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Amici e la giuria stampa alla finale, facciamo chiarezza

Ma è vero che i giornalisti che partecipano ad Amici non possono fare critiche ai concorrenti in gara? Certo che no. Qui vi spieghiamo come stanno le cose

19 Maggio 2022 14:11

Ma è vero che i giornalisti che partecipano ad Amici non possono fare critiche ai concorrenti in gara? Certo che no. Eppure alcuni siti (cito, a scopo puramente esemplificativo, il titolo di Today.itAmici, il retroscena: ai giornalisti è “vietato” criticare i finalisti, ecco perché) lo hanno scritto e lo hanno fatto intendere. Tutto ciò partendo dal podcast di TvBlog, TvBlog Pills, dove chi scrive questo articolo ha raccontato (qui potete ascoltare l’episodio in questione) come funzionasse il reclutamento da parte della produzione del talent show dei giornalisti che compongono la giuria della stampa per la finale del serale (andata in onda domenica scorsa, in diretta su Canale 5).

Nessun divieto e nessuna censura, ma la semplice e legittima (così l’abbiamo reputata da subito, tant’è che nel podcast l’abbiamo definita “lecita“) richiesta da parte della produzione (e, nel caso specifico, di un autore, che ha contattato il sottoscritto telefonicamente) di considerare la finale di Amici una festa. E, in quanto tale, di provare ad esprimere liberamente pareri che fossero costruttivi nei confronti di giovani concorrenti che per mesi e mesi sono stati messi – chi più, chi meno – in discussione da professori, giurati ed esterni.

Dunque stiamo parlando di una richiesta, che, in quanto tale, può essere accettata o rifiutata dal singolo giornalista. Ma che, a quanto ci risulta, non è un elemento vincolante per la presenza dello stesso nella finale del programma Mediaset. D’altronde, trattandosi di una diretta è impossibile che venga impedito a chicchessia di affermare ciò che vuole, che siano critiche, complimenti o perplessità. Tutte annotazioni banali che riteniamo sensato mettere nero su bianco per chiarire la realtà delle cose e per provare a porre freno alla strumentalizzazione delle nostre parole (strumentalizzazione di cui, ovviamente, TvBlog né tantomeno il sottoscritto sono responsabili).

La richiesta di cui abbiamo scritto fin qui non è ovviamente l’unica che viene avanzata al giornalista. Tanto per fare un esempio, al giornalista viene chiesto (chiesto, non imposto!) di non fare paragoni con concorrenti delle passate edizioni perché la gente potrebbe non conoscerli o perché si rischia di sminuire l’allievo attualmente in gara. Così come viene richiesto (richiesto, non imposto!) di non aggiungere commenti al momento della votazione, ma di limitarsi a pronunciare il nome del concorrente a cui si vuole assegnare il premio della critica (immagino che la richiesta nasca dalla necessità di stare nei tempi televisivi). Eppure in diretta è accaduto che alcuni colleghi abbiano motivato la loro preferenza. E non ci pare siano stati né censurati, né interrotti, né cacciati.

 

 

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