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La Tv che c’era – La Dottoressa Giò

Ricordare Barbara D’Urso nelle vesti d’attrice, dopo anni di svariate conduzioni tra reality e talkshow, viene ormai veramente difficile. Oggi vogliamo invece tornare nel 1997 quando con “La Dottoressa Giò“, la signora D’urso stupiva e interessava i telespettatori recitando nell’indimenticata fiction Mediaset, attualmente in replica su Rete4 ogni sabato alle 7.30.La fiction, registrata all’ospedale San

di Hit
pubblicato 14 Maggio 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:05



La Tv che c'era - Barbara d'urso in la dottoressa giò

Ricordare Barbara D’Urso nelle vesti d’attrice, dopo anni di svariate conduzioni tra reality e talkshow, viene ormai veramente difficile. Oggi vogliamo invece tornare nel 1997 quando con “La Dottoressa Giò“, la signora D’urso stupiva e interessava i telespettatori recitando nell’indimenticata fiction Mediaset, attualmente in replica su Rete4 ogni sabato alle 7.30.

La fiction, registrata all’ospedale San Raffaele di Roma e trasmessa in una prima serie di 6 puntate da 90′ su Canale5 dal 21 ottobre al 25 novembre 1997, nasceva dal successo registrato dal Film Tv “La Dottoressa Giò – Una mano da stringere” con Sergio Abbagnato, Luciano Mazzi, Paolo Calissano che il giovedi 23 novembre 1995 registrò più di 5 milioni di telespettatori. Per calarsi nelle parti di una credibile dottoressa, Barbara D’Urso si preparò affiancando per un mese la sua ginecologa personale tra parti e travagli convinta dell’innovazione del prodotto: “Prima di Gio’ – sottolineava – nelle storie d’ospedale le donne erano la spalla del medico protagonista: non si andava oltre i soliti ruoli di infermierina sexy. Con Gio’ c’e’ stata una svolta: una donna che lavora e che cerca di immedesimarsi nei drammi dei suoi pazienti“.

Il successo delle storie di Giorgia Basile portò la fiction ad una seconda ed ultima stagione, trasmessa questa volta su Rete 4 nell’autunno 1998. L’ultima puntata andata eccezionalmente di domenica per cercare di contrastare il successo della fiction di Raiuno “Un medico in famiglia” con Lino Banfi registrò 3 milioni 636 mila telespettatori. Un nuovo successo che, come vedremo dopo il salto, nonostante le ovvie polemiche da parte dei veri colleghi ginecologi, come succede attualmente con il filone investigativo, spalancò le porte degli ospedali a tante altre produzioni, accendendo una forte polemica copia-originale con la risposta della Rai a “La Dottoressa Giò”…

Con gli ascolti arrivarono anche varie polemiche dal mondo medico, che accusavano la fiction d’essere un grave esempio di disinformazione in campo medico. Tra gli episodi criticati quello in cui una donna omosessuale faceva autoinseminazione artificiale da un seme di un donatore sconosciuto omosessuale. Vicenda fortemente criticata sulla quale Barbara D’Urso replicava fermamente: “Non abbiamo fatto alcuna disinformazione , semmai abbiamo sollevato un problema di cui nessuno parla. Non c’ e’ alcuna legge in Italia nel settore dell’ autoinseminazione e della donazione di seme da donatore sconosciuto. E quando non c’ e’ una legge, tutto e’ consentito e niente e’ concesso. Inoltre – concludeva la D’ Urso -, sapevamo esattamente quello che facevamo, anche perche’ un gruppo di medici segue le sceneggiature: l’ intenzione era proprio quella di affrontare un tema scomodo.”

Polemiche meno pesanti di quelle instaurate, alla vigilia della messa in onda della seconda stagione, con la nuova fiction da 10 milioni di telespettatori di Raiuno “Una donna per amico” con Elisabetta Gardini e Laura Freddi, che accese una vera e propria guerra tra ginecologhe della Tv con l’accusa di plagio intentata dal regista, produttore e autore della fiction Mediaset Filippo De Luigi e sostenuta da tutti i protagonisti del cast.

A seguire lo spot di una puntata della Dottoressa Giò:

Un servizio de “Le Iene” su Barbara D’Urso e “La Dottoressa Giò”:

Ecco un video anche del clone di Raiuno “Una donna per amico”:

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