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Rosy Abate, Giulia Michelini: “Resisterò ad una terza stagione, deve arrivare la fine”

Intervistata da Grazia, Giulia Michelini racconta la fatica di interpretare Rosy Abate e la sua resistenza ad un’ipotetica terza stagione della serie tv

pubblicato 26 Agosto 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 15:23

Interpretare la Regina di Palermo non dev’essere certo facile: ne sa qualcosa Giulia Michelini, che tornerà a vestire i panni della protagonista di Rosy Abate nella seconda stagione della serie tv, in onda da settembre (il venerdì sera) su Canale 5.

Intervistata da Grazia, l’attrice rivela infatti di aver lavorato non poco per dare forma, in tutti questi anni (Rosy Abate prima di avere una serie tutta sua è stata tra i protagonisti di Squadra Antimafia-Palermo oggi), ad un personaggio che è diventato uno dei più famosi della fiction italiana:

“È un personaggio faticoso, sempre sopra le righe, anche l’immedesimazione è fisicamente spossante, io sono sempre in scena. In cinque mesi di riprese avrò avuto un giorno e mezzo di riposo. Certo c’è di peggio, non mi lamento”.

Una fatica che, per la prima stagione, ha ampiamente ripagato in termini di ascolto, e che si spera di bissare con la seconda stagione. Rosy Abate 2, però, potrebbe essere l’ultimo capitolo delle vicende della Regina di Palermo: “Ho provato a resistere a una nuova stagione, ma non sempre è possibile”, rivela l’attrice. “Però alla fine sono contenta: ci sono tante persone che hanno seguito il personaggio per anni ed era giusto portarle a un epilogo. Di certo resisterò a una terza stagione, anche per Rosy deve arrivare la parola ‘fine'”.

Certo, è prestissimo per parlarne, ma siamo certi che in quel della Taodue faranno di tutto per farle cambiare idea: avere una “trilogia” di Rosy Abate è troppo allettante. La Michelini, dal canto suo, sembra determinata a fare altre esperienze, al punto da mettere in dubbio il suo futuro da attrice:

“Non so se sarò ancora un’attrice domani, figuriamoci tra dieci anni. Ho cominciato per caso, senza aver fatto particolari studi, forse senza avere particolari meriti e con questo lavoro continuo ad avere un rapporto difficile, con il lavoro e con l’ambiente che gli sta attorno”.

Intanto, si gode l’affetto dei fan e del figlio Cosimo, 14enne che, però, di Rosy Abate non vuole sentire parlare:

“Sul mio lavoro è supercritico, ma siccome è molto affettuoso, quando vede che ho qualche esitazione mi sta vicino, mi aiuta a ripetere una parte. Ma credo che di tutta la serie di Rosy abbia visto sì e no dieci minuti, non gli interessa. Questa volta avevo anche provato a coinvolgerlo, a proporgli una particina. Lui mi ha guardato e mi ha risposto ‘Mamma, ma sei pazza?‘. E devo dire che è stato un sollievo, forse gliel’ho chiesto per sentirmi dire di no. Ormai è autonomo, ha la sua vita e le sue regate, ha la mia stessa tempra”.