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Fuori dal coro, dentro la fanfara del mattatore Mario Giordano

Fuori dal coro, il programma di Mario Giordano, torna in prima serata su Rete 4: la recensione della puntata dell’11 settembre 2019

pubblicato 12 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:48

Fuori dal coro, ma dentro la fanfara di Mario Giordano, che torna a far convergere all’interno di un unico programma tre generi diversi, dando vita a qualcosa di realmente unico nel panorama televisivo italiano: i sermoni dei guru della pseudosalute, come quelli di Adriano Panzironi per le reti regionali; il talk politico sceneggiato; il giornalismo d’assalto, con inchieste ed interviste. Un abito cucito su misura per il giornalista piemontese, indossato con estrema disinvoltura, quasi come fosse una seconda pelle.

Una totale identificazione fra padrone di casa e spazio espressivo, che si manifesta in ogni minimo dettaglio durante la messa in onda. Giordano ha un formulario di espressioni fisse che contribuisce a fidelizzare rispetto al suo stile i telespettatori, uniti nella comunità di coloro che sono fuori dal coro. Non si sottrae, inoltre, dal mettere in campo la propria storia personale per aumentare il grado di personalizzazione dello show: le due bambine, vittime a Bibbiano e protagoniste della puntata, hanno i nomi fittizi delle sue due figlie minori, Sara e Camilla. Un approccio da predicatore, da comunicatore navigato, che sa di preciso a chi parla e conosce tutte le tecniche dialettiche utili per uscirne vittorioso. Il pubblico in studio lo acclama, poco contrariato per l’effettiva assenza di contraddittorio – se non per le pillole di Luisella Costamagna – o per i lunghi lunghissimi monologhi. Procede come un treno ad alta velocità, che non fa più fermate neanche per lasciare tempo di riflettere sugli eventi, sulle considerazioni, sulle parole.

Si profila come uno sfogatoio Fuori dal coro, un podio da cui Giordano sentenzia con la verità in tasca, parlando la lingua dei documenti, sbandierati per giustificare la correttezza delle informazioni. Sfruttando a pieno le potenzialità del mezzo, il direttore va però oltre il testo, scegliendo di drammatizzare la cronaca con scenografie al limite del kitsch, numeri di giocolieri come metafora del circo politico, attrici che leggono atti processuali, primi piani profondissimi. Un meccanismo ormai collaudato, un marchio di fabbrica della trasmissione, di cui è apprezzabile lo sforzo di distinguersi da qualsiasi altro prodotto in circolazione. Meno apprezzabile il contenuto delle tesi, ma questa è un’altra storia.

  • 21.30

    Si inizia col botto. Anzi, con l’urlo. “DONAAATO, a settembre in prima serata!”. Viene presentata la scaletta della puntata: dalla crisi politica, con l’intervista a Giorgetti, a il caso di Bibbiano.

  • 21.35

    “Ma a voi non sembra lo stesso spettacolo che abbiamo visto lassù?” dice il conduttore tra saltimbanchi e trampolieri. Sottopancia? Il grande circo della politica. È già Mario Giordano show.

  • 21.40

    Continua la metafora da tendone, con le giravolte di Conte, Salvini e le dichiarazioni discordanti fra vecchi nemici, ora alleati. Centro-sinistra contro Cinque Stelle, incarnato nella discussione fra Di Battista e Speranza.

  • 21.45

    E le poltrone attaccate ai glutei, e l’Europa banderuola, e Moscovici, e gli acrobati e i giocolieri. Estremo ma preventivabile, così come i profondi primi piani del giornalista alla telecamera. Il pubblico lo acclama.

  • 21.50

    Primo tema, l’immigrazione. Perché gli italiani hanno paura? Viene mostrato il filmato di un irregolare del Togo che mette al tappeto due signore alla stazione di Lecco. “Potrebbero essere le vostre mamme, zie e cugine”. Sì, esattamente come l’aggressore, perché la violenza non conosce colore di pelle e nazionalità. Ma c’è chi sull’immigrazione ci lucra, come le fake onlus accusate di fare business, evocando nomi di suore e solidarietà.

