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Le fughe dal Grande Fratello inglese

Navigando alla ricerca di informazioni sul Grande Fratello Vip inglese, alla ribalta nelle cronache per il caso degli insulti razzisti, mi sono imbattuto in due episodi piuttosto curiosi che meritano di essere condivise. Che la “casa” non fosse un luogo esattamente ameno era chiaro e sono state ben due le fughe plateali di concorrenti nelle

23 Gennaio 2007 02:28

Filippo Nardi (con bastone) Navigando alla ricerca di informazioni sul Grande Fratello Vip inglese, alla ribalta nelle cronache per il caso degli insulti razzisti, mi sono imbattuto in due episodi piuttosto curiosi che meritano di essere condivise.
Che la “casa” non fosse un luogo esattamente ameno era chiaro e sono state ben due le fughe plateali di concorrenti nelle prime settimane di programmazione.

Il primo a scappare, scavalcando nottetempo la recinzione e sparendo nel nulla per diverse ore dopo appena 2 giorni di reclusione, è stato il cantante del gruppo post-punk Tower Of London Donny Tourette , che non aveva nessuna intenzione di trasferirsi nel tugurio / discarica della versione Uk del Grande Fratello facendo per una settimana da inserviente per altri abitanti assegnati all’ala lussuosa della casa.
La ragione scatenante pare sia stato un contrasto avuto con l’ormai famosa Jade Goody, ammessa fra i partecipanti insieme alla madre e al fidanzato, che era fra i 6 fortunati residenti ad aver evitato la punizione.

Il secondo concorrente ad evadere è stato tale Leo Sayer, celebre (?) songwriter australiano, che dopo due settimane ha dato vita ad un siparietto comico e piuttosto movimentato. Pur di andare via ha spaccato la serratura della porta di uscita verso l’esterno (evidentemente non aperta come nelle edizioni italiane) urlando e strepitando insulti di ogni genere nei confronti dei gorilla della security e dei membri della produzione che cercavano, con una forza a mio parere ingiustificata, di farlo desistere.

Al contrario della burrascosa fuga dal Grande Fratello 2 di Filippo Nardi che non accettava di vedere contingentato l’uso/abuso di sigarette, Sayer ha contestato il rifiuto della produzione di fornirgli “biancheria pulita“, la sporcizia e mancanza di “adeguati standard igienici” nella casa.
Divertentissimo il dialogo finale ripreso fuori dai cancelli con una donna, probabilmente una psicologa, che cerca di farlo ragionare e lui che chiude seccamente: “potete tenervi i soldi e il compenso, non m’interessano. voglio andarmene da questo fottuto paese e ritornarmene in Australia“. Niente male, australian pride.

Dopo il salto potrete apprezzare i filmati delle due “ribellioni” a confronto…

Per evitare di urtare la sensibilità di qualcuno ci tengo a precisare che il video inglese è nella versione senza tagli e senza bip di sorta, il linguaggio non è esattamente da educande.

Filippo Nardi, il Conte

Leo Sayer, l’igienista

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