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Monica Setta a TvBlog: “Non condurrei mai l’Isola dei famosi, il reality è un genere che ha già fatto il suo tempo”

Nuova ospite di TvBlog è Monica Setta, padrona di casa ne “Il fatto del giorno”, l’appuntamento quotidiano giornalistico che ha riportato lo share a due cifre in quella fascia oraria di Raidue. Fresca vittima di Gabriella Germani che l’ha imitata benissimo nel varietà di Carlo Conti “Voglia di aria fresca”, parlerà con noi del suo

di Hit
pubblicato 5 Maggio 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:05

Nuova ospite di TvBlog è Monica Setta, padrona di casa ne “Il fatto del giorno”, l’appuntamento quotidiano giornalistico che ha riportato lo share a due cifre in quella fascia oraria di Raidue. Fresca vittima di Gabriella Germani che l’ha imitata benissimo nel varietà di Carlo Conti “Voglia di aria fresca”, parlerà con noi del suo impegno di ogni giorno su RaiDue, del suo rapporto con la satira, del programma sui vizi capitali del giovedì sera e anche del suo passato nella carta stampata e del suo futuro che vorrebbe in TV con un sogno: il palco dell’Ariston. Buona lettura

L’imitazione è spesso il segno della popolarità arrivata, ha preso bene quella della Germani a “Voglia d’Aria fresca”?

“All’inizio ero timorosa, avevo anche pensato di non guardarla. Con la satira ho un rapporto delicato, anche se so che è giusto che ci sia. Per questo motivo inizialmente ho pensato di non vedere questa cosa, invece poi sentivo le risate di mia figlia di 12 anni, allora mi sono avvicinata a lei ed ho visto la mia imitazione. L’ho trovata una cosa bella, di gusto e lieve. Era satira nel senso classico del termine, creativa ed educativa e non volgare. Ho mandato subito un messaggio a Gabriella Germani dicendole che la ringraziavo molto e che l’aspettavo nella mia trasmissione. Lei è stata felicissima, c’è stato fra di noi un affettuoso scambio di messaggi.”

Accetterebbe un invito nel programma di Conti per un incontro con la sua replicante televisiva?

“Non mi hanno ancora invitato, poi sinceramente non ci ho neppure ancora pensato, ma perché no.”

Nell’imitazione si giocava molto sul fatto che nei programmi tv spesso ci sono politici che parlano di spettacolo e personaggi dello spettacolo che parlano di politica o economia. Una formula per certi versi nata con il famoso risotto di Massimo D’Alema da Vespa. Che ne pensa di questa formula?

“La formula del risotto di Massimo D’Alema non è esattamente la mia. Quel tipo di formula, come di altri salotti televisivi non appartiene a me. Io rifuggo dall’agiografia, tutto quello che è il culto della personalità non mi piace. Sono stata per anni caporedattore di un mensile che si chiama Capital, mi sono talmente affaticata a fare questo genere di ritratti alla classe dirigente ed industriale di allora che ora non mi sembra il caso di ripetermi. Questo tipo di formula applicata ai politici onestamente non mi piace, mentre la trovo più adatta alle star dello spettacolo o al mondo della grande economia. “

Eppure alcuni vedono nei suoi programmi qualcosa che assomiglia molto a questo modo di fare televisione, cosa risponde a queste critiche?

Eppure alcuni la criticano proprio perché usa questa formula per il suo programma, cosa risponde a queste critiche?

“Onestamente è capitato rarissimamente. Recentemente è successo con i cugini di campagna, siccome il governatore Zaia era un estimatore di gioventù di questo gruppo, incontrandolo una volta scherzando mi disse che avrebbe voluto incontrarli. Allora quando venne in trasmissione glieli feci trovare, ma questa è l’unica digressione che mi sono consentita. La nostra attuale formula è un modo di veicolare i temi di attualità politica ed economica, che sono argomenti ostici, in una fascia che è presidiata storicamente dalle soap opera.”

Va fiera del fatto di aver rilanciato una fascia allo sbando, dopo il flop di Scalo 76?

“La più grande soddisfazione è stata aver costruito nella mia fascia su RaiDue un bacino che era inesistente. Scalo 76 Cargo faceva una media annule del 3-4% circa 450.000 telespettatori. I primi mesi avevamo grandi perplessità. Invitavamo spesso volti noti dello spettacolo per catturare la telespettatrice media, spesso donna, abituata alle soap, poi con il tempo abbiamo pian piano inserito maggiormente i politici. All’inizio abbiamo anche incontrato difficoltà ad averli in studio, poi nel tempo son venuti tutti e di tutti gli schieramenti.”

Qual è il segreto del successo del fatto?

“Riuscire ad usare un linguaggio accessibile. Non è la rissa che fa ascolto ma la semplificazione del linguaggio. Se la gente vede litigare ma non capisce su cosa si litiga: non funziona. Le puntata più fluide, quelle che hanno cioè un filo rosso che le unisce dall’inzio alla fine, son quelle che funzionano meglio. Che il programma vada bene è testimoniato anche dal fatto che anche quando abbiamo cambiato orario, andando in onda mezz’ora dopo per vari motivi, abbiamo sempre ottenuto ottimi risultati, prendendo subito 3 punti appena partiti.”

All’inizio della sua carriera televisiva c’è “Donne allo specchio” su La 7 il primo salotto femminile che l’ha vista chiacchierata per il suo decollete. Cosa c’è di quel programma nell’attuale sui vizi capitali?

“C’è molto di quel programma. Quella fu una creatura di Maurizio Costanzo. Maurizio è nel mio cuore, lui è un maestro del giornalismo, anche se lo vedo pochissimo ed il destino ci ha messo in onda allo stesso orario. I “Vizi” sta andando benissimo e trovo che sia perfetto per quella fascia oraria.”

Pensa per il prossimo anno di riprovare nella seconda serata o tenersi stretto il suo Fatto del giorno?

“Io questo non lo so. Non so ancora quale sarà la programmazione della prossima stagione. Ho una esclusiva con la Rai, ma sinceramente non so quello che succederà.”

A “Domenica In” si è sempre occupata di politica. la sensazione, rispetto al fatto del giorno, è che lì volesse fare più “la seria”, dopo anni di gossip, mentre ora mischia i due piani. L’ammiraglia le incuteva un senso di soggezione? Quali differenze fra la sua Domenica in e l’attuale fatto del giorno?

“Il salotto di Domenica in era molto più patinato, con una preparazione che durava per tutta la settimana, con le prove generali il sabato. Il fatto del giorno è un programma più fresco, più agile, flessibile, con una scaletta che cambia a seconda della notizia che è appena arrivata in redazione. Domenica in era una limousine mentre il fatto del giorno è una smart.”

L’avventura di “Domenica In” si concluse in maniera un po’ brusca, ci racconta come è andato lo scorso finale di stagione?

“Del Noce non ci disse nulla. Abbiamo appreso dai giornali che eravamo stati tagliati. Con Del Noce non c’erano proprio rapporti di nessun tipo. Esistitono dei conduttori di serie A, che pesano e costano tantissimo, io non sono quel genere lì. Io sono una “impiegata del catasto”. Lo scorso anno a Domenica in facevo una media del 18% nel mio segmento e prendevo 1.500 euro lorde a puntata. Non penso esista un conduttore che faccia Domenica in per quella cifra.”

Quest’anno l’abbiamo vista in giuria a “Il più grande italiano di tutti i tempi”, che giudizio dà a quel programma? Addirittura era tra le più documentate sui personaggi in giuria. L’ha forse preso troppo sul serio?

“A me il programma è piaciuto. Sono laureata in storia e filosofia, andavo a soddisfare una mia passione che sono le biografie storiche. Io non lo considero un flop, ha fatto l’8% nella media della rete.”

Tra lei e Simona Ventura ci son stati degli attriti. Non trova che la Ventura abbia paura che le abbia soffiato il titolo di regina della rete?

“No credo di no. Perché intanto io considero Simona una persona molto intelligente. Una che ha investito nella televisione con vent’anni di anticipo rispetto a me. Simona Ventura era una che nel 1988 faceva la valletta di Magalli, aveva ben in mente quello che voleva fare. Io nel 1988 mi ero appena laureata e facevo il caposervizio dell’economia del Giorno. Una storia completamente diversa. “

Ospite a “L’isola dei famosi” ha avuto un brutto diverbio su Busi e la Ventura non l’ha protetta troppo. Com’è andata a finire dopo? Tornerà mai ospite in un programma della Ventura?

“Tra me e lei è finita bene . Lei che aveva ricevuto la telefonata di Busi che era sdegnatissimo per quello che avevo detto, continuava a ripetere “ha ragione Busi, ti arriveranno querele”. Io mi ero un pochino alterata e lei era molto pressante ed insistente, quindi abbiamo dato la sensazione di un certo nervosismo. Detto ciò, poi mi ha ospitato a Quelli che il calcio, io l’ho ospitata nella mia trasmissione quando abbiamo parlato dell’Isola. Abbiamo un rapporto ottimo.”

Se le proponessero di condurre l’isola accetterebbe?

“L’Isola è un genere di trasmissione che non condurrei mai e comunque non credo che mai nessuno me la proporrebbe. Io non amo i reality, credo che sia una genere che ormai abbia già fatto il suo tempo. Detto questo è un bel prodotto che può fare bene alla rete portandogli dei buoni ascolti, ma per quello che mi riguarda non c’è il gusto che ha un programma giornalistico.”

Ed invece un programma che vorrebbe condurre?

“Il festival di Sanremo. Il festival è l’unica cosa di non giornalistico che vorrei fare. Sono una grande appassionata di canzoni. Mentre per quel che riguarda il giornalismo va benissimo il mio Fatto del giorno. Per me la fascia pomeridiana è perfetta, ho una grande sintonia con le donne, se io potessi restare per sempre nel pomeriggio sarebbe l’ideale.”

Voci danno per traballante la poltrona del suo direttore Liofredi che ne pensa?

“Io non credo sia vero, lui ha lavorato bene. Ho letto anche io ma credo che siano solo indiscrezioni giornalistiche. Io penso che in un’azienda come questa si devono misurare i propri manager in base ai risultati ed i numeri di RaiDue sono sotto gli occhi di tutti: una rete che è la terza nazionale con dei numeri di share davvero importanti. Liofredi vedo che lavora, che fa il suo mestiere, in maniera onesta e lo fa con grande tenacia. E’ nato nella televisione, guarda tutto, anche le luci per esempio, controlla la scaletta, parla con il regista, è un vero uomo di prodotto. E’ uno che è nato con Brando Giordani, il suo futuro non può che essere nella televisione.”

Domanda secca, risposta secca: carta stampata o televisione?

“Adesso televisione.”

Perché?

“Nella carta stampata ho avuto tutto, perché ho fatto il mensile, il settimanale, il quotidiano con il Giorno e la Voce di Montanelli, Milano Finanza. Ho fatto radio in Radio 24 e Radiodue, ho lavorato nelle agenzie di stampa. Adesso mi piace fare televisione.”

E con l’augurio di farne tanta ancora di televisione, salutiamo e ringraziamo Monica Setta per la disponibilità e le facciamo l’in bocca al lupo per il suo futuro.