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Periscope: Zerbi, Ronnie e Filiberto vip malati di diretta, anche a Pasquetta

Fiorello si è appassionato a Periscope? Tutti gli amici della tv “periscopano” con lui, come ai tempi del boom di Twitter. Anche nei giorni festivi

pubblicato 6 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:35

Periscope sta già sfuggendo di mano alle star nostrane e, soprattutto nell’euforia iniziale, rischia di fare più danni di Twitter. La dinamica del conformismo vip è analoga a quella dell’iniziale boom dei cinguettii, post-effetto Fiorello.

L’ex animatore Valtour si annoiava in casa ad ingannare il tempo tra un evento tv e l’altro. Nel periodo in cui ci diceva che il web era il futuro (ma poi ha capito che era bene tornare a fatturare nei teatri), iniziava la sua dipendenza da Twitter che ha creato una serie di gregari. A seguirlo a ruota, tipo cagnolini, sono stati anche allora i suoi amici della cricca radiofonica, da Cecchetto a Scotti, da Zerbi a Savino.

Così adesso per Periscope, nuovo regno dell’autoreferenzialità tra amici vip. Fiorello ha provato in fase di test la prima app che consente di trasmettere video in diretta ai propri contatti. Lui stesso ha detto a Repubblica che “potrei trasmettere dal backstage di un mio spettacolo su Rai1 prima dell’inizio. In diretta. Basta usarlo in modo etico, riprendendo solo ciò che si può riprendere”.

Così, dopo averci ammorbato con i suoi selfie da insonne, Fiorello ora va in diretta dal letto svegliandosi dall’ennesima influenza, “perché le star non sono più quelle di una volta, sono molto più raggiungibili e a me piace stare vicino alla gente, raccontare di me e di quello che vedo, per esempio mostrando le città che visito mentre sono in tour”.

Tempo qualche giorno e Nicola Savino va diretta con Quelli che il calcio su Periscope. E poi ancora, oltre a un Jovanotti Periscope-dipendente, c’è J-Ax che va Live su Periscope per immortalare una sua chattata in auto con Fiorello. Anche Noemi, sua collega a The Voice, lo segue a ruota andando in diretta su Periscope a Pasqua. E dulcis in fundo, il pomeriggio di Pasquetta, Rudy Zerbi annuncia la sua diretta su Periscope alle 23.00 con il suo nuovo programma, Musicherudy.

Per chi non avesse niente da fare e volesse costruirsi un suo palinsesto personale, alle 21.00, questa sera, va in onda Red Ronnie, come se non gli bastasse il ritorno sul web del Roxy Bar. Poi, per ingannare il tempo ed essere proprio masochisti, c’è la possibilità di seguire in diretta su Periscope anche il Principe Emanuele Filiberto (quello che aveva appena annnunciato il suo addio alla tv).

Insomma, su Periscope manca solo Gianni Boncompagni che rifà Non è la Rai dal tinello di casa, con le incursioni dei vicini Japino e Carrà. Perché è la nuova frontiera dei malati di video, dei diretta-dipendenti, delle celebrity che – a telecamere spente e a riflettori abbassati – dimostrano di non avere una vita (o una famiglia che li reclama nei dì di festa). E’ il “vado in diretta, quindi esisto“, alla faccia dei programmi di montaggio Sky (non a caso piace soprattutto alla generazione Fininvest).

Fino a un anno fa i più disperati, pur di vedere quella lucina accendersi e senza confrontarsi con lo spauracchio degli ascolti, andavano in Albania su Agon Channel. Oggi c’è Periscope a portata di iPhone e sarebbe curioso divulgare i dati Auditel di chi segue in diretta, ad esempio, Giulio Base. Gli stessi internauti che gli hanno preferito la Marini a Notti sul ghiaccio?