Home Paola Perego La “nuova” Vita in diretta doppiata da Pomeriggio Cinque. Non è più un Segreto. Ma perché?

La “nuova” Vita in diretta doppiata da Pomeriggio Cinque. Non è più un Segreto. Ma perché?

Paola Perego e Franco Di Mare fanno flop contro la D’Urso

pubblicato 21 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:11

Abbiamo aspettato, prima di giungere a conclusioni e bilanci azzardati. Abbiamo aspettato che non fosse più un Segreto, a spiegare cosa non va nel pomeriggio di RaiUno. Ma vogliamo anche in questo caso distinguere i dati dalle opinioni, visto che non è nostra abitudine affossare i programmi in base agli ascolti.

Gli ascolti in caduta libera de La vita in diretta

Partiamo, quindi, dall’Auditel. Già dalle prime puntate Italia in diretta, il nuovo segmento iniziale che ha sostituito Buon pomeriggio Italia, è partito in netto calo rispetto alla versione Liorni – Venier (si è passati al 17% del 2012 al 12%, quindi ben cinque punti sotto). Per il resto la stessa Vita in diretta era ferma al 13%, contro il 16-18% dell’anno scorso.

Gran parte della colpa, però, va all’effetto deflagrante della soap rivelazione dell’anno, Il Segreto. Partita col botto d’estate, è stata confermata in garanzia facendo decollare il daytime di Canale5 al 26%. E dando, quindi, un ottimo traino a Pomeriggio Cinque della D’Urso.

Da questa settimana, però, qualcosa è cambiato. Perché, col ritorno di Uomini e donne nella consueta fascia delle 14.40, Il Segreto è stato posticipato alle 16.00 lasciando, così, fiatare Italia in diretta (o, quantomeno, riportando tutto com’era l’anno scorso).

Peccato che, contro il 22% di Uomini e donne (che pure in sovrapposizione è sempre prevalso), Italia in diretta sia comunque fermo all’11%. Per giunta, da qualche giorno, qualcosa è cambiato nella ridistribuzione delle parti. Come ha ricostruito Fabio Traversa di Reality&Show, La vita in diretta ora comincia alle 17.00 per evitare totalmente lo scontro con Il segreto. Peccato che questo mezzuccio pro-Auditel, già adottato da altri programmi in affanno, si sia rivelato un’arma a doppio taglio.

Ieri, infatti, la Vita in diretta ha fatto il 12% e poco più di un milione in entrambe le parti, risultando totalmente doppiata dalla netta sovrapposizione a Pomeriggio Cinque, che ha toccato record di share del 22% e quasi due milioni di spettatori.

Insomma, una vera Caporetto che peraltro farà doppiamente gongolare Barbara D’Urso, storica rivale di Paola Perego e del suo agente Lucio Presta da quando entrambe erano a Mediaset e Carmelita le soffiò la leadership sull’infotainment (prendendo le distanze dalla presunta “volgarità” e dal “trash” della sua Buona Domenica).

Il commento della nuova Vita in diretta

Questi sono i dati nudi e crudi. Ora bisognerebbe interpretarli. La Rai ha un bel problema da risolvere, perché un crollo del genere di una corazzata come La vita in diretta non può essere casuale. Crollo, peraltro, successivo alla cacciata dello storico papà del contenitore, Daniel Toaff, che a sua volta dovrebbe goderne.

Personalmente, trovo che ci sia un equivoco autolesionista in corso, mirabilmente twittato dalle parole del Direttore Giancarlo Leone: “Prima settimana della nuova Vita in diretta. Grazie Paola Perego e Franco di Mare per qualità e stile. E’ la strada giusta”.

In queste parole, peraltro risalenti all’indomani di un debutto in forte calo, c’è la presunzione di chi disconosce un’istituzione precedente, peraltro di successo, rivendicando la superiorità della propria scelta. Scelta, peraltro, di cui non si ammette per l’ennesima volta il fallimento (dopo il flop di Questa notte fantastica, Riusciranno i nostri eroi, Red or black e La terra dei cuochi).

E questo mi sento di dirlo nonostante io per primo, l’anno scorso, abbia trovato discutibili certe derive salottiere della gestione Mara Venier e certi limiti di Marco Liorni nell’attualità politica. Però la coppia era molto amata dal pubblico, il programma era ancora un grande successo e, quindi, dei meriti di questa coppia bisognava far tesoro, partendo da lì per poi apportare dei piccoli correttivi per migliorare.

Invece si è preferito il repulisti generale, dal divano alla scenografia alla sigla (al di là del fatto che la Venier fosse la prima a essere stanca del daytime perché troppo coinvolta). Si è voluto abbattere la forza di un contenitore inossidabile, che era quella di un clima familiare e interlocutorio, sostituendo una macchina talmente sincronizzata da risultare senz’anima.

