Home Interviste Adriana Volpe a TvBlog: “Quante meteore in tv oggi! Viva i reality e i programmi senza copione. Magalli? Si qualifica da solo…”

Adriana Volpe a TvBlog: “Quante meteore in tv oggi! Viva i reality e i programmi senza copione. Magalli? Si qualifica da solo…”

Adriana Volpe presenta a TvBlog Cerchiamo te: missione lavoro: “È una svolta, per la prima volta conduco un programma scritto da me”

17 Aprile 2024 08:59

Dopo le due puntate sperimentali del 13 e 20 gennaio, torna a partire dal 27 aprile su Rai2 Cerchiamo te: missione lavoro. Si tratta del nuovo programma di e con Adriana Volpe, in onda ogni sabato alle ore 11.10.

I due test sono andati bene, il 20 gennaio abbiamo superato con gli ascolti Rete 4, La7, Italia 1 e Rai3. In ogni puntata raccontiamo una bella realtà imprenditoriale italiana alla ricerca di una figura da aggiungere al proprio organico. Parallelamente diamo spazio alla storia dei tre candidati – spesso sono giovani – che entrano nell’azienda, fanno un colloquio di lavoro e un giorno di prova. Alla fine c’è la firma di un vero e proprio contratto, che sia a tempo determinato, 6 mesi di prova, o collaborazione. È un brand content con una finalità di servizio pubblico: raccontiamo le imprese italiane, che si tratti di aziende strutturate, di realtà più settoriali o di mestieri un po’ dimenticati, e i loro territori, ma mostriamo anche la forza di chi è senza lavoro e ambisce ad ottenere una opportunità.

Adriana Volpe crede nel progetto, ci mette passione nel racconto del programma, che firma come autrice: “La nostra attenzione è per le persone, che sono l’anima di un’azienda, i valori e le visioni di queste realtà“.

Ok, ma è una narrazione edulcorata del mondo del lavoro, un po’ come avviene per un altro titolo di Rai2, Boss in incognito.

Quando ho scritto questo programma ho pensato fosse utile fornire al pubblico gli strumenti per essere più competitivi quando c’è un colloquio di lavoro, grazie al formatore Leonardo Leone che fornisce dei consigli. Esempio: come scrivere un curriculum o una lettera di presentazione, come affrontare un colloquio anche in videocall, quali errori non commettere. Insomma, in questo format ci sono le emozioni, il racconto della realtà, ma anche informazioni pragmatiche.

Il suo primo contratto se lo ricorda?

Avevo 18 anni, andavo a scuola, sfilai a Trinità dei monti, a Roma, Donne sotto le stelle, per Rocco Barocco. Per quel lavoro mi detterò una cifra che equivaleva quasi a un intero mese di lavoro dei miei genitori. Il primo contratto televisivo fu, invece,  nel 1993 per Scommettiamo Che, con Fabrizio Frizzi, Milly Carlucci e il maestro Mazza. Sabato sera di Rai1. E quotidianamente facevo Prove e provini, legato alla Lotteria Italia, sempre con Fabrizio. È stato una figura che mi ha fatto crescere nei primi anni di tv, mi ha insegnato a prendere la vita col sorriso. Era il primo che arrivava al teatro delle Vittorie, l’ultimo ad andar via, la persona più generosa che io abbia mai incontrato in questo lavoro. Aveva una attenzione per tutti.

A proposito di lavoro, qual è la situazione del lavoro televisivo nell’Italia di oggi?

Una volta i grandi della televisione preparavano un programma da mesi. Basti pensare alle prove per la sigla di Fantastico. Oggi, invece, si fa tutto in corsa, talvolta si punta più sull’improvvisazione che sulla preparazione. Ci sono tanti canali, c’è l’on demand. Prima la tv era più lenta e ragionata, oggi servono ritmo e velocità.

Il simbolo della televisione odierna è il reality.

I reality sono una grande opportunità. E programmi come The Voice e Amici offrono una vetrina importante. Oggi è il pubblico che seleziona i talenti. Il tema, però, è un altro.

Prego.

Ci sono più spazi, televisivi e non solo. La vera difficoltà non è tanto avere una opportunità di lavorare, ma durare nel tempo. Oggi vedo tante meteore: luccicano, hanno grande visibilità e poi l’anno successivo sono offuscate da nuovi talenti.

 

Adriana Volpe

Come sta andando con Pierluigi Diaco a BellaMa’, dove ogni lunedì è protagonista della rubrica Tutti in pista?

Molto bene. Mi diverto tantissimo, sto mostrando una Adriana diversa. Tutto è nato dalla mia ospitata nella quale mi sono raccontata a cuore aperto. Pierluigi ha visto il mio affiatamento con Antonella Elia e si è inventato questo spazio. Per noi sta per finire la seconda edizione. Siamo confermate anche per l’anno prossimo, lo ha annunciato Diaco in diretta. È un grande professionista, sensibile, è tra le persone più talentuose che io abbia incontrato in carriera, è un bravissimo giornalista, tira fuori l’essenza delle persone. Ama tutto ciò che non è costruito, fa una televisione non urlata, di grandi valori. Ha raccolto l’eredità di Maurizio Costanzo.

Finora ha frequentato Rai, Mediaset e Tv8. In questi giorni si parla molto della campagna acquisti di Nove e di Warner Bros. Discovery. Si sono fatti sentire con lei?

No. Il mio sogno è di portare avanti in Rai Cerchiamo te: missione lavoro è. È una svolta della mia carriera, perché per la prima volta faccio un programma scritto da me. Un programma sartoriale, che spero possa andare avanti.

La produzione di Cerchiamo te: missione lavoro è affidata a Ballandi, che produce anche Ballando con le stelle. Si candida a partecipare al programma della Carlucci anche stavolta?

Magari! So che Milly ha un diktat: non prende persone che hanno preso parte a reality.

Come fosse una macchia sulla sua carriera…

Da Pechino Express a Grande Fratello, i reality mi hanno fatto conoscere e avvicinato al pubblico in maniera autentica. Sono programmi senza copione, esattamente come Cerchiamo te: missione lavoro, che ha una scaletta, ma non un copione. I candidati sono ignari delle prove da affrontare, delle domande a cui rispondere nei colloqui. È la lezione che ho imparato dai reality: se vuoi creare empatia, non devi costruire nulla.

Giancarlo Magalli in una recente intervista al Corriere della Sera l’ha definita “innominabile” e ha detto di averla “cancellata dalla vita e dalla memoria“.

Come quando, rispondendo a Giletti che gli chiese se volesse dire qualcosa alla Volpe, dichiarò: “Io con le bestie non parlo“. Si qualifica da solo, non aggiungo altro, sono una signora e mi sono sempre distinta per questo.

Magalli la accusa di aver sfruttato le vostre discussioni per farsi pubblicità.

Il mio percorso lavorativo parla da solo. Lasciamo stare, dai.