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Escape at Dannemora, Patricia Arquette brilla nella miniserie d’autore dal 4 dicembre su Sky Atlantic

Recensione in anteprima Blogo della miniserie Showtime dal 4 dicembre su Sky Atlantic

pubblicato 4 Dicembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 04:59

Le ragioni per vedere una serie tv sono tante, si può essere incuriositi dalla trama, può avercela consigliata il nostro amico (o magari sito) di fiducia, potremmo essere spinti dal regista. Escape at Dannemora va vista per una donna: Patricia Arquette. Camuffata in una maschera che la rende quasi irriconoscibile, Arquette è la punta di diamante di questa miniserie Showtime in arrivo dal 4 dicembre su Sky Atlantic in prima tv assoluta e a poche settimane dalla messa in onda.

Sette episodi tutti interamente diretti da Ben Stiller, che, accantonata la maschera da comico, si dimostra abile a guidare un cast di stelle del cinema attraverso un fatto realmente accaduto della storia recente americana. Paul Dano e Benicio Del Toro sono gli altri due protagonisti di questa miniserie che racconta la fuga e la successiva caccia all’uomo, di due detenuti del carcere Clinton Correctional avvenuta in una desolata zona nella parte nord dello stato di New York. Una landa desolata in cui vive quella parte di popolazione americana più semplice, quei lavoratori che ogni giorno faticano rinchiusi nella loro quotidiana routine fatta di casa e lavoro. Se il lavoro è poi all’interno del carcere, la necessità di fuga, la voglia di scappare si fa ancora più forte.

Escape at Dannemora – La Storia

Nel 2015 due detenuti David Sweat e Richard Matt, interpretati rispettivamente da Paul Dano e Benicio del Toro, riuscirono a fuggire dalla prigione di Dannemora, due assassini, due criminali aiutati da una dipendente della prigione Joyce “Tilly” Mitchell (Patricia Arquette) che aveva una relazione con i due prigionieri. Tilly era infatti responsabile della sartoria della prigione dove lavoravano anche David e Richard oltre a tanti altri detenuti. La vita nella prigione per Richard è abbastanza tranquilla, ha alcuni amici tra le guardie, rispettato per la sua pittura, riesce a ottenere da loro dei favori. Tutti diventano complici, inconsapevoli, tranne Tilly, della sua fuga.

Come in quelle fughe impossibili che si raccontano ma che sembrano più favole che realtà, David e Richard scavano un tunnel che dalle fondamenta della prigione, attraverso un groviglio di tubi, li porta fino alla libertà. Spinti dal governatore dello Stato Andrew Cuomo, interpretato da Michael Imperioli, le forze dell’ordine daranno vita a una lunga caccia all’uomo che appassionò la nazione. Non starò qui a rivelarvi come è finita la loro avventura, se volete farlo basta una veloce ricerca su Google, per lasciare la curiosità a chi vuole scoprirlo attraverso la miniserie.

Escape at Dannemora – La serie

Oltre la storia c’è la serie, il racconto. Escape at Dannemora non è semplicemente la storia di una fuga da un carcere e di una caccia all’uomo: per quanto possa essere particolare e affascinante non è la prima, non è l’ultima di sicuro non è l’unica a esser stata raccontata.

Escape at Dannemora è il racconto di una parte di mondo dimenticato che vorrebbe fuggire dalla propria realtà per scoprirne altre. David, Richard, Tilly sono tre facce dello stesso sogno. David e Richard vivono la loro situazione di detenuti puntando a sfruttarla al meglio, per quanto non bella e avvenente, Tilly per loro è il contatto con quella realtà che sento distante. Sanno come sfruttarla, sanno quali corde toccare per ottenere gli strumenti di cui hanno bisogno. Tilly è un mezzo per raggiungere un fine.

Tilly sogna la fuga da una vita che gli appartiene ma che non vorrebbe. La faccia di quell’America profonda, dimenticata, che non ha avuto le opportunità di chi ha tanti soldi, di chi vive nelle zone più ricche, nelle grandi città degli Stati Unit. Un volto che non spesso vediamo rappresentato dalla serialità americana che vuole far sognare lo spettatore piuttosto che sbattergli in faccia le difficoltà che vive nelle ore precedenti al rientro a casa. E Tilly cerca la libertà attraverso chi non è libero. Una donna forte, sfrontata ma che nasconde tutte le sue debolezze.

La “maschera” di Tilly nasconde il volto di Patricia Arquette. La maschera di Richard è invece il volto di Benicio del Toro attraverso cui traspare tutto il sarcasmo, la furbizia di un personaggio che seduce e conquista uomini e donne, un lupo travestito da agnello. Impossibile non fidarsi di Richard ed è questo l’errore più grande che tutti hanno fatto. Se Richard-Benicio del Toro è la mente, David- Paul Dano è il braccio. David è un agnello costretto a diventare un lupo, una vittima delle circostanze, l’emblema dell’assistente del leader.

Escape at Dannemora arriva sul finire del 2018 per entrare subito di diritto tra le migliori produzioni dell’anno. Una miniserie d’autore con attori fantastici che senza nemmeno ancora esser candidati saranno sicuramente nelle cinquine di tutti i premi della prossima stagione. Sette puntate che vi consigliamo di vedere, lasciandovi conquistare dalla forza della recitazione.