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Graziani e Collovati Show. La vera sorpresa dei Mondiali è su Mediaset Extra

A Mai dire Mondiali Graziani e Collovati protagonisti di siparietti inediti. Caratterialmente opposti, i due campioni dell’82 hanno costruito il loro feeling strada facendo. Col prezioso supporto della Gialappa’s

pubblicato 7 Luglio 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 23:25

Diversi, opposti, ma incredibilmente complementari. Straripante uno, rigido e permalosissimo l’altro. Eppure irresistibili, in un continuo cercarsi e stuzzicarsi che ha reso decisamente originale quest’edizione di Mai dire Mondiali.

Ciccio Graziani e Fulvio Collovati ci sono sempre, o quasi. Seduti vicini sul divano rosso, i due campioni del mondo dell’82 hanno costruito il loro feeling strada facendo.

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Se l’ex allenatore del Cervia è “l’usato sicