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Che ne è stato della Bbc di una volta?

La televisione che nasce come servizio culturale, erogato potenzialmente a tutti i cittadini e articolato in radio e tv, gestite entrambe dalla stessa impresa pubblica, ha un classico emblema di riferimento: la Bbc. Nelle parole di sir John Reith, il suo primo storico direttore, era ben chiaro l’intento della British Broadcasting Corporation: educare, informare e

29 Luglio 2007 10:45

bbc articolo repubblica the guardian La televisione che nasce come servizio culturale, erogato potenzialmente a tutti i cittadini e articolato in radio e tv, gestite entrambe dalla stessa impresa pubblica, ha un classico emblema di riferimento: la Bbc.
Nelle parole di sir John Reith, il suo primo storico direttore, era ben chiaro l’intento della British Broadcasting Corporation: educare, informare e intrattenere, in rigoroso ordine di importanza.
Questa formula, nota come triade reithiana, ha avuto larga importanza nella storia del piccolo schermo, laddove educare significava prolungare presso gli adulti l’istruzione scolastica, informare equivaleva al dare le notizie anche ai cittadini esclusi dalla lettura dai giornali e dalla politica, intrattenere (to entertain) comprendeva non solo il divertimento fine a se stesso, ma il coinvolgimento emotivo mediato dal cuore (in una priorità marginale rispetto al perseguimento degli obiettivi precedenti).
Come riporta Wikipedia,

la BBC è sempre stata ritenuta, anche fuori dalla sua patria, uno dei più autorevoli operatori radiotelevisivi del mondo, anche in ragione delle tradizionalmente rigorose modalità di produzione dei dati giornalistici che l’hanno resa un punto di riferimento per la categoria.
Nonostante sia attualmente gestita da un consiglio nominato dalla Regina su consulenza dei ministri del governo britannico, la BBC risulta del tutto libera da influenze politiche e commerciali.

Eppure, il marchio di autorevolezza di cui si è sempre fregiata ha incominciato ad appannarsi. Cinquantanove spettatori su cento si fidano meno della Bbc che in passato, secondo un sondaggio realizzato da The Guardian e ripreso oggi da Repubblica. La fiducia crolla fra gli ultra65enni, con il 67% di delusi. Tre inglesi su quattro sono ormai rassegnati perché credono che molte cose in tv siano “drammatizzate, anche se sembrano reali”.
Insomma, qui si sta mettendo in dubbio la reputazione di uno degli operatori più cari del mondo, visto che il canone costa 135 sterline e 50 pence, cioè più di 200 euro. Tra l’altro per il 58% dei cittadini ormai non c’è più differenza tra la Bbc e i canali di Sky.
Tra i motivi che costituiscono la pietra dello scandalo, un quiz clamorosamente truccato che ha fatto sospendere tutti i giochi a premi (si inventavano false telefonate durante dei concorsi di beneficenza per distribuire regali ai propri dipendenti, mescolati fra il pubblico, invece che agli spettatori da casa). Poi c’è Madonna, che ha pronunciato parole tabù durante il Live Earth senza essere censurata. E ancora va segnalato l’accanimento giornalistico contro Sua Maestà, a cui è stato addebitato un eccessivo scatto d’ira in una lite con una fotografa (che le aveva chiesto di posare senza corona).
La zietta inglese, come viene apostrofata sin dalle origini, perde sempre più colpi e pare che ai piani alti stiano cadendo delle teste.
Mentre il direttore Mark Thompson promette una cura radicale dopo il brusco risveglio, la Bbc rischia di aver inseguito un punto di non ritorno: fare il verso alla più disinita concorrenza perdendo il contatto con la propria identità pedagogica (che è un po’ quella a cui si è ispirata, almeno gli inizi, la nostra mamma Rai).