Home Notizie Il testo del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile cancellato dalla puntata di Chesarà (ma pubblicato da Giorgia Meloni)

Il testo del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile cancellato dalla puntata di Chesarà (ma pubblicato da Giorgia Meloni)

Viene reso noto da La Repubblica il testo integrale del monologo di Antonio Scurati cancellato dalla puntata di Chesarà del 20 aprile 2024.

20 Aprile 2024 18:05

AGGIORNAMENTO ore 18:00 – La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni tenta di chiudere il caso Scurati. Lo fa direttamente utilizzando la sua pagina Facebook rispondendo alle polemiche che in queste ore stanno investendo il Servizio Pubblico per una vicenda finita per essere anche una questione politica.

In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile.
La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo.
Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni:
1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini.
2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto.

In un'Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un…

Posted by Giorgia Meloni on Saturday, April 20, 2024

A questo aggiungiamo che il testo dello scrittore sarà letto da Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni stasera in apertura di “In altre parole“, alle 20.35 su La7.

Il testo del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile cancellato dalla puntata di Chesarà

È l’ennesimo caso che sta scuotendo la Rai da stamattina, la cancellazione del monologo dello scrittore Antonio Scurati in occasione del 25 aprile (giornata dedicata alla Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista) dalla puntata di Che Sarà (in onda stasera alle 20:15 su Rai 3) sta provocando un aspro dibattito ormai evoluto in poche ore trasformandosi in un vero caso politico.

Tutto quello che fino ad ora è successo, dall’annuncio di Serena Bortone (conduttrice di CheSarà) sui social, alla reazione dell’Usigrai, il commento di alcuni esponenti politici e la smentita di Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai che respinge le accuse di censura, sono riportate in questo articolo scritto da Marcello Filograsso.

Repubblica.it fa un passo in avanti rendendo pubblico il testo integrale del monologo di Scurati. Di seguito ve lo riportiamo:

Il testo del monologo di Antonio Scurati

Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini.

    L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

    Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani.

Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati“.

Il monologo prosegue:

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.

Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana“.

Caso Scurati, la nota interna alla Rai: “Partecipazione annullata per motivi editoriali”

Sempre Repubblica.it rivela un altro dietro le quinte della vicenda. Si tratta di una nota contrattuale interna alla Rai, uno scambio di informazioni fra le strutture del Servizio Pubblico in cui si legge che la partecipazione di Antonio Scurati “In qualità di autore testi creativi per il programma Chesarà, viene annullata per motivi editoriali“.

Ricordiamo che stamani il Direttore approfondimento Rai Corsini ha dichiarato: “Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti”.