Home Notizie Mondiali 2014, Brasile diffida la Rai per il Cristo Redentore nel promo: “Non hanno pagato i diritti”. Chiesti 7 milioni

Mondiali 2014, Brasile diffida la Rai per il Cristo Redentore nel promo: “Non hanno pagato i diritti”. Chiesti 7 milioni

La Rai ha avuto una tirata d’orecchie dalla Mitra, l’arcidiocesi di Rio de Janeiro, per il promo dei Mondiali con Cristo calciatore. A quando l’udienza in tribunale?

pubblicato 9 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 03:39

Secondo ilfattoquotidiano.it l’arcidiocesi di Rio avrebbe chiesto alla Rai 7 milioni di Euro per la violazione del copyright del Cristo Redentore. Il motivo lo spiega Alessandro Maria Tirelli, avvocato italiano che ha inviato la notifica alla Rai e che collabora con il collega brasiliano Rodrigo Grazioli:

L’Arcidiocesi si sente oltraggiata. E’ come se per pubblicizzare un programma, la tv brasiliana utilizzasse le ballerine di samba insieme ai gladiatori del Colosseo. E’ un insulto a un simbolo nazionale.

Mondiali 2014, Brasile diffida la Rai per il Cristo Redentore nel promo: “Non hanno pagato i diritti”

Non c’è Mondiale di calcio senza polemica. Ma quando ci si mette di mezzo la Chiesa le cose si complicano. La Mitra, istituzione ecclesiastica dell’arcidiocesi di Rio de Janeiro, ha diffidato la Rai per il promo in rotazione, in cui il Cristo Redentore compare con la maglia azzurra numero 10. La grande Statua che domina Rio è stata vestita con la t-shirt di Antonio Cassano, il che potrebbe apparire blasfemo. Invece è solo abusivo.

La Mitra ha contestato l’utilizzo illegale del simbolo, dal momento che i diritti della statua appartengono solo all’arcidiocesi di Rio, che amministra tra le altre cose gli introiti del monumento. L’istituzione si è accorta personalmente dei promo, dal momento che sono stati trasmessi anche da Rai International.

Gli avvocati italiani Alexandro Maria Tirelli e Paolo Solini hanno avuto mandato di diffidare in via stragiudiziale la Rai, con i seguenti termini:

“Sarebbe bastato chiedere, come hanno fatto altre nazioni. Diversi spot simili s’aggirano per il pianeta, ma legalmente. Non lo stesso ha fatto la Rai. Si tratta di un’appropriazione indebita con l’aggravante della finalità economica dell’utilizzo, che fra l’altro viene duramente repressa dalla normativa vigente nello stato del Brasile”.

Inviata già a maggio, la raccomandata non ha ancora avuto risposta dalla tv di stato, che attende la citazione davanti al tribunale di Roma con richiesta danni. Morale dei Mondiali? Anche Cristo ha un tariffario.