Home Notizie Megaupload chiuso dall’FBI. Rappresaglie degli Anonymous. Il sito ritorna online altrove

Megaupload chiuso dall’FBI. Rappresaglie degli Anonymous. Il sito ritorna online altrove

Il sito di filesharing nel mirino, così come il gemello Megavideo. Proteste e azioni di hackeraggio. Poi il nuovo url.

pubblicato 20 Gennaio 2012 aggiornato 5 Settembre 2020 00:09


Megaupload (il più grande sito di filesharing) e Megavideo (sito in cui si potevano vedere in streaming, fra le altre cose, episodi di serie tv) sono stati entrambi chiusi dall’FBI. Ma Megaupload è di nuovo online.

Andiamo con ordine. L’operazione contro l’organizzazione, condotta dai federali statunitensi, ha condotto, oltre alla chiusura dei due siti, anche a una serie di arresti. Il comunicato stampa del Dipartimento di Giustizia degli USA parla di sette persone e due compagnie che sono sotto accusa per

«aver organizzato un gruppo criminale che si è reso responsabile di aver infranto, attraverso una massiccia operazione di pirateria online, numerosi tipi di copyright, con un indotto di più di 175 milioni di dollari e con un danno nei confronti dei detentori del copyright di mezzo miliardo di dollari.»

L’operazione, come si può immaginare, ha scatenato immediatamente numerose reazioni, in particolare da parte del gruppo Anonymous che ha messo nottetempo sotto attacco i siti web della RIAA, della MPAA, della Universal Music e il sito Justice.org del Dipartimento di Giustizia.

Il tutto mentre in America si discutono due proposte molto aggressive proprio in merito al copyright (Sopa e Pipa), contro le quali ha protestato anche Wikipedia (SOPA è acronimo di Stop Online Piracy Act; PIPA è acronimo di Protect IP Act. I dettagli sul portale Blogo.it). Due misure che sanno molto di censura. E infatti, il collettivo Anonymous, dopo l’azione notturna ha rivendicato l’azione che ha messo down i siti di cui sopra così:

for #SOPA supporters their#SOPAblackout is today.

(ovvero: per i sostenitori del SOPA, il loro SOPA blackout è oggi).

Ma nel frattempo, Megaupload è di nuovo online.

Sulla nuova homepage del sito, diffusa con una velocità incredibile attraverso Twitter, si legge:

WE DON’T HAVE ANY DOMAIN NAME FOR NOW
ONLY THIS IP ADDRESS (http://109.236.83.66) BEWARE TO THE PISHING SITES!
This is the NEW MEGAUPLOAD SITE! we are working to be back full again
Bookmark the site and share the new address in facebook and twitter!

(Non abbiamo un nuovo dominio, per adesso. Solo questo indirizzo ip (http://109.236.83.66). Fate attenzione ai siti-phishing (che praticano frodi online, ndr). Questo è il nuovo sito Megaupload! Stiamo lavorando per tornare al completo. Segnatevi il nuovo sito e condividete il nuovo indirizzo su Facebook e Twitter)

La questione è di quelle enormemente complesse. Quel che mi pare evidente è che, come ha insegnato e insegna la storia del filesharing, la rete non si ferma (da Napster in poi) e il concetto di copyright dovrebbe essere rivisto e ridiscusso. Non certo con norme restrittive del tutto anacronistiche.