Home Sky Atlantic Diavoli la serie tv Sky con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey arriva a marzo 2020

Diavoli la serie tv Sky con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey arriva a marzo 2020

1 miliardo di sterline saranno investiti da Sky nello sviluppo di produzioni originali europee per contrastare Netflix, Amazon e le piattaforme di streaming

pubblicato 14 Ottobre 2019 aggiornato 15 Aprile 2021 13:55

Prodotta da Sky Studios e Lux Vide e Orange Studio, Diavoli la serie tv con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi è stata presentata da NBCUniversal Global Distribution al Mipcom di Cannes. Sky con tutte le sue componenti produttive e distributive è ormai parte di Comcast- Universal e proprio NBCUniversal Global Distribution ha venduto la serie in diversi paesi del mondo anche se non sono stati rivelati.

Sicuramente Diavoli arriverà nei paesi Sky in contemporanea a Marzo nel Regno Unito, Italia, Germania, Austria e Irlanda per poi andare successivamente in quei paesi in cui NBCUniversal ha stretto accordi. La serie in 10 episodi è costata 25 milioni di euro (27,5 milioni di dollari) è un thriller sulla finanza ambientato tra Londra, Francoforte e Milano, girato in inglese, basata su un libro di Guido Brera un italiano che ha lavorato a Londra per Morgan Stanley.

Borghi interpreta un giovane responsabile di una banca di investimenti che si scontra con il CEO americano, interpretato da Dempsey quando si accorge che è stato usato come una sorta di fantoccio nello scontro tra Stati Uniti e Europa durante la crisi del 2012. Luca Bernabei ha spiegato come la serie “racconta la guerra segreta tra le due sponde dell’Atlantico quando i fondi speculativi americani hanno iniziato ad attaccare il debito di diversi paesi europei“. La scelta di Borghi, una star in Italia, con un buon riscontro internazionale grazie a Suburra, ma sicuramente non una stella globale, pur se affiancato a Patrick Dempsey, non è stata facile per i produttori che temevano la diffidenza internazionale verso un protagonista italiano che recita in inglese seppur con un inconfondibile e marcato accento.

Uno dei registi Nick Hurran (l’altro è Jan Michelini) ha rivelato che inizialmente avevano valutato anche attori americani di origini italiane “ma ci sembrava di essere inadeguati, perchè tutto deve risultare vero nello show per il suo modo di essere, per il modo di ritrarre il mondo“.

Dempsey ha spiegato a deadline quanto sia importante in questo periodo lavorare anche fuori dagli Stati Uniti perchè gli altri paesi “non aspettano più il mercato americano quindi penso sia fondamentale iniziare a collaborare a livello internazionale e usare la nostra visibilità per contribuire alla rispettiva crescita. Ci sono così tante storie da raccontare a seconda del paese, dei registi, degli sceneggiatori“. Diavoli nello specifico secondo l’attore diventato una star grazie a Grey’s Anatomy, “è una storia internazionale ma con una prospettiva diversa sul mondo finanziario rispetto a quella americana cui siamo abituati. Amo lavorare in Europa per provare sempre a fare qualcosa di diverso“.

Alessandro Borghi ha aggiunto parlando con deadline come “il rapporto tra i due protagonisti è la chiave di tutta la serie perchè il mio mentore ma tutto cambierà”.

Sky-Comcast un boom da un miliardo l’anno

Dopo un acquisto da 40 miliardi di dollari, il CEO di Sky Jeremy Darroch ha ormai alle spalle una società internazionale consolidata come Universal e sa di poter poggiarsi su questa per lavorare sulle produzioni originali europee “siamo sicuramente i più grandi produttori europei” ha spiegato Gary Davey CEO di Sky Studios. Il piano è investire un miliardo di sterline (1,2 miliardi di dollari) l’anno per i prossimi cinque anni e aumentare le produzioni.

Attualmente complessivamente Sky ha 34 drama e 18 commedie in produzione, tra cui Diavoli, The New Pope, Das Boot e le nuove stagioni di Riviera e Gomorra. L’obiettivo è ovviamente creare serie capaci di mantenere gli abbonati e catturarne degli altri “la formula magica è quella di unire l’animo locale con la forza di una multinazionale. Questo ci rende unici. Possiamo essere più locali rispetto alle piattaforme di streaming internazionali e possiamo essere più globali rispetto a un qualunque broadcaster”.

Nonostante le co-produzioni e i rapporti con HBO e Showtime di cui Sky Atlantic veicola le serie, per Davey è fondamentale il prodotto locale perchè guardando i dati sono sempre i prodotti più visti nei vari paesi sui loro canali. “Siamo una forza della natura quando all’interno delle stesse mura abbiamo una squadra capace di sviluppare show importanti, un canale come Sky Atlantic che ha la forza di lanciare questi show e Sky Vision (assorbita da NBCUniversal, ndr) che può portarli per il mondo“.

E per la sfida a Netflix, Amazon, Disney+ e Apple ci vuole questo ed altro. Sicuramente Sky/Universal non avranno il problema di dover raggiungere la quota di prodotti europei a differenza dei concorrenti.

Fonte: Variety

Sky Atlantic