giuria”.

Come a dire che la rete tv non c’entra e su questo punto il comunicato torna fermamente:

“Dal momento che l’EBU ha deciso di inviarci i dati solo dopo una settimana non abbiamo potuto fare altro che chiedere chiarimenti alla giuria a cose ormai fatte. Siamo stati processati e sanzionati senza avere la possibilità di difenderci. Ma TVR collaborerà con tutte le altre reti tv sanzionate per scoprire se le irregolarità registrate siano state un reale tentativo di frode”.

Insomma, la tv rumena ci tiene a tenere separati – come è giusto che sia – giurati nazionali ed emittente. Lo stesso pare non abbia fatto EBU, dice la TVR, quando non si è ‘fidata’ delle emittenti partner e ha preso decisioni senza informare tempestivamente i membri dell’organizzazione. Dal canto suo, la Romania però presenta le prove di altri schemi di voti irregolari, almeno stando a quanto denunciato nei loro confronti dall’EBU: la questione riguarderebbe altri 6 paesi, ovvero Australia, Belgio, Svezia, Israele, Macedonia del Nord, Irlanda.

Riprendendo i voti pubblicati sul sito di Eurovision, la Romania ha individuato un altro schema ‘sospetto, anche se non del tutto analogo, con le 6 nazioni che si sono collocate vicendevolmente nei primi posti sempre in occasione della Seconda Semifinale: Australia ha dato 12 a Svezia, 10 a Israele, 8 a Belgio, 7 a Macedonia del Nord, 6 a Irlanda ricevendo 12 da Svezia, 10 da Israele, 8 da Belgio, 5 dalla Macedonia del Nord, 5 da Irlanda: un voto ‘quasi’ speculare, insomma. Nello stesso modo il Belgio ha assegnato 10 alla Svezia, 8 all’Australia, 7 a Israele ricevendo 7 da Israele, 8 dall’Australia, 8 dalla Svezia. Tutti i dettagli si ritrovano nel comunicato ufficiale. A occhio, e senza volersi sostituire agli organismi di controllo, non si tratterebbe però della stessa ripetuta e ‘coerente’ situazione che interessa i 6 paesi segnalati da EBU.

Resta comunque una frattura quella che si è aperta tra EBU e i Paesi coinvolti. La Romania, peraltro, ci tiene a svelare anche il meccanismo di funzionamento del voto per le Giurie Nazionali e la cronologia di quanto successo tra mercoledì 11 – quando le giurie hanno espresso i propri voti alla fine delle prove generali della Seconda Semifinale – e la Finale:

“- Mercoledì 11 maggio intorno alle 22  si è svolta la prova generale per le giurie della Seconda Semifinale di ESC.
– I membri della giuria sono arrivati ​​presso la sede TVR 30 minuti prima dell’inizio del concorso, hanno presentato i loro documenti di identità al notaio, sono stati informati sulle regole di voto – non comunicare/non esprimere le proprie opinioni sui brani/esibizione/spettacolo agli altri membri – che prevede l’inizio delle votazioni dopo l’esibizione dell’ultimo concorrente e solo quando il responsabile delle votazioni dà loro il via. Dopo aver consegnato i moduli, i giurati hanno atteso che il Capo del Voto fosse informato dall’operatore Digame (partner EBU che si occupava della componente votante, inclusa la relativa grafica) che il loro voto era valido e che potevano lasciare la sede (la giuria era obbligato, secondo il regolamento, a non lasciare la location per 90 minuti dopo l’ultima esibizione).
– Le uniche due persone che sono venuti a conoscenza dei voti sono state il notaio che ha legalizzato il risultato e il Responsabile delle votazioni. Nessun altro in Romania ha avuto accesso a queste informazioni fino a lunedì 16 maggio, dopo la fine del concorso, quando i voti sono stati resi pubblici dall’EBU.
– La giuria si è riunita venerdì 13 maggio.
– Venerdì 13 maggio si è svolta la prova generale della finale per le giurie. La giuria, il notaio e il responsabile del voto hanno seguito l’iter già svolto in semifinale per la giuria, insieme ai rappresentanti di Digame.
– Da allora, la giuria rumena non si è più riunita.
– Nella giornata di sabato 14 maggio, il responsabile del voto ha tenuto due teleconferenze con gli organizzatori, per stabilire le regole di presentazione/posizionamento/lettura/ del portavoce e ha partecipato a due prove per la proclamazione dei voti in diretta, senza ricevere alcuna informazione su possibili sospetti in merito ai voti espressi dalla giuria.
– intorno alle oo.30  della notte tra sabato 14 maggio e domenica è stato inviato ai rappresentanti di TVR la tabella con i voti finali assegnati da EBU alla giuria rumena (con 12 punti per l’Ucraina). Il funzionario a Bucarest ha notato la discrepanza e ha chiesto spiegazioni a Digame. Durante la Finale, nella sede di TVR, c’erano il responsabile del voto, il presidente di giuria e il notaio.
– tra le 00.50 e l’1.09 è stato annunciato in diretta il voto della giuria rumena calcolato sulla base di un algoritmo deciso unilateralmente da EBU.
– 01.09 – L’EBU invia il primo messaggio ufficiale, informando tutte le delegazioni che l’organizzatore ha identificato alcuni modelli di voto irregolari nei risultati di sei paesi, senza nominare alcun partecipante.
– Per quanto riguarda i risultati della votazione assegnata nella seconda semifinale, sottolineamo ancora una volta che sono stati annunciati solo lunedì, dopo la fine del concorso.”

