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Come finisce Arrow? Il finale che saluta Oliver Queen (Video)

The Cw ha mandato in onda il finale di Arrow, la serie tv che ha avuto il merito di lanciare il ritorno sul piccolo schermo dei supereroi

pubblicato 29 Gennaio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 07:37

L’ultima freccia di Arrow è stata scoccata martedì 28 gennaio 2020: la conclusione dell’ottava stagione (da noi in arrivo dal 3 aprile su Premium Action) segna infatti anche la fine della serie tv di The Cw che ha il merito di aver dato vita a quello che poi sarebbe diventato l’Arrowverse, ovvero il mondo dentro cui il network ha fatto vivere personaggi della Dc Comics del calibro di The Flash, Supergirl, Black Lighting e Batwoman, solo per citarne alcuni.

Al suo esordio nel 2012, la televisione era ancora lontana dalla quantità di show con supereroi a cui siamo abituati oggi: se per il cinema portare al pubblico storie di personaggi dotati di superpoteri è un’abitudine consolidata, il piccolo schermo è andato a fasi, e quella aperta proprio da Arrow è ancora in corso. Non solo The Cw, ma anche gli altri canali generalisti americani prima e le piattaforme streaming poi si sono dotate di serie tv tratte da comic book di successo. Una proliferazione di “hero show” merito anche di Oliver Queen.

Il successo di Arrow, arrivato fin dal pilot, visto negli Stati Uniti da 4,1 milioni di telespettatori (numeri record per un canale piccolo e fortemente targettizzato su The Cw, che puntava così anche a raggiungere una fascia più ampia di pubblico) e da noi -su Italia 1– da 3,2 milioni di persone, ha permesso ai produttori di avviare un nuovo processo narrativo.

Arrow ha portato in tv un mondo -o sarebbe il caso di dire mondi- dove il Male viene combattuto da eroi che, prima ancora delle loro abilità fisiche, colpiscono per il forte spirito di giustizia e sacrificio: un chiaro specchio dei tempi, in cui ad una realtà fatta di notizie sempre meno incoraggianti ed ad un maggiore senso di insicurezza ha fatto seguito la necessità di rifugiarsi, anche solo per 40 minuti alla settimana, in un luogo dove ogni criminale viene fermato e consegnato alla giustizia.

Finché ha corso da solo, Freccia Verde non ha avuto bisogno di elementi sovrannaturali (introdotti solo con l’arrivo, due anni dopo, di The Flash): la forza dello show era la forza del protagonista, il suo allenamento costante fisico e mentale e la sua determinazione a spuntare tutti quei nomi sulla lista colpevoli di “aver deluso Star City”.

Di acqua sotto i ponti, da quelle prime stagioni, ne è passata. Arrow ha cambiato buona parte del cast, ha avuto una dose massiccia di fantascienza ed ha cercato di rimanere fedele al fattore drama che l’ha contraddistinto di più rispetto agli altri show dell’universo Dc Comics nati in seguito.

Come finisce Arrow?

-Attenzione: spoiler sul finale di serie-
Dopo 170 episodi, nemici sconfitti, perdite clamorose e crossover più o meno riusciti, si arriva, quindi alla conclusione. Un doppio episodio, “Fadeout”, inevitabilmente legato a “Crisis on infinite Earths”, il crossover che unito quasi tutti i personaggi degli show dell’Arrowverse in onda e che ne racconta le conseguenze.

Nel crossover, infatti, avevamo assistito al sacrificio di Oliver (Stephen Amell), che aveva portato alla creazione di un nuovo multiverso e di una linea temporale in cui alcuni dei personaggi storici dello show erano tornati in vita. Un modo, questo, per rivedere nel finale Moira (Susanna Thompson), Quentin (Paul Blackthorne) e Tommy (Colin Donnell), sebbene le circostanze non siano delle più felici.

Tutti coloro che hanno partecipato a queste otto stagioni, infatti, si riuniscono per il funerale di Oliver. L’elogio funebre tocca a Diggle (David Ramsey), consapevole che sebbene l’amico non ci sia più, la sua missione non sia finita. Nel mentre, in onore delle prime stagioni, viene mostrato un flashback in cui proprio Oliver cerca uno dei componenti della lista del padre, per farsi poi convincere da Diggle a consegnarlo alle forze dell’ordine.

Essendo però la serie tv ormai intrisa di elementi fantascientifici, troviamo anche Mia (Katherine McNamara), la figlia di Oliver e Felicity (Emily Bett Rickards) giunta direttamente dal 2040. A proposito di Felicity, per la Rickards è un ritorno sul set dopo l’addio annunciato durante la settima stagione. Concludere senza il grande amore di Oliver, però, sarebbe stato impensabile.

E così, dopo una breve scena che rivela come Diggle, raggiunto da un misterioso scrigno che emana luce verde, potrebbe diventare Green Lantern in una nuova serie tv, la chiusura della serie tocca proprio ad “Olicity”. Nel 2040, Felicity decide di raggiungere Oliver nel “Grande Aldilà” dove lui la stava attendendo, in una ricostruzione dell’ufficio della madre, il primo posto in cui vide Felicity.