Home Notizie La vita in diretta e Pomeriggio Cinque pompano il caso di Padova, ma è solo “per il bene del bambino”

La vita in diretta e Pomeriggio Cinque pompano il caso di Padova, ma è solo “per il bene del bambino”

Il caso del bambino conteso dai genitori nel Padovano occupa il pomeriggio televisivo della generalista. Sciacallaggio mediatico o doveroso diritto di cronaca?

pubblicato 12 Ottobre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 01:05

Siamo arrivati al punto in cui è Barbara d’Urso a comunicare in diretta alla mamma del bambino quali siano le condizioni di quest’ultimo tramite la testimonianza di Alessandra Mussolini (che siede in Parlamento, pensate un po’), l’unica ad aver visto il bambino stamane. Ma va tutto bene. Quando stavamo preoccupandoci, Barbara d’Urso ha rassicurato tutti, anche noi:

Stiamo facendo tutto questo per il bene del bambino.

Ottimo. Dunque nessun rischio di sciacallaggio mediatico. E noi stupidi a temerlo assistendo ad un pomeriggio televisivo monotematico (ah, no, ad un certo punto su Canale 5 si discuteva di tradimento).

Su Rai1 a La vita in diretta in esclusiva (con tanto di indicazione grafica) c’è il padre del bambino di Cittadella prelevato a forza pochi giorni fa da scuola su ordine del Tribunale dei Minori. L’avvocato, il cui nome non è stato reso noto (con lo stupore della Venier che in diretta ha domandato quale fosse l’identità del signore in collegamento, salvo poi ricordarsi l’esistenza di una legge sulla privacy), ha deciso di metterci la faccia, lui che “la televisione non la guardo abitualmente“, scontrandosi apertamente con Mara Venier:

Le ha detto una sequela di banalità retoriche. Lei ha già dato le risposte alle sue domande. Lei credo non sia in grado di interpretare un decreto della corte d’appello.

Dall’altra Pomeriggio Cinque che in esclusiva (sì, anche qui, l’esclusiva) dava conto della visita (con telecamera a seguito) di Alessandra Mussolini alla casa famiglia dove attualmente alloggia il bambino. In studio, intanto, zia e mamma, disperate, in lacrime dopo le parole della parlamentare col passato da soubrette:

So che esiste la legge sulla privacy. Forse vado in galera, ma meglio andarci per questo motivo. Devo riportare alla mamma quello che mi ha detto il bambino. Il bambino non sta bene, è a disagio. Mi ha detto che vuole tornare a casa dalla mamma.

Dopo indegni mesi e mesi di Michele Misseri, di Schettino e della Costa Concordia, di Salvatore Parolisi, della piccola Yara, di Raffaele Sollecito (e scusate se dimentichiamo altri nomi e cognomi), ora tocca al caso del bambino di Cittadella conteso dai genitori. E dalla tv. Da un certo tipo di tv.