Paola Perego e Franco di Mare si muovono a La vita in diretta con una professionalità robotica, per farsi lodare a tutti i costi dalle Boldrini e le dirigenze di punta. Finendo però, così, per dimenticarsi del pubblico del pomeriggio.

Paola Perego si conferma una brava conducente, ma non arriva al pubblico familiare

In particolare è la Perego che, precisissima e mai con una sbavatura, trasmette il terrore del compitino da rispettare alla perfezione. D’altro canto, Di Mare alterna la sicumera del giornalista navigato all’ansiogenia dell’approccio alla nera, non ascoltando mai fino in fondo i propri interlocutori. E’ tutto talmente scritto, che non c’è mai un vero botta e risposta tra intervistatore e ospite di turno, oltre al fatto che la spasmodica ricerca dell’effetto bon ton appiattisce qualsiasi blocco.

L’essere preparati, allora, è diventato un delitto? No, ma Paola Perego in primis – che è colei che più – stando ai dati – fa scendere l’ascolto – dovrebbe giocarsi meglio quest’occasione e imparare da una come la De Filippi. Ora che ha avuto la sua grande occasione, dopo il contentino di Se… a casa di Paola, dovrebbe mettersi in gioco in prima persona, smentendo una volta per tutte il suo esserci arrivata grazie a Presta.

Invece la vediamo scaletta-dipendente, con la stessa Enrica Bonaccorti che – quando c’è da raccontare Jimmy Fontana – le fa capire: “Io a differenza tua ne parlo perché l’ho conosciuto”. Oppure l’abbiamo vista decantare l’eleganza di Grace Kelly in un dibattito dei più stantii (ma poi basta far mente locale e realizzare che la Perego è la stessa che passa le vacanze con Elisabetta Gregoraci).

La Perego, per sua stessa ammissione, non lava, non stira, non cucina e del mondo dello spettacolo conosce solo i personaggi dell’Arcobalenotre. Fa la stupita quando dice che Sofia Loren l’ha chiamata per farle gli auguri del suo matrimonio, e non capisci mai dove finisca l’umiltà e inizi la furbizia. Vedi La vita in diretta e ti chiedi una volta per tutte chi sia veramente Paola Perego, perché le signore per strada possano una buona volta riconoscerla (in un vox populi a Quelli che il calcio, di qualche mese fa, la mancata empatia tra lei e le sciure per strada le creò già imbarazzi).

Paola, dall’alto della sua sobrietà distaccata (che pur ci tiene a elevarsi da un passato di Talpe e Fattorie) sembra seguire quello che è opportuno fare, senza mai prendere una reale iniziativa personale. Così ha aperto alle interviste singole a personaggi come Elisabetta Canalis, Rossella Brescia e Max Giusti, tutti assistiti da Presta e poco vicini al gusto delle massaie. Oppure ha rispolverato il suo cavallo di battaglia, il talk generazionale, ma senza intercettare fino in fondo il pubblico giovanile.

Così la nuova Vita in diretta, per piacere a tutti, rischia di non piacere a nessuno. L’interazione social è stata delegata a quattro giovani che non ci capiscono nulla e che, comunque, restano ingabbiati dall’incapacità di portare Twitter e Facebook senza censure in Rai.

D’altro canto, a La vita in diretta è arrivata la politica, con il punto su Berlusconi, la conferenza di Renzi e i collegamenti da Arena di Giletti con giornalisti come Nicola Porro e Vittorio Feltri. Ma manca ai conduttori la capacità di raccontare La vita in diretta con un unico linguaggio alla portata di tutti.

Per non parlare di qualche stratagemma sensazionalista qua e là, che pure i conduttori vorrebbero mascherare, dall’ennesimo talk sulla chirurgia estetica all’intervista alla donna sfigurata in primo piano (non dovevano evitare la morbosità?) e al papà di Sollecito (qui, però, la Perego è stata delicata) fino all’invito a Sgarbi sperando che sbocchi.

Per il resto, va riconosciuta a questa Vita in diretta il coraggio di sperimentare affrontando temi mai battuti, come i test Invalsi e il caos nella scuola italiana. Ma, fondamentalmente, questa Vita in diretta dovrebbe scendere dal piedistallo perché gli sforzi possano far breccia nel cuore del suo pubblico. Anche perche, se metà pubblico si è spostato sulla D’Urso, che ora esulta ogni giorno per gli ascolti, vuol dire proprio che da RaiUno si è sentito tradito.

Paola Perego