Home Quelli che il calcio Quelli che il calcio – Mara Venier grata alla generosità di Berlusconi: “A Domenica In ci incantò tutti”. E la par condicio?

Quelli che il calcio – Mara Venier grata alla generosità di Berlusconi: “A Domenica In ci incantò tutti”. E la par condicio?

Nonostante la faccia della Ventura – qui in alto – lasciasse intendere un “io mi dissocio da questa leccata”, nessuno ha potuto fermare Mara Venier. L’ex signora della domenica, ospite di Quelli che il calcio almeno una volta l’anno, si è lasciata andare a un atto di gratitudine berlusconiana piuttosto indelicato, in un momento come

pubblicato 17 Aprile 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 07:11


Nonostante la faccia della Ventura – qui in alto – lasciasse intendere un “io mi dissocio da questa leccata”, nessuno ha potuto fermare Mara Venier. L’ex signora della domenica, ospite di Quelli che il calcio almeno una volta l’anno, si è lasciata andare a un atto di gratitudine berlusconiana piuttosto indelicato, in un momento come questo.

A provocarla Alessandro Cattelan, che dà a Mara il record (controproducente) di apripista dell’infotainment in gonnella, con tutte le derive strumentali del caso:

“E’ una delle prime donne a portare in televisione il linguaggio della politica moderna. Si è dovuta sorbire in tempi non sospetti una barzelletta del Premier Berlusconi. Nel caso, riaccendiamo le polemiche”.

La Venier ha, così, ripercorso quella vicenda dandosi la zappa sui piedi:

Quelli che il calcio – Mara Venier da Simona Ventura elogia Berlusconi
Quelli che il calcio - Mara Venier da Simona Ventura elogia Berluscoi
Quelli che il calcio - Mara Venier da Simona Ventura elogia Berluscoi
Quelli che il calcio - Mara Venier da Simona Ventura elogia Berluscoi
Quelli che il calcio - Mara Venier da Simona Ventura elogia Berluscoi

“Io allora intervistavo i politici. E devo dire che avevano un ascolto pazzesco, per cui tutti volevano venire. Devo dire che c’erano tante polemiche, perché io non essendo giornalista non potevo intervistare i politici. Tutti volevano venire proprio perché ricevevano domande da una persona normale, curiosa, e avevano un bell’appeal sul pubblico. Allora mi avevano condizionata con un minutaggio: ogni politico doveva avere massimo venti minuti, non di più, per par condicio nei confronti di tutti i partiti. Berlusconi anche, ma l’unica cosa che mi chiese è di raccontare una storiella. Io chiesi al capostruttura, che allora era il grande De Andreiis, e mi disse va bene, pensando che la storiella sarebbe durata due minuti. Invece durò venticinque minuti, per cui l’intervista durò 45 minuti”.

E qui scatta la stucchevole gratitudine di Mara, che rivela per la prima volta il motivo del suo passaggio a Mediaset (nel 1997, quando collezionò un flop dopo l’altro tra Ciao mara e Una goccia sul mare):

“Devo dire che Berlusconi fu molto divertente e charmant, per cui rimanemmo tutti incantati da lui. Il giorno dopo credo sia arrivata la lettera di licenziamento. Sono stata molto sgridata. E fu allora che Berlusconi disse: ‘Signora Venier tappeti rossi a Mediaset’. E io dopo un po’…”.

Mara, questa sviolinata ti costerà cara coi tempi che corrono: ricordiamo, per giunta, che siamo in par condicio. Poi uno deve negare che i palinsesti (e i contratti vertiginosi) degli ultimi vent’anni siano stati alla mercé di un partito.

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