Home Serie Tv Le Mani dentro la Città, Giuseppe Zeno: “Le scene d’azione? Quasi tutte senza controfigura!”

Le Mani dentro la Città, Giuseppe Zeno: “Le scene d’azione? Quasi tutte senza controfigura!”

Le Mani dentro la Città è la nuova fiction di Canale 5 al via venerdì 14 marzo. Giuseppe Zeno, il protagonista maschile nei panni dell’ispettore Michele Benevento, l’ha raccontata a TvBlog…

di grazias
pubblicato 12 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 06:59

È stata presentata oggi a Milano Le Mani dentro la Città, la nuova fiction di Canale 5 che ci racconterà le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. I protagonisti sono Simona Cavallari nei panni del commissario Viola Mantovani e Giuseppe Zeno che vedremo nel ruolo dell’ispettore Michele Benevento. A margine della conferenza, ci siamo fatti raccontare proprio da lui come sarà il suo personaggio…

Michele Benevento è un ispettore di polizia che agisce nella periferia milanese e opera in un tessuto abbastanza complesso, diverso da quello in cui siamo abituati a veder operare le organizzazioni criminali perché si pensa spesso che la ‘ndrangheta, la camorra ecc esistano solamente nelle realtà meridionali. Qui invece esiste un’organizzazione diversa che investe grossi capitali e trova terreno fertile facilmente corruttibile, un terreno dove anche il traffico di stupefacenti trova modo di esistere piuttosto facilmente. E questo nella realtà succede a Milano così come in altre grandi città europee e italiane. Quindi Michele Benevento è un uomo che si trova ad affrontare questa realtà e lo fa sia a livello istituzionale sia nel privato perché contro questa organizzazione ha un conto aperto, una ferita che gli è stata fatta in passato. Per questo è anche molto ossessionato da tutta una serie di vicende. Si comporterà comunque sempre con grande determinazione.

Nella fiction vedremo, naturalmente, molte scene d’azione. Ce n’è stata qualcuna particolarmente difficile da interpretare?

Io credo che quando cerchi di fare qualcosa nei limiti delle tue capacità artistiche, tutte le scene siano difficili. Un regista una volta mi disse: “Non esistono scene madri e scene minori”. Ogni scena, anche la più piccola rappresenta un passaggio che porta lo spettatore allo step successivo, quindi ognuna di esse deve essere coinvolgente. Poi è chiaro che quando ti trovi ad affrontare un argomento del genere, tutto è abbastanza complesso e forte. Fisicamente è stato un lavoro enorme: eravamo con i cappotti tra luglio e agosto a Milano! Mi viene da pensare anche alle scene d’azione come quelle in cui dovevo saltare sui palazzi…Io sono talmente folle che poi alcune cose le volevo fare da solo. Avevamo delle persone che ci istruivano su come fare determinate scene d’azione e anche delle controfigure. Però il 90 % delle cose le ho fatte io!

Alla luce di tutto ciò, non ci resta che domandare una buona ragione, quella superiore a tutte le altre, per guardarci Le Mani dentro la Città venerdì sera…

Una buona ragione è la presenza della Cavallari, ragazzi. Non potete assolutamente perdervela!