Home Serie Tv Nemico Pubblico Live, il trionfo dell’antiretorica nello sfascio dell’Italia “salvinista”

Nemico Pubblico Live, il trionfo dell’antiretorica nello sfascio dell’Italia “salvinista”

La recensione della prima puntata della seconda edizione del programma di Giorgio Montanini.

pubblicato 4 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:25

La prima puntata della seconda edizione di Nemico Pubblico Live si è rivelata un ottimo upgrade di quello che di buono abbiamo visto durante la prima edizione del programma di Rai 3 di Giorgio Montanini, andata in onda circa un anno fa.

La staffetta monologo di stand up comedy – candid camera è stata migliorata e rafforzata con altri elementi che vedono protagonisti altri due comici del gruppo Satiriasi, Filippo Giardina e Francesco De Carlo, già autori anche della prima edizione del programma.

Nonostante ciò, Nemico Pubblico Live mantiene l’etichetta di one-person show dove Montanini si conferma protagonista convincente con i suoi monologhi che mantengono intatta la loro forza dissacratoria e corrosiva, nonostante gli inevitabili filtri della tv di Stato.

Il comico marchigiano, sostanzialmente, ha impiegato 30 secondi di tempo per dimostrare la necessità di fornire ulteriore spazio alla satira in tv. Montanini, infatti, ha debuttato, parlando dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, smascherando tutta l’ipocrisia che si è celata dietro il “Je Suis Charlie” virale sui social network (“In Italia, il problema non è la libertà d’espressione ma è il mancato esercizio. Dobbiamo esprimerci liberamente tutti se vogliamo essere Charlie Hebdo”) e non risparmiando stoccate alla comicità pop (“Il comico può sfogarsi solo sul palco. Questo vale per i comici di tutto il mondo tranne che in Italia. L’Isis non ammazzerà mai Pintus per l’imitazione di Pizzul…”).

Montanini, recentemente stalkizzato dalla redazione di Striscia la Notizia per alcune sue opinioni ovviamente non favorevoli nei confronti del programma di Antonio Ricci, ha avocato a sé giustamente il compito di ripulire la satira dai poser (“Un capo autore Zelig mi ha invitato alla giornata mondiale della satira. Io gli ho risposto: “Non posso, devo partecipare alla giornata mondiale del tormentone””) e non dovrebbe essere l’unico ad esercitare tale compito.

Non solo satira ma anche comicità con la serie The Emoticons realizzata da Francesco De Carlo: un comico, fogli di carta, creatività e una sana ritrosia a cavalcare i luoghi comuni comici.

Filippo Giardina, invece, ha partecipato attivamente al trionfo dell’antiretorica, rilasciando un’intervista al giornalista tedesco Udo Gümpel sul perché gli stipendi dei politici dovrebbero essere rimpinguati:

Bisogna aumentare gli stipendi ai parlamentari. I politici rubano perché sono costantemente sotto assedio. Totti è miliardario, gli imprenditori e i conduttori sono miliardari. Perché un politico che manda avanti le cose, dovrebbe guadagnare di meno? Un politico ruba e fa bene. Rubare è un dovere morale. Un politico ruba per la necessità di riaffermare l’importanza di amministrare la cosa pubblica. I politici devono essere capaci e pagati tanto e smetteranno di essere disonesti. Aumentando lo stipendio ai politici, i bambini sogneranno di diventare politici e ridaremo dignità a questo paese distrutto dai cittadini.

La retorica salvinista, ma anche grillina, del contesto storico che stiamo vivendo avrà sicuramente costretto gran parte degli spettatori a pensare che si tratti di controprovocazione spicciola, di populismo dell’antipopulismo.

No.

L’intervista è seria e potrebbe anche aprire interessanti dibattiti.

Nemico Pubblico, anche in questo, si lancia nell’impresa (forse prometeica?) di convincere lo spettatore a provare a volgere lo sguardo un po’ più in là, verso un terreno di confronto mai conosciuto.

Con le candid camera, però, si ritorna alla triste realtà.

Montanini, nei panni del pappone Kevin Polanco, vuole aprire un centro massaggi in un condominio e irrompe durante una riunione condominiale con le sue ragazze. L’attore mette a nudo i limiti ideologici e l’ipocrisia delle sue ignare vittime con sconcertante facilità, ricevendo anche un saluto romano come risposta indignata.

Nella seconda candid camera, Montanini recita la parte di un attivista politico che vuole togliere le pensioni ai 70enni, mostrando un manifesto dallo slogan geniale: “Per i miei nipoti, tolgo il disturbo”.

Anche in questo caso, risultato raggiunto: quando gli immigrati, gli “zingari” e anche i politici sono le vittime delle ruspe e del TUTTI A CASA!!!1! va tutto bene ma, a parti invertite, il risultato sono tavoli ribaltati e pugni.

Nemico Pubblico Live è un programma importante perché può fungere anche da metro di comparazione: prima di definire satirico un programma televisivo, guardatevi una puntata di Nemico Pubblico e poi ne riparliamo.

La satira è una finestra sulla società, ne smaschera i paradossi e ne stimola l’evoluzione.

E soprattutto non perde tempo dietro a Masterchef…