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Amadeus, il divano da cambiare e quegli spot che impattano sulla realtà

Amadeus protagonista di uno spot dove annuncia di voler “cambiare divano”, proprio nei giorni in cui si concretizza l’addio alla Rai. Quando gli spot si scontrano con l’attualità

16 Aprile 2024 14:09

E’ arrivato il momento di cambiare divano”. Lo annuncia Amadeus in apertura di uno spot che sta andando in onda proprio nei giorni in cui il conduttore è al centro della scena per il suo addio alla Rai e l’imminente passaggio sul Nove.

Storia di pubblicità che si scontrano con la realtà, o di una realtà che a volte sembra essere raccontata all’interno delle reclame. Fatto sta che risulta impossibile isolare il protagonista dalla cronaca, soprattutto se questa lo riguarda direttamente.

Appena arrivato dal maestro Andrea, già mi ha convinto a cambiare divano”, aggiunge Ama in un promo successivo, sfornato appena dopo l’ufficializzazione dei saluti a Viale Mazzini. Ecco allora che quel divano da cambiare – e in seguito sostituito – viene letto come una metafora, se non addirittura come una rivelazione anticipata degli eventi. Sì perché è legittimo pensare che nella fase dei ciak Amadeus già potesse immaginare il suo futuro professionale, con l’inevitabile riflessione sul potere che avrebbe potuto avere, a posteriori, quell’esclamazione.

Se in questo caso la pubblicità non risulta bruciata in quanto profetica, è al contrario lunghissima la lista di promozioni costrette a modifiche in corsa per via dell’anacronismo.

Divorzio Blasi-Totti

Basti pensare allo spot dell’ammorbidente di Ilary Blasi, modificato in fretta e furia dopo la clamorosa separazione da Francesco Totti. L’ex numero 10 giallorosso veniva costantemente evocato e persino mostrato in una foto poggiata sul comodino. Immagine fatta sparire nella versione successiva, opportunamente tagliata.

Mancini in Arabia

La scorsa estate fece invece discutere l’appello contro le droghe di Roberto Mancini realizzato quando ancora era commissario tecnico dell’Italia. Una comunicazione istituzionale realizzata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga trasmessa in tv per la prima volta alla fine di giugno, ma rimasta in onda pure quando l’allenatore marchigiano rassegnò le dimissioni per accordarsi quasi immediatamente con l’Arabia Saudita. Il messaggio resta tale a prescindere dalla Nazionale che guidi, avrebbe potuto obiettare qualcuno. Peccato solo che Mancini nel video indossasse la divisa azzurra, con stemma tricolore in vista.

E a proposito di Amadeus, fu proprio l’ex direttore artistico del Festival di Sanremo a sostituire Michele Mirabella nel pieno dell’emergenza coronavirus, a causa di un primissimo appello in cui il volto di Elisir assicurava che “il contagio non è affatto facile”, mentre era seduto all’interno di un ristorante cinese con tanto di bacchette in mano. Una volta esploso il caso Codogno, il messaggio finì in soffitta per fare spazio ad una narrazione decisamente più prudente e accorta.

Il gorilla e il coronavirus

Il lockdown, l’isolamento e i distanziamenti fisici contribuirono a cestinare molto altro materiale. Indimenticabile il caso del gorilla dell’analcolico che nell’inverno del 2020, nemmeno una settimana prima dell’esplosione della pandemia, invitava gli italiani ad abbracciarsi.

Mike ‘postumo’

C’è infine il precedente di Mike Bongiorno del 2009, quando la nota compagnia telefonica fu obbligata a fronteggiare l’improvvisa scomparsa del decano della tv. Bongiorno aveva già realizzato gli spot, nei quali era stato coinvolto pure il figlio Leonardo, aggiuntosi al presentatore e a Fiorello. Rimasti in magazzino per qualche giorno, i filmati vennero sbloccati “su desiderio della famiglia”.

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