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Cucine da incubo, ottava puntata 3 luglio 2013: Cuore e Sapore

Sfida tutta partenopea tra lo chef stellato e il proprietario disperato, trasferitosi a Milano per portare un po’ di Napoli a tavola. Tocca a Cannavacciuolo dare un po’ di ‘cuore e sapore’ all’ennesima cucina da incubo.

pubblicato 3 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:53

La puntata più ‘tenera’ di Cannavacciuolo: l’incontro con Napoli e con la famiglia di Antonio e Carla scioglie ancor di più il cuore dolce del Gigante Buono pluristellato e gli fa venir fuori gli occhi più dolci visti finora. Del resto anche i protagonisti di questa puntata sono stati tra i meno nervosi, irosi e urlanti delle otto puntate finora trasmesse di Cucine da Incubo Italia (alla faccia dei luoghi comuni). La rassegnazione di Carla e Antonio, la paura di dover chiudere sommersi dai debiti, ha dato loro un altro tono narrativo, meno scontroso e più costruttivo. L’antagonista questa volta era fuori dalla famiglia (per una volta, eh), ed era nel cuoco costretto a cucinare cose contro la sua volontà.

Un buon faccia a faccia tra i familiari, un po’ di tempo passato insieme (davanti o lontano dalle telecamere, che talvolta aiutano) e si riscopre la voglia di lavorare e di farlo insieme.

Il ristorante ritrova così il Cuore dei suoi protagonisti e il Sapore di Napoli: il sorriso e l’abbraccio tra Carla e lo chef Cannavacciuolo è tra i più sinceri visti finora. Peccato poi che si debba ricorrere alla ‘fiction’ per creare l’ostacolo del terzo atto, quello della riapertura. Se va tutto liscio non ci offendiamo, eh. anche perché per ‘fingere’ bisogna saper recitare. Noi vogliamo prodotti ‘freschi’, genuini, non surgelati, come lo chef insegna, autori non dimenticatelo…

Appuntamento con la nona e penultima puntata mercoledì prossimo 10 luglio: dopo Milano, Cannavacciuolo torna a Roma a Le Lanterne. Ma ce ne vorrà per riportare un po’ di luce in sala e in cucina.

Alla prossima settimana.

Cucine da incubo Italia, puntata 3 luglio 2013 live su TvBlog

22.45Si dice ‘vedi Napoli e poi muori’, ma se resto ancora 5 minuti in questo incubo rischio di morire io. Addios…“. Questa la frase con cui Cannavacciuolo lascia il Cuore e Sapore. Ma non ha senso, scusate. Ora il ristorante è un posto piacevole, no? O si riferisce a Milano? Beh, autori, ok alle frasi lapidarie e d’impatto, ma se fossero anche un po’ più chiare, eh… Addios Antonino.

22.44 Questa sera per il miracolo di San Cannavacciuolo scatta anche l’applauso, con abbracci e baci. C’è tutta Napoli adesso al Cuore e Sapore.

22.44 Anche il chiarimento tra Lofti e Antonio nel mezzo del servizio sa di costruitissimo. Peccato, perché la parte della ristrutturazione era vera e tenerissima.


22.43 Il momento di ‘panico’ di metà serata in sala è decisamente studiato a tavolino. Anche le inquadrature sono da soap. Peccato.

22.41 Alici marinate, pastiera, pasta e fagioli, cucina napoletana alleggerita e rivisitata, ma con tanta tradizione per il muovo menu di Cannavacciuolo. E ora dalla cucina escono piatti lodati e apprezzati. Lofti è un altro uomo.

22.38 Lo sguardo di Cannavacciuolo è proprio tenero verso Carla che gli salta addosso per abbracciarlo. E’ proprio amore quello di Cannavacciuolo. Il sangue non mente.

22.36 E siamo alla ristrutturazione. Il commento più ripetuto? “Waaaaa”.

 

22.31 E con un po’ di mozzarella sulla salsa di freselle ecco la pizza liquida (questa ci solletica un po’ meno eh…). Pubblicità.

22.30 Ecco nascere il calamari ripieno su salsa di pane.

22.28 Lofti, intanto, ha deciso di restare al suo posto e Cannavacciuolo gli fa vedere qualche nuova ricetta, senza cibi precotti, con ingredienti semplici (inclusa la fresella napoletana) e con tanta buona volontà e molti sorrisi.

22.26 Secondo passo, andare tutti insieme a comprare qualcosa (tutti da Cargo, eh…). E scatta la commozione per un pomeriggio da passare insieme senza pensare al lavoro. E’ la puntata più ‘emotiva’ del blocco.

22.34 Siamo alla terapia di gruppo: Cannavacciuolo riunisce la famiglia e dice che ciascuno deve buttare via qualcosa del locale e dire qualcosa agli altri. Vai con la liberazione… per ricominciare. “Mi manca la mia famiglia” dice il capofamiglia…

22.15 Mai visto Cannavacciuolo così rassegnato e abbattuto. Non riesce neanche ad arrabbiarsi di fronte all’olio nero, la mozzarella verde, lo sfacelo totale. E Antonio chiude la cucina durante il servizio. La peggiore situazione di Cucine da Incubo finora. Pubblicità.

22.14 Con queste premesse, come più essere andato il servizio serale tra carne cruda, servizio scarso e cucina indecente?

22.11 Tante incomprensioni nello staff: la stima e l’amicizia si sono trasformati in astio e rivendicazioni. E infatti Cannavacciuolo, prima di mettere mano alla trasformazione, li spinge a parlare tra di loro. Ci sono troppe cose non dette. Il problema è sempre lo stesso. Se poi pretendi di far cucinare i paccheri alla napoletana a uno che di Napoli non è sei destinato al fallimento.

22.10 Comunque, tavoli sporchi, insetti, menu ingestibile, cucina immangiabile… ma di cosa stiamo parlando?

22.09 Lo gnocco con scampi e panna non lo assaggia proprio. E dire che era quello preparato di ‘propria sponte’ dallo chef. Il suo cavallo di battaglia, eh.

22.08 La cosa bella è che Antonio, che tanto si lamenta di Lafti, con lui è sorridente e lo tratta con condiscendenza. E allora da chi la vuoi la soluzione, eh?

22.07 La carbonara di mare viene rispedita al mittente perché non ha niente a che fare con la carbonara, la Purpara è fatta di paccheri stracotti e brodo di pesce in polvere. “Io, da napoletano se mi toccano la pasta, mi offendo!”. Manco la pasta sanno cuocere al dente.

22.22 “Ti ricordo che tu sei il proprietario, sei tu che devi mettere gli altri nelle condizioni di lavorare. Sei tu che hai fatto il menu. Se non sei lo chef ti devi fidare di lui” dice lo Chef al proprietario. Ma si intromette la moglie, in difesa del marito, e Lofti fa per andare via. Ma come si dice “il pesce fete ‘ra ‘a capa…” (il pesce puzza fin dalla testa…).

22.20 Arieccoci. Cannavacciuolo non può che mettere lo staff l’uno di fronte all’altro. Il cuore div’è, eh? Dove’è? Ormai altrove. La rabbia ha preso il sopravvento. I soldi che mancano non aiutano a guardare avanti.


22.05 La cosa peggiore non è che gli danno un calamaro indecente, ma che cercano anche di fargli credere che sia fresco e non congelato. Ma in cucina è tutto congelato, lo chef non fa nulla di fresco.


22.03 Anche quando vede lo scarafaggio sul tavolo non si inquieta più di tanto. Ma quando vede la tovaglia sporca non ci vede più…

22.02 Mai visto Cannavacciuolo tanto dolce da subito: Carla lo prende bene, ha davvero voglia di recuperare quel che ha. E ora è a -230.000 euro. E’ dolce dolce con Carla.

22.00 C’è anche da dire che il problema sono i rapporti tra Lofti e Antonio: a detta dei titolari, il cuoco ha atteggiamenti prepotenti e strafottenti. E vabbè, però glielo fanno fare, eh. Quindi tocca a Cannavacciuolo mettere pace tra una famiglia sul latrico (economico ed emotivo) e uno chef “che si crede uno chef a 10 stelle”.


21.58 E poi c’è Lofti, il cuoco egiziano. Il proprietario si lamenta che lui non conosce la cucina napoletana. Ma va? E perché volete fargli fare i ‘purpetielli affogati’?


21.57 Antonio è il proprietario e pizzaiolo, Carla è la moglie e lavora con lui. Hanno 4, dico 4 figli. TRa loro Luigi e Melania aiutano nel locale.

Cucine da incubo 2013, Cuore e sapore

21.55 Precisa e puntuale scatta la presentazione del caso di stasera: il Cuore e Sapore, tra Napoli e i Navigli, tra la ristorazione e il fallimento. Siamo a Porta Genova.

21.50 Pronti? Cannavacciuolo è già alle porte di Milano…

Ottava puntata tra poco, mercoledì 3 luglio, per Cucine da Incubo Italia, in onda alle 21.55 su FoxLife e come sempre in diretta su TvBlog. Lo chef Antonino Cannavacciuolo torna a Milano (eh sì, non si esce dall’asse Roma-Milano), ma questa volta ha a che fare con una famiglia napoletana, proprietaria del Cuore e Sapore, pizzeria e grill a un passo dai Navigli e dalla stazione di Porta Genova.

L’idea di portare il sapore di Napoli e l’energia del Vesuvio nel cuore di Milano si è arenata tra debiti, stipendi arretrati e sfratti: sembra davvero che il ‘pallone di Maradona’, le sciarpe azzurre e le preghiere a San Gennaro non bastino a salvare il locale, affidato a padre, madre, figli e a uno chef di origini nordafricane. Nelle cucine del Cuore e Sapore si consuma, così, uno scontro non solo familiare, ma che vede l’un contro l’altro armati il proprietario e lo chef. Almeno questa volta gli antagonisti principali non sono padre e figlio o competitivi fratelli e per la prima volta in otto puntate si respira un po’ di ‘melting pot’ culturale, anche se probabilmente dettato dal costo della manodopera più che da una scelta ‘fusion’ tra cucina nordafricana e campana.

In ogni caso, la costante è sempre la stessa: la famiglia del proprietario si trova schiacciata dai debiti e dalla pessima cucina. Chef Cannavacciuolo non lascerà certo ‘annegare’ i suoi concittadini tra i flutti del fallimento per cui lo vedremo ancora una volta rimettere insieme i pezzi di vari esaurimenti nervosi e ripulire cucine, frigo e menu da ‘munnezza’, ingredienti scadenti e incomprensioni striscianti (sperando che di ‘strisciante’ in cucina ci siano solo incomprensioni, ecco).

Appuntamento a questa sera, mercoledì 3 luglio 2013, con l’ottava puntata di Cucine da Incubo Italia su FoxLife alle 21.55 e su live su TvBlog. Per ora “addios” (e seguiteci su Tuitterr).

Cucine da incubo 2013, Cuore e sapore

Cucine da incubo (Italia)