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È sempre mezzogiorno nelle cucine della ‘melevisione’: il ‘favoloso mondo della Clerici’ si regge su Antonellina

È sempre mezzogiorno per Antonella Clerici su Rai 1: il ritorno dopo La Prova del Cuoco con un talk tra cucina, famiglia e giochi anni ’80.

pubblicato 28 Settembre 2020 aggiornato 3 Novembre 2020 15:22

La casa nel (fanta)bosco di Antonella Clerici non può che richiamare alle memoria dei più le atmosfere fatate della Melevisione o de L’Albero Azzurro. E non solo nella scenografia: più che un programma, È sempre mezzogiorno si presenta come un ‘minimondo’, come una versione cooking dell’universo melevisivo, pensato per i più piccoli e per le nonne più che per un target young adult o adult, che del resto a quest’ora tendenzialmente lavora, anche se da casa.

A vedere questa prima puntata sembra davvero che ci si sia impegnati per far sì che Antonella avesse tutto quello che ha sempre desiderato: una dimensione di famiglia con le figure che più di altre danno calore – ovvero nonne e zie, le prime in versione commentatrici, la seconda ai fornelli -, un’atmosfera fatata come quella che ha trovato nella sua Arquata Scrivia – che non a caso doveva essere il set, la vera casa nel bosco -, la cucina vissuta col solo piacere dell’assaggio e del procedimento, senza gara, fatta. E in fondo questa sembra essere una Prova del Cuoco senza Prova del Cuoco, una carrellata di ricette senza gara, senza la pressione del tempo, senza vincitori e vinti. Ma al momento anche senza una direzione chiara e anche senza co-protagonisti: Antonella fa tutto da sola, come spesso accade, e al momento non ha spalle su cui contare. Eppure servono, soprattutto su un terreno nuovo e accidentato, scivoloso, come può essere quello del sottobosco del daytime feriale. Che lei sia una guida solida pochi dubbi: la sua spontaneità fa sì che anche il dirupo più impervio sembri una passeggiata di salute, anche se la tensione di questo ritorno si è sentita tutta, e non solo nel discorso iniziale. Come ogni prima puntata c’è bisogno di rodarsi, di prendere le misure, di riprendere dimestichezza anche con gli studi, lasciati tanto tempo fa. Una condizione peraltro comune a molti nella tv post-lockdown che ha costretto a lavorare in esterna e che ha ritrovato anche i conduttori più navigati alle prese con il disorientamento da camere e da studio vuoto. E per restare allo studio vuoto va detto che forse proprio questo programma sente più di altri la mancanza di un pubblico presente: neanche su quello può contare la Clerici, che invece ha sempre creato una gran bella atmosfera. E invece in questo caso si carica il tutto sulle spalle.

Ma cosa, poi?

Altalene, fiori, il lunghissimo bancone rosa, le luci che ricordano un po’ certe domeniche sportive, l’albero parlante, lo scoiattolo ‘che rompe’ per gli indizi: tutto rimanda a un mondo magico totalmente immerso nel pantone Pink Panther, che sembra essere nato avendo come ispirazione visiva e cromatica quell’ormai iconico vestito rosa di piume sfoggiato con innocente, ingenuo, genuino entusiasmo a Sanremo 2005. E sono l’entusiasmo e la genuinità della padrona di casa a tenere insieme un programma che al momento non sembra avere una vera e propria struttura narrativa, presentandosi piuttosto come la giustapposizione di momenti, tutti sostanzialmente legati alle ricette, per le quali però il fil-rouge del mondo fatato rischia di essere overwhelming: la cornice rischia di fagocitare la sostanza, il too much più che voluto dello studio richiede talmente tanta attenzione da distogliere dalla cosa più basic e più attraente, ovvero la cucina nel suo farsi e nel suo raccontarsi.

Difficile andare al di là della scena a dire il vero: è talmente preponderante da soffocare il resto. Soffoca persino il bosco live proiettato nei ledwall che finisce per essere coperto dai fiori di pesco senza stagione, dagli utensili di cucina, da tutto quel troppo che rischia di stordire. E dire invece che l’idea della stagionalità, della ‘natura’ live in studio era bella: il problema è che finisce per essere travolta da tutto il resto.

La prima puntata è sempre un numero zero: l’idea di fondo è che Antonella Clerici ha aperto le porte di casa sua al pubblico, a casa del quale invece è stata ospite per anni con qualcosa che probabilmente non sentiva così adatta a lei come questa Casa nel Bosco. “Qui può passare chi vuole, può fermarsi a chiacchierare, a mangiare qualcosa” dice Antonella, davvero convinta di star creando qualcosa di pienamente fruibile per gli altri, a casa loro. Non è così facile se non si danno al pubblico le ‘chiavi di casa’, gli strumenti per muoversi nei vari ambienti. Certo è che l’obiettivo è quello di staccarsi dal racconto del quotidiano che invece domina il daytime di Rai 1: già solo per questo la Clerici va ringraziata. Ma una misura in tutto questo va trovata: un minimo di struttura che non sia legata soltanto all’alternarsi di amici vecchi e nuovi è importante per non sentirsi, da casa, alla mercé degli ospiti di Casa Clerici. Probabilmente la si scoprirà – o la si definirà- nel corso della settimana con le varie rubriche/spazi che devono ancora essere lanciati; ma al di là di tutto un qualche ancoraggio narrativo nell’ora e mezza del quotidiano sarà utile inserirlo. In questa prima puntata, complice forse anche l’emozione, non mi è parso di averlo letto.

A puntellare il tutto ci sono i giochi al telefono: al netto della messa in scena degna di Dodò, le telefonate riescono a dare quella profondità che nulla di tutto quel ‘bailamme oggettistico’ riesce a dare. Dalla signora in cassa-integrazione al signore romano che riporta in un attimo al calore del contatto diretto del pubblico – senza grafiche social ma con la cadenza regionale e quel disincanto del “Ce provo, ma tanto pe’ ffa’” – la telefonata da casa per il gioco (con lo 06 per chi chiama da fuori Roma) è forse il vero, sincero, ancoraggio a un mondo ‘altro’, più distante dal nostro di quanto non appaia quello disegnato da Giuseppe Chiara (un signor scenografo). Sarà che vengo dai fagioli di Raffaella Carrà, ma il momento apparentemente più retrò è anche quello più fresco e innovativo di tutti.

È sempre mezzogiorno, dunque, cerca una bussola per orientarsi nell’esplorazione di questo nuovo/vecchio daytime. Bisognerà abituarsi a tutto questo rosa, ma la ricerca della vie en rose non ha bisogno, in fondo, di tutta questa nuvola confetto. Si potrebbe dire che basta la Clerici.

È sempre mezzogiorno, diretta prima puntata

11.55 Pronta all’ennesimo debutto Antonellina…

“Eccomi qua, Avevo preparato un sacco di discorsi, ma mi sono dimenticata tutto, non volevo emozionarmi ma mi sto emozionando. Voi mi conoscete bene, abbiamo condiviso tantissime cose insieme e torno nelle vostre case a mezzogiorno e cercherò di farlo portando un po’ di leggerezza, di educazione… E cominciamo dall’inizio, dal bosco, da questa sigla…”.

E la canta proprio Antonella, che poi introduce il pubblico nella sua casa nel bosco. Un confetto più che un bosco. Nel ledwall le immagini live del bosco che vede da casa sua: “Volevo che la natura entrasse nelle vostre case”.

11.59 Si inizia dalle nonne: la prima è Nonna Anna da Rizziconi, Calabria, e poi c’è Nonna… Poi la recupero.  Intanto arriva anche zia Cri. Ragazzi, diamo un po’ di ritmo. E arriva anche Alfio, il maschio Alfio…

12.02 Banane e Arancio o ai Frutti di Bosco. La scelta al telefono, ma in diretta c’è un collegamento a sorpresa con Carlo Conti. E si inizia a cucinare. Quella ai frutti di bosco.

12.05 La formula è quella che fu: si cucina, si canta, ma l’assenza di pubblico si sente più che altrove. Si interpellano le nonne per chiacchierare un po’, in questa che Antonella dichiara una casa ‘aperta’, dove tutti possono passare, fermarsi, magiare qualcosa chiacchierare.

12.20 Prima pubblicità. Nel frattempo torta finita e primo indizio dallo scoiattolo per il gioco ‘fedeltà’: quattro indizi da seguire e una telefonata per indovinare.

12.23 Il numero di telefono per giocare mi commuove…

12.23 Secondo indizio dallo scoiattolo… Intanto le luci mi sembrano un po’ da Domenica Sportiva.

12.25 Vecchi amici, nuove facce. Arriva un Improta, ;attia, il figlio di Mauro, secondogenito ventenne, la stessa età che aveva Maurino quando ha iniziato. Ammazza e quanto è grande. Intanto questo debutto è quello degli abbracci negati. E la voto di Antonella e Mauro alla prima loro volta insieme, 20 anni prima, è commovente.

12.28 E si torna a cucinare. Non si poteva che partire dagli Scialatielli. Ma alla prima non dovrebbe esserci anche Renatone?

12.41 Prima telefonata, una donna in cassa integrazione perché lavora in un agriturismo. Una botta di realtà mentre la Clerici sta sull’altalena… Un fantabosco, in effetti.

12.45 “Mi sento a casa, in questa casa nel bosco”: e arriva un mastro fornaio Fulvio Marino. Del resto durante il lockdown il lievito madre è stato fondamentale e si riparte proprio da qui. Del resto non si sa come si andrà da qui a qualche settimana.

12.49 Un programma pensato per i bambini, più che per gli adulti… E comunque il terzo indizio è “Tutti lo preferiscono fresco”: secondo me è il pane. Pubblicità.

12.55 Anche nonna Anna ha un lievito madre, che cura da 35 anni e ha chiamato Valerio. E quello che adesso si fa in tv lo chiameranno Sole… e vabbè.

12.57 Si impasta il filone di pane, su apposita bici-set.

13.00 Il gioco delle pentole: da casa chiamano per vincere un set di pentole. Devono scegliere una pentola e per scoprire se hanno vinto, Alfio deve lavare le pentole. C’è qualcosa di magnifico in questa cosa. Non capisco cosa, ma è la prima cosa che mi ha davvero sorpreso.

13.03 Driiin! Driiin! Non risponde nessuno… Una voce: “Ma che devo risponne ‘io? ‘Ndo ‘sta il set? Eccheneso’ io!”. Sergio da Roma, hai dato senso alle telefonate da casa. E ci mancavano un po’.

13.15 Si torna a cucinare: frittelline di besciamella ai funghi di Fabrizio Rebollini.

13.18 Il pane è in forno, l’albero chiama e lo scoiattolo dà l’ultimo indizio. “A molti piace sodo”: vabbè, ormai no more secrets.

13.21 Rita da Fano indovina e l’albero conferma. 250 euro di buoni spesa da MD.

13.25 Si chiude con una tavola imbandita di tutto quello che è stato preparato durante la puntata. “Siamo arrivati alla fine di questa puntata, se vi è piaciuta, se siamo riusciti a farvi compagnia, a farvi sentire in famiglia per un’ora e mezza in questa casa nel bosco, questa è la vostra casa e lo sarà da qui per un po’ di tempo. Vi voglio bene e vi abbraccio”. E sul finale parte Buon Appetito all’Italiana di Enrico Montesano.

È sempre mezzogiorno, Antonella Clerici torna su Rai 1: anticipazioni  prima puntata

È sempre mezzogiorno debutta finalmente su Rai 1: dopo averne tanto parlato, dopo uno slittamento imprevisto, è arrivato il momento della prima puntata del nuovo programma di Antonella Clerici, che ritrova la fascia oraria più amata e senza la griglia de La Prova del Cuoco.

L’attesa è dunque finita: oggi, lunedì 28 settembre, dalle 12 alle 13.30 spazio alla prima puntata di È sempre mezzogiorno, realizzato dalla Stand by Me per la Rai e che viene presentato come uno show quotidiano, non come un ‘cooking show’ pur caro alla fascia oraria. La cucina non mancherà, ma sembra non debba essere il cuore di questa ora e mezza in compagnia: la cucina è oiù che altro la cornice, lo spazio, il contesto entro il quale chiacchierare/affrontare temi e argomenti di attualità con ospiti in studio e pubblico a casa. Talk e cooking, ricette e tutorial, commenti e aneddoti per un’ora e mezza di intrattenimento.

E proprio il collegamento con il pubblico a casa rappresenta una dei momenti più attesi di questo programma visto che torna in auge il telefono, che già ha dato grandi soddisfazioni ad Antonella in passato. E che sembra volersi posizionare come ‘trait-d-union’ con i leggendari ‘mezzogiorno’ degli anni ’80.

Altro aspetto che viene sottolineato è lo studio: abbandonata l’idea di realizzare il programma nei suoi luoghi del cuore, quelli della residenza piemontese di Arquata Scrivia, si è cercato di portare la natura, il bosco, in studio. Come, lo vedremo più tardi.

Antonella Clerici
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È sempre mezzogiorno, il format e il cast

Con Antonella Clerici ci sarà un cast fisso, selezionato per essere “una metafora della saggezza popolare” con due nonnine e una zia pronte al commento, alla sferzata e a sporcarsi le mani tra i fornelli. Ci sono poi il factotum Alfio e il Maestro Panificatore Fulvio Marino. In ogni puntata poi ad aiutare Antonella in cucina ci saranno due cuochi, uno avvezzo alla tv e uno esordiente.
Durante la settimana ci saranno degli appuntamenti fissi: la fatina dei dolci, il maestro pasticcere pronto a dispensare consigli e tecniche raffinate, l’esperto di territorio e di vino, e Angela Frenda, che con la sua rubrica “Ricette d’amore” racconterà storie e aneddoti di personaggi famosi.

È sempre mezzogiorno, come seguirlo in diretta e in live streaming

Il programma va in onda dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 13.30, su Rai 1 e Rai 1 HD (DTT, 501). È sempre mezzogiorno va in live streaming su Raiplay, dove poi è disponibile anche on demand.

È sempre mezzogiorno, second screen

Per commentare il programma sui social, l’hashtag è #EsempreMezzogiorno.