  • 21.55

    Dopo aver dato parola a uno dei volontari di Pro Tetto e dato voce a La Voce Del Coro – una rassegna di titoli di importanti giornali, che dimostrerebbe una certa tendenziosità della stampa verso alcuni argomenti – l’inchiesta sul proprietario di Open Arms, responsabile delle vite in mare, ma apparentemente non dei propri dipendenti.

  • 22.05

    “Abbattiamo i muri, ma allora abbattiamo anche la Muraglia Cinese e il Vallo di Adriano, attorno a cui è nata la civiltà”. Poi altra inchiesta: finto immigrato che cerca aiuto in Vaticano, respinto. Gli ingredienti ci sono tutti: così, oltre all’attacco alla Curia, arrivano in filodiffusione le parole di Oriana Fallaci. Il suo “urlo inascoltato” dopo l’11 settembre 2001 sull’ondata straniera, pericolo per la civiltà italiana.

  • 22.20

    I servizi che seguono sono su preti che avrebbero lucrato sull’accoglienza, intascandosi denaro per l’acquisto di beni, immobili e ricchezze. “Avanti, venite, e magnamo, magnamo”. Affari sporchi sotto l’etichetta della misericordia, della carità, che si mescolano con la criminalità organizzata. Filmati a manetta, il tempo della riflessione è pari a nullo.

  • 22.25

    “Mi viene il sospetto che ci sia una grande ipocrisia”, dice Giordano, che lascia la parola a Luisella Costamagna, che mette in guardia dal buonismo e dal cattivismo. E per non saper né leggere, né scrivere, dopo aver ascoltato le parole dell’ex consigliere di Ratzinger sul “diritto di rimanere dove si è nati, non di emigrare”, il muro lo tira su.

  • 22.30

    Dopo un’ora di sermone, Mario Giordano cede la parola a Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai tempi del gialloverde, che svela alcuni segreti dietro la crisi di governo estiva. “La situazione col Movimento Cinque Stelle era incancrenita”, dice il leghista.

  • 22.35

    Giorgetti respinge le accuse rivolte a Salvini per l’espressione “pieni poteri”, considerata estrapolata dal contesto dai media, mentre ha qualcosa da ridire sui mojito e l’estate di Salvini al Papeete. “Io ero a parlare con le mucche in montagna”.

  • 22.40

    L’ospite leghista commenta il trasformismo di Giuseppe Conte, i cui mandati sono in contraddizione tra loro per i programmi divergenti. “Un professore, molto professore, precisissimo” dice Giorgetti, che ha rinunciato al ruolo di Commissario Europeo perché coerente con sé stesso.

  • 22.50

    Altro cavallo di battaglia di Mario Giordano: le pensioni. La Voce del Coro contro Quota 100, ma l’interesse è tutto per le pensioni d’oro e i vitalizi. Si va dietro ad Anna Finocchiaro, vitalizio e pensione da magistrato alle spalle per cinque anni di lavoro. La mancanza di contraddittorio rende tutto molto noioso.

  • 23.00

    Per lo scandalo delle pensioni d’oro, non possono mancare le filippiche contro Vittorio Sgarbi e Sergio D’Antoni. “Capra, capra, capra a chi lavora!”. Poi l’appello, come a Chi l’ha visto che sta andando in onda su Rai 3: “D’Antoni prende lo stipendio da professore universitario, io cerco un suo studente”.

  • 23.10

    E non c’è inchiesta sui vitalizi che si rispetti senza tirare in ballo la Sicilia, unica regione ancora priva di legge per il taglio delle pensioni d’oro. Viene interpellata un’onorevole, a cui vengono concessi pochi secondi, quelli necessari per dire che la legge arriverà entro fine anno. Vorrebbe aggiungere altre riflessioni, ma Giordano la blocca: bisogna parlare di Bibbiano dopo la pubblicità.

  • 23.15

    Bibbiano, se ne parla troppo? Per Giordano no, e non è nemmeno motivo di propaganda. “La gente vuole che se ne parli”, così in studio arriva la mamma di “Camilla”, tra gli strisconi che mettono in evidenza P e D. Riferimento al partito, per l’opposizione responsabile dello scandalo. Vengono mostrate le immagini tratte dalle telecamere di videosorveglianza della casa da cui Camilla è stata portata via da pseudo-operatori dell’ENPA. Bimbi strappati, l’accusa.

  • 23.30

    Mario Giordano presenta la mamma di Camilla, nome fittizio, e il suo nuovo compagno, magazziniere e istruttore subacqueo. Lei ha avuto problemi di droga in gioventù, che non hanno intaccato la vita della piccola. Vengono mostrate le immagini della casa e ci si addentra nel sistema degli affidi, sotto accusa. Non solo Bibbiano, a quanto pare.

  • 23.40

    Repetita iuvant. Vengono mostrate da capo le immagini del presunto rapimento. “Chi si comporta così, non protegge i bambini. Non è modo, non può esistere”, dice infervorato Mario Giordano.

  • 23.55

    Il secondo caso tratto dall’inchiesta di Bibbiano è quello di Sara, altro nome fittizio di una bambina tolta dai genitori per essere affidata a una coppia (viene specificato, di due donne, una delle quali ex-compagna dell’assistente sociale che ha gestito la pratica), nonostante una vita tranquilla e felice in famiglia. Le carte parlano di psicologi e assistenti sociali che esercitano pressione affinché la bambina riveli falsità sul conto del padre. Giordano è affiancato da un’attrice, che legge stralci dalle carte.

  • 00.05

    Mario Giordano fa una promessa al pubblico: non smetterà di parlare di questi casi, non farà calare l’ombra su questa vicenda. Tutto gira intorno al denaro: il tribunale tira per le lunghe le inchieste, e intanto le cooperative acquisiscono fondi.

  • 00.10

    Il Metodo Bibbiano, dietro al quale si celerebbe un guru, Claudio Foti, che si profila più come un mercato del bestiame che un sistema a salvaguardia dei bambini. Tutta la rete prevede in oltre copertura politica. Il sindaco di Bibbiano è accusato di reati amministrativi, come l’abuso di ufficio. Luisella Costamagna interviene col suo contributo registrato, incentrato sulla necessità di tenere fuori dal discorso ogni strumentalizzazione politica. 20 secondi di contraddittorio, registrato.

  • 00.20

    Non solo Bibbiano. Anche in una città del Veneto sarebbe in atto un vero e proprio business sugli affidi. Viene intervistata di spalle una mamma a cui sono stati strappati i figli da poco, con l’accusa di maltrattamento. Ci sono documenti che negano le violenze.

  • 00.30

    “Se ne parla troppo poco, non ho dormito la notte” dice Giordano, che facendo parlare le carte rivela che dietro al business milionario ci sarebbe un giro di denaro in Italia pari a cinque miliardi di euro. “Si strumentalizza? L’unica cosa che viene strumentalizzata sono quei bambini. Finché un bambino verrà strappato via in questo modo, non ci daremo pace, anche questo vuol dire essere fuori dal coro”. Bagno di folla, appuntamento al prossimo mercoledì.

Torna Fuori dal coro, l’appuntamento di prima serata con il talk animato da Mario Giordano. Messa in onda della prima puntata di stagione programmata per mercoledì 11 settembre, ore 21.30, su Rete 4. Tvblog seguirà la diretta della prima in liveblogging, di cui sarà successivamente pubblicata la recensione.

Fuori dal coro, anticipazioni di mercoledì 11 settembre 2019

Alcuni fra i temi che saranno affrontati nella prima puntata della stagione sono stati anticipati dallo stesso giornalista in un video caricato su Mediaset Play nella striscia Fuori dal coro Trend. Si ripartirà con alcuni temi che sono veri e propri cavalli di battaglia del programma: l’economia in deficit, l’immigrazione, le pensioni e i vitalizi; per parlare di attualità politica ed economica arriverà un ospite speciale, pronto a rivelare i segreti di palazzo e a fare chiarezza sulla nuova intesa giallorossa. Per quanto riguarda la cronaca, spazio all’inchiesta Angeli e Demoni e al caso di Bibbiano, “un grandissimo scandalo, ladri di bambini è l’accusa: mamme e papà a cui sarebbero stati sottratti figli, sottoposti a pressioni incredibili”. Durante la puntata verranno trasmessi documenti esclusivi, in risposta a chi quest’estate chiedeva si parlasse maggiormente della vicenda.