Home Notizie Una casa nel cuore, Cristiana Capotondi a Blogo: “Io mamma per fiction, è andata bene!” (VIDEO)

Una casa nel cuore, Cristiana Capotondi a Blogo: “Io mamma per fiction, è andata bene!” (VIDEO)

“Mi preoccupava essere credibile come 34enne con una bambina di 13 anni e con una consuetudine alla maternità che io chiaramente non ho”

pubblicato 2 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:46

Cristiana Capotondi torna su Rai1 protagonista del film tv in onda lunedì 6 aprile 2015 in prime time. Una casa nel cuore (presentato ieri a Roma) è il movie tratto dal romanzo Condominio Occidentale di Paola Musa e racconta la storia di Anna, una donna che all’improvviso perde tutto e si ritrova a vivere per strada dopo essere stata abbandonata dal marito (Ludovico Vitrano); ma trova, anche grazie alla figlia Aurora (Aurora Giovinazzo) e all’aiuto di Francesco (Simone Montedoro), impiegato di una Onlus che si occupa di alloggi popolari, il coraggio e la forza di ricominciare.

A Blogo l’attrice ha raccontato le difficoltà affrontate sul set in particolar modo a novembre-dicembre 2014 in occasione delle riprese per le sequenze della piena del Tevere:

Abbiamo girato in condizioni climatiche sfavorevoli. Alla pioggia degli effetti speciali si aggiungeva quella vera; abbiamo girato notti intere completamente fradici la scena del barcone, la casa del cuore dei nostri protagonisti, portato via da un’onda anomala del Tevere.

La Capotondi ha ammesso che inizialmente era preoccupata per dover mettere in scena una madre, lei che mamma ancora non è:

Mi preoccupava essere credibile come 34enne con una bambina di 13 anni e con una consuetudine alla maternità che io chiaramente non ho; è un’esperienza che con un bambino piccolo è più facile da replicare, mentre qui parliamo di un adulto. Aurora Giovanizzo è un adulto nel corpo di una bambina. Quindi mi chiedevo come avrei saputo rapportarmi con lei… e a detta di chi ha visto il film è andata bene.

Quindi a proposito della sua latitanza da prodotti tv di lunga serialità, a cui pure in passato ha lavorato (Orgoglio, per citarne uno):

Non mi sono state proposte cose interessanti; né un linguaggio che oggi abbia una rinnovata creatività, rispetto a come lavorano le lunghe serialità negli altri Paesi europei e in America. La lunga serialità per un periodo è stato considerato dal pubblico come un prodotto di compagnia e non desiderabile; oggi invece la lunga serialità torna ad essere un oggetto del desiderio e quindi credo che anche la Rai ne potrà sviluppare con un concept che colga tematiche interessanti. Perché in fondo la tematica è il punto nodale di tutto.

Infine l’attrice ha parlato anche della sua esperienza da conduttrice avvenuta a dicembre scorso sul palco di Zelig. Un ruolo nel quale la rivedremo presto? Per conoscere la risposta non resta che gustarvi la video intervista integrale in apertura di post.