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Conto Tv può mandare in crisi il sistema calcio-tv

Marco Crispino, l’inventore di Conto TV, canale pay tematico porno che si è buttato nel marasma dei diritti televisivi sul calcio, può mandare in crisi il calcio italiano e mettere i bastoni fra le ruote al gigante Sky. La sua rete televisiva ha ottenuto, lo scorso 20 aprile, dal Tar l’annullamento della delibera dell’AgCom che

pubblicato 11 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:53


Marco Crispino, l’inventore di Conto TV, canale pay tematico porno che si è buttato nel marasma dei diritti televisivi sul calcio, può mandare in crisi il calcio italiano e mettere i bastoni fra le ruote al gigante Sky. La sua rete televisiva ha ottenuto, lo scorso 20 aprile, dal Tar l’annullamento della delibera dell’AgCom che chiudeva l’istruttoria avviata nel 2009 dando il definitivo via libera alla spartizione dei diritti tv per la Serie A. Il Tribunale Amministrativo si è concentrato su aspetti tecnici, ma questa sospensiva ha dato forza alla tesi di Conto Tv, in estrema sintesi: “non è pensabile una vendita di pacchetti che comprendano tutto il campionato“.

Nessun concorrente di Sky ha la capacità economica e trasmissiva, il denaro e la piattaforma, per comprare tutta la Serie A e si chiede, in ossequio ai principi antitrust, uno “spacchettamento” che metta in condizioni più concorrenti sul mercato di poter competere.

Questa decisione, soprattutto se il Tribunale di Milano venerdì prossimo accoglierà il ricorso di Conto Tv, rischia di mandare all’aria un’asta che assicura solo per la prossima stagione a tutti i club della Serie A la bellezza di 571 milioni di euro, fondamentali per i disastrati bilanci delle squadre italiane. Sarebbe tutto da rifare, con il rischio di non riuscire a spuntare questa stessa cifra. Il futuro del calcio italiano è intrecciato alla conclusione di questa diatriba legata al mercato televisivo, staremo a vedere.