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Cucine da Incubo 3, 26 maggio 2015: da Sabatino alla Lanterna, Cannavacciuolo diverte e commuove

Cucine da Incubo torna su Fox Life: terza stagione per Antonino Cannavacciuolo, salvatore dei locali.

pubblicato 26 Maggio 2015 aggiornato 9 Novembre 2020 16:46

  • 20.38

    Sant’Antonino da Vico Equense prega per noi… Manca poco all’inizio della prima puntata della terza serie. Pronti?

  • 20.47

    “Quant’è bono!”: Antonino in questa terza edizione sarà pronto anche all’assalto delle fans?

  • 20.56

    Ci siamo. “Lo chef dei miracoli” sta tornando.

  • 21.00

    “La visione di questo programma è consigliata a un pubblico adulto”… e perché?

  • 21.01

    Si parte da Sabatino, sul lago di Bracciano. Ecco l’interno dellocale gestito da Marco e Dorota.

  • 21.02

    20 primi in un solo menu, ma poi Marco si arrabbia se i clienti chiedono tutti cose diverse. E la cucina si incarta…

  • 21.03

    In due minuti presentazione di staff e problemi. Marco non accetta le critiche: ha sempre ragione.

  • 21.04

    No vabbé, Marco tiene anche la cassa in cucina. Fa pure il conto. Ovviamente la clientela, quella poca che arriva, aspetta…

  • 21.05

    “Ma questo è il parcheggio di un ristorante o di uno ‘scassacarrozze’?”… chi ben comincia… E Antonino è quiiii.

  • 21.07

    “Abbiamo anche i fuori menu ma non li prenda, ché in cucina si arrabbiano”. Ah però…

  • 21.07

    I gamberi so’ vecchi: “Dopo due minuti rischio già la morte” dice Antonino. E dire che Marco sostiene siano i migliori della pescheria.

  • 21.08

    La panna nei moscardini no… Neanche il riso saltato col pesce che vogliono far passare per risotto. E il dolce nella vetrinetta? “Questo è un pezzo di storia”.

  • 21.10

    L’assaggio è disastroso.. “Sai che esce da ‘sto cartoccio? ‘A munnezz!”.

  • 21.12

    Quattro portate pessime: Marco lo chef è distrutto, Antonino schifato.

  • 21.13

    Antonino va in cucina e chiede i gamberetti: sono acidi. E’ per questo che usa la panna alla fine, per coprire il rischio di E.R….

  • 21.14

    Il frigo puzza, la roba è vecchia: “Così non si va da nessuna parte”. Lo chef sembra già rassegnato.

  • 21.15

    Siamo al servizio serale. Antonino è in ‘alta uniforme’. Tanti piatti in menu, tante comande diverse, un solo cuoco che va in ‘panna’.

  • 21.16

    Pure il tonno marcio esce… E Marco rifà una stessa linguina per tre volte. L’unica cosa che dice è “Porco mondo, porco mondo…”.

  • 21.19

    “Chi fa da sé fa per tre, dice il detto. Qui stasera fa solo casino…” dice il saggio Chef.

  • 21.19

    In 19 minuti presentazione, assaggio e primo servizio. Dire che si corre con Antonino è poco. Pubblicità.

  • 21.24

    Antonino riunisce lo staff dopo il servizio. Quattro litri di panna usata per 20 comande… Non sarà un po’ troppo?

  • 21.27

    Il primo consiglio di Antonino: sfrutta lo staff.

  • 21.27

    Secondo giorno: tutto lo staff al Castello Odescalchi. Ogni membro dello staff scrive su una pergamena quel che pensa sia sbagliato nel ristorante. Una vera e proprisa seduta di ‘autoaiuto’.

  • 21.29

    Per dirla come la direbbe Cannavacciuolo ” si scommogliano le caccavelle”, ovvero si parla finalmente in faccia.

  • 21.30

    Ora che le carte sono state messe in chiaro interviene messer Antonino che investe le ragazze con un grembiule che le ispiri nel servizio.

  • 21.32

    Per Marco non un grembiule ma due belle manate di incoraggiamento.

  • 21.33

    E’ il momento dello Chef che cucina per Marco e Dorota. Una bella lezione di cucina. Vera.

  • 21.35

    Ecco un vero piatto. “Questo è cozze e pane, non cozze e panna”. Marco è in religioso silenzio.

  • 21.35

    Mamma quanto odio i passaggi di product placement… (“Mi passi la carta da cucina?…”)

  • 21.37

    Ma diciamoci la verità: Marco non sapeva proprio cucinare.. Del resto chi abbonda con la panna non lo sa fare.

  • 21.37

    Dopo la seconda pubblicità si rinnova anche il locale.

  • 21.43

    Come sarà venuto il ‘nuovo’ Sabatino? Al terzo giorno la ‘rivelazione’. E ha decisamente più carattere…

  • 21.46

    Ma quant’è bello lo chef quando sorride… Tenero mentre abbraccia Dorota commossa.

  • 21.47

    Ed ecco il nuovo menu: semplice e gustoso.

  • 21.50

    Nuove divise, nuovo padellame… si comincia tutto daccapo. Ora sta a Marco condividere i fornelli. Collaborare è difficile…

  • 21.51

    Ma Dorota e le ragazze sono ben intenzionate e non tornare ai vecchi metodi. Sono loro a tenere la barra dritta. E la serata scivola bene.

  • 21.53

    Lo chef ce l’ha fatta. Tutti contenti e lo chef ci saluta con il suo ADDIOS. Ma torna tra poco col secondo episodio.

  • CUCINE DA INCUBO ITALIA 3 | PRIMA PUNTATA | DIRETTA | SABATINO

  • 21.56

    Seconda puntata per chef Cannavacciuolo. Si va a Genova, ‘A Lanterna.

  • 21.59

    Bisogna salvare il ristorante della Comunità di Don Gallo. Uno staff internazionale, fatto di persone in cerca di una seconda opportunità. Ma con la morte di Don Gallo la fiamma della lanterna sembra spenta.

  • 22.00

    Lo chef Roberto viene da 25 anni di carcere, dove ha fatto corsi di cucina. Ma il problema è che non sa leggere e scrivere. Un bel problema per le comande.

  • 22.02

    Ecco lo chef che arriva e conosce lo staff. “Maronna mia, e quant’ è gruoss’ chist'” pensa Roberto quando lo vede.

  • 22.04

    “Ok la storia, ma la storia va lucidata” dice Cannavacciuolo vedendo il gran casino in sala.

  • 22.04

    Si inizia con l’assaggio: l’attesa è lunga. E’ c’è troppa rucola ovunque.

  • 22.06

    Non sono invitanti le trofie, ma son buone. Incredibile! “Lo chef non ha mezze misure: o cucina bene o male” dice Antonino.

  • 22.07

    Anche Roberto insiste con la panna…

  • 22.08

    Cucina disorganizzata e cuoco discontinuo: pesce buono e funghi congelati, rucola confezionata e trofia ben fatta.

  • 22.10

    Parte il servizio serale: la tovaglietta col menu, che però non è disponibile, crea confusione in sala. Ed è confuso anche lo chef.

  • 22.11

    Patnel, che non è madrelingua italiana, è incaricata di leggere le comande allo chef, analfabeta. Mica poco.

  • 22.12

    “C’hai due persone che non fanno un cazzo e ‘a gente c’aspetta” dice Canna a Roberto. La situazione è difficile e interviene lo chef: è lui a leggere le comande.

  • 22.14

    Dopo il servizio si fa una riunione: la difficoltà è anche di tipo relazionale nel gruppo. Lo chef è chiaro: “Si parla qui, adesso. E poi senza rancore. Se fate i professionisti e fate i seri la gente torna. Voi dovete portare avanti questo posto per dare agli altri la possibilità che avete avuto voi. Ora la gente deve venire per voi, non per don Gallo”. Tenero il discorso dello Chef. Non si urla oggi, si lavora davvero in gruppo. Pubblicità.

  • 22.22

    Secondo giorno: tutto lo staff è al porto. Per lasciarsi il passato alle spalle si distrugge tutta la roba vecchia del ristorante. Ma prima ciascuno di loro deve scegliere un ricordo, un oggetto del cuore. Uno solo. Un momento difficile.

  • 22.25

    Posso dire che mi commuovo anche io a pensare quanto deve essere stato difficile per loro distruggere tante cose del passato con Don Gallo? Ma sono oggetti. E’ su questo che insiste Cannavacciuolo che punta sulla ‘rinascita’. Si commuove anche lo chef.

  • 22.27

    Don Gallo approverebbe? Roberto spera di sì e che li guardi da lassù…

  • 22.27

    Ma è tempo di guardare avanti: Cannavacciuolo insegna a sfilettare il pesce al personale di cucina, una giapponese a fare l’origami a chi lavora in sala. Tecnica e preparazione.

  • 22.28

    Ricette e lezioni tecniche per Roberto e i suoi aiuti, in vista del nuovo menu.

  • 22.30

    Cannavacciuolo si raccomanda agli aiuti: “Dovete seguire quello che dice Roberto. Un mio chef diceva sempre ‘La mia parola non è legge, ma qui sì'”. Pubblicità.

  • 22.36

    E siamo alla vera rinascita: il nuovo locale. E c’è tanta nuova luce, tanta pulizia, tanto ordine.

  • 22.39

    Nuova anche la cucina, nuove padelle, nuovi strumenti. Tutto nuovo.

  • 22.40

    Ma c’è anche una stanza del ricordo, sul vecchio stile del locale in cui respira la storia del locale e di Don Gallo.

  • 22.41

    Nuovo menu, povero e di mare. Che bellezza! Pasta con crema di focaccia, per riutilizzare quella avanzata. Genio.

  • 22.44

    E per risolvere il problema dell’analfabestismo di Roberto ecco un pannello con i piatti, ma numerati.

  • 22.45

    “Sale, olio e amore”: questa la ricetta di Cannavacciuolo, in cucina per supportare la rinascita della Lanterna.

  • 22.46

    Tutti carichi, tutti pieni di energia e tutto fila liscio. E per Roberto scatta anche l’applauso della sala sotto lo sguardo tenero dello chef.

  • 22.50

    “La lanterna è tornata a brillare e Genova ha ritrovato il suo faro” dice Cannavacciuolo prima di salutare tutti col suo ‘addios’ e di chiudere la puntata di Cucine da Incubo più bella di sempre.

Cucine da Incubo 3 regala un Cannavacciuolo più tenero e disponibile di sempre. Meno personaggio e più Antonino: un percorso, questo, iniziato già nella seconda stagione, ma che sembra ora arrivare a maturazione, facendo prevalere il ‘vero’ Antonino su quello un po’ ‘costruito’ visto al debutto della versione italiana, forse per ricalcare le orme di Ramsay.
Più spontaneo della seconda stagione, che ha un po’ patito forse un eccesso di scrittura, più sicuro di sé alla terza edizione, lo chef è ormai padrone della telecamera, che sembra affrontare con meno timore. Perché anche uno chef come lui può intimorirsi in un territorio ‘straniero’ come quello della produzione tv.

Le Cucine da Incubo, però, non gli sono più estranee. Complice anche una scrittura più curata del solito – almeno a vedere queste prime due puntate soprattutto in occasione della costruzione della seconda giornata, quella della ‘ricostruzione’ prima della ristrutturazione/riapertura – lo chef sembra più sciolto che mai. E se è vero che il product placement (“Mi passi la carta da cucina?”) gela l’emozione, è anche vero che la scelta di non creare il ‘finto’ caso nella serata di riapertura (o per dirla alla Vogler l’ostacolo che porta alla conquista dell’elisir) regala più linearità ed emozione al racconto.

Cannavacciuolo si diverte di più e diverte. Ma mai mi era capitato di commuovermi con Cucine da Incubo. Stasera mi è successo vedendo Cannavacciuolo alle prese con ‘A Lanterna di Don Gallo. Distruggere fisicamente i vecchi arredi, quelli che hanno caratterizzato la storia del locale, permeati del prete di strada amato da Vip e Nip, seguire il suo staff scegliere un solo ricordo tra i tanti che hanno vissuto con e senza di lui, è stato davvero toccante. La cucina è emozione ed è riuscito ad esserlo anche un makeover. Missione non facile se non sei Ty Pennington di Extreme Makeover Home Edition. Merito dello chef e anche di chi ha capito che bisogna seguirne l’esempio anche nella scrittura tv, togliendo e non aggiungendo, procedendo per sottrazione e riportando alla luce il sapore dell’ingrediente senza coprirlo con tanta inutile ‘panna’, che finisce per appiattire il gusto. I sapori di queste due diverse puntate si sono sentiti tutti. E quella alla Lanterna sarà difficilmente eguagliabile.

Bentornato Chef Cannavacciuolo.

Cucine da Incubo Italia 3 | Puntate 26 maggio 2015 | Diretta

Cucine da Incubo 3 | Puntate 26 maggio 2015 | Anticipazioni


Cucine da Incubo torna su FoxLife questa sera, martedì 26 maggio, alle 21.00 con le prime due puntate della terza stagione. A salvare locali in difficoltà ritroviamo lo chef Antonino Cannavacciuolo, rappresentato quest’anno come il ‘cristo salvatore’ nell’ultima cena tra ristoratori litigiosi. E in genere sono proprio i malesseri relazionali tra proprietari e/o dipendenti a creare i maggiori danni alle attività che Antonino si ritrova a recuperare.

Il format di Cucine da Incubo, dunque, non cambia. Prodotto da Endemol Italia per Fox International Channels Italy, il programma andrà in onda ogni martedì in prima serate con due puntate di fila. Per Cannavacciuolo crescono le difficoltà, visto che quest’anno si ritrova alle prese anche con ristoranti e situazioni più impegnative delle ‘solite’ trattorie/pizzerie a gestione familiare. Si parte proprio con un locale decisamente ‘sui generis’, ovvero ‘A Lanterna di Don Gallo, di cui avemmo già modo di parlare. Un appuntamento che permette così di ricordare il prete di strada nel secondo anniversario della sua scomparsa.

Ma vediamo cosa ci attende nelle prime due puntate di Cucine da Incubo 3.

Cucine da Incubo 3 | Anticipazioni | A’ Lanterna

Cucine-da-incubo-3-prima-puntata-diretta-A-Lanterna

Il Ristorante ‘A Lanterna di Genova è nato nel 1979 ed è una delle strutture della Comunità di San Benedetto al Porto, fondata da Don Andrea Gallo. Punto di riferimento per gli amici ‘vip’ di Don Gallo (da De André a Vasco Ross, il locale ha iniziato a decadere dopo la morte del ‘Don’, nel 2013. Problemi gestionali e finanziari hanno portato la trattoria alla chiusura. A fatica sono riusciti ad aprire: al momento il locale è gestito da Domenico, uno dei fondatori, che sta provando a farlo ripartire rendendolo più competitivo, anche a livello di prezzi. In cucina si sono Roberto, che arriva dalla comunità dopo un passato difficile, e Patnel, aiuto cuoca di origini nigeriane, che però non sa leggere e scrivere. In sala Lara e Tito, che possono contare anche sull’aiuto di Gianni, un volontario vicino a Don Gallo per 30 anni. Per Antonino Cannavacciuolo, quindi, una missione per nulla facile, che lo porta a misurarsi anche con il sogno e il progetto di Don Gallo. Motivazione, riorganizzazione, efficienza le parole chiave di Antonino per riportare in auge lo storico locale genovese.

Cucine da Incubo 3 | Anticipazioni | Sabatino

Cucine-da-incubo-3-prima-puntata-diretta-Sabatino

Altra missione per la prima puntata di Cucine da Incubo 3 quella ad Anguillara Sabazia (Roma) per recuperare Sabatino, locale gestito da un titolare poco incline alle critiche e solitamente poco avvezzo a delegare. Due difetti che possono portare alla chiusura anche il migliore dei ristoranti.

Sabatino, situato vicino al lago di Bracciano, è gestito dal 2006 da una coppia di coniugi, Marco e Dorota, che propongono un menu, fin troppo ampio, di carne e pesce alla brace e pizzeria. Partito bene, il locale inizia a veder scemare la clientela e per ridurre le spese Marco decide di occuparsi anche dalla cucina, con Samantha, aiuto cuoca brasiliana, e Simona, dalla Romania che ha iniziato come lavapiatti ma ora aiuta anche in cucina. Il problema, però, è che Marco non lascia che lo aiutino come potrebbero. E così lui non vuole delegare, si lamenta di non avere aiuto, la tensione sale, gli affari vanno sempre peggio.

Antonino Cannavacciuolo potrà quindi mettere in atto tutta la sua, ormai proverbiale, bravura riorganizzando sì la cucina, il servizio e ridisegnando l’identità culinaria del locale, ma soprattutto facendo aprire gli occhi al proprietario. Magari anche con qualche ‘schiaffone’ illuminante.

Cucine da Incubo 3 | Come seguirlo in tv e in streaming

Cucine-da-incubo-3
Cucine da Incubo 3 va in onda ogni martedì alle 21.00 su Fox Life (Sky, 114) e anche in live streaming su SkyGo. Possibile seguirlo in live streaming anche su SkyOnLine per gli abbonati al servizio.

Cucine da Incubo 3 | Second Screen

Per seguire e commentare live Cucine da Incubo potete ovviamente seguire il liveblogging di Blogo, su TvBlog dalle 21.00. Ma il programma di Cannavacciuolo ha anche un suo fortunato seguito social anche se veicolato sui profili della rete. Su Facebook si appoggia alla pagina ufficiale di Fox Italia, così come su Twitter l’account ufficiale è quello di @Foxlifeit con hashtag #CucinedaincuboIT.
Cucine da Incubo è presente anche su Instagram.

Ora bisogna solo cominciare, vero @AntoninoChef?

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