E non finisce qui.

Montenegro: “Ripetizioni di voto inevitabili, ma gli intrighi aumentano la popolarità”

Come la Romania, anche la RTCG montenegrina rilancia alle accuse di EBU con le ‘prove’ di altri pattern ‘ripetitivi’ riguardanti Australia, Belgio, Svezia, Israele, Macedonia del Nord, Irlanda. Meno diretti dei colleghi rumeni, i montenegrini parlano piuttosto di schemi ripetitivi ‘inevitabili’ quando ci si trova a votare un gruppo esiguo di paesi come in una semifinale. Non per questo però la ‘toccano piano’.

Intanto presentano un’altra combinazione ‘di scambio’, ma non per denunciare altri paesi e la vedete in basso:

Australia
12 punti per Svezia
10 punti per Israele
8 punti per Belgio
7 punti per Macedonia del Nord
6 punti per Irlanda

12 punti da Svezia
10 punti da Israele
8 punti da Belgio
5 punti da Macedonia del Nord
5 punti da Irlanda

Svezia
12 punti per Australia
10 punti per Estonia
8 punti per Belgio
7 punti per Malta
6 punti per Repubblica Ceca

12 punti da Australia
12 punti da Estonia
10 punti da Belgio
12 punti da Malta
12 punti da Repubblica Ceca

Belgio

10 punti per Svezia
8 punti per Australia
7 punti per Israele

8 punti da Svezia
8 punti da Australia
7 punti da Israele

“Non siamo qui per giudicare perché i voti di questi paesi non sono stati sospettati di nulla, ma per evidenziare che non è impossibile avere delle ripetizioni nei voti di 6 paesi. Ma in altri casi gli organizzatori hanno completamente cambiato i voti espressi dalle giurie nazionali. I voti del Montenegro sono stati annunciati dall’artista Zombijana e come avete potuto vedere in diretta il voto della giuria coincideva quasi del tutto con i risultati finali. Come potete poi vedere sul sito di Eurovision, tra i paesi che hanno ricevuto i voti del Montenegro nella finale non ce n’è nessuno di quelli presenti nella semifinale”.

Sembrerebbe un messaggio dettato da una certa volontà di superare l’empasse. Ma poi arriva la stoccata.

“In fondo, l’ESC è una gara che ha una sua ampia e fedele audience ed è spesso accompagnata da un qualche intrigo che, ne siamo certi, contribuisce alla sua popolarità”.

Interessante che un articolo sulla reazione del Montenegro sia stato linkate nel comunicato di San Marino…

La reazione di San Marino: “Avevamo dato 12 punti all’Italia”

Rimasta finora in silenzio, San Marino RTV ha deciso di diffondere una nota ufficiale sulle votazioni di Eurovision 2022 solo dopo la pubblicazione da parte di EBU dei pattern di voto irregolari riscontrati per la Seconda Semifinale. Anche in questo caso, come per la Romania, si contestano i modi di EBU e la manifesta mancanza di fiducia verso i membri partner.

“San Marino RTV precisa di essere sempre rimasta in contatto con EBU e considerato EBU l’unico interlocutore fino al comunicato di ieri nel tardo pomeriggio. Il comunicato non è stato condiviso nonostante RTV – e gli altri 5 paesi coinvolti – siano membri attivi del consorzio. È importante sottolineare questo perché la maniera in cui EBU si è mossa in questa vicenda a nostro giudizio sembra un po’ autoritaria anziché ispirata dall’associazionismo che invece guida e regola i rapporti tra i membri EBU. Abbiamo già fatto presente a EBU il nostro disappunto per il modo e non ci riferiamo al solo comunicato stampa appena uscito. Alla domanda se EBU ritenesse i sospetti di irregolarità di voto fondati al 100% la risposta è stata no.

Alla domanda se EBU si fosse accorta che un gruppo di paesi della II semifinale si sarebbe apparentemente scambiato il 12, il 10, l’8, il 7 e il 6 la risposta è stata no. Alla domanda sul perché i voti annullati di San Marino e degli altri 5 paesi sospettati siano stati dati tutti a Svezia (a cui sono stati girati 72 punti) e Australia (60 punti per lei) la risposta è stata perché “avevano le canzoni più belle”.

Nulla ci fa pensare che i nostri giurati abbiano votato qualcosa che non piacesse loro. Il loro – e nostro – 12 all’Italia è stato sostituito da EBU con un 12 alla Spagna. Abbiamo chiesto in quale maniera sia stato “calcolato” questo nuovo voto ma non ci è stata data una risposta precisa. Conosciamo l’Eurovision e da anni collaboriamo con loro, continuiamo a credere nelle istituzioni e nel concorso e tifiamo per il migliore, anche se non sempre ha la canzone migliore”.

E quel 12 punti all’Italia sarebbe stato un unicum nella storia delle votazioni tra i due paesi.

E no, non finisce per niente qui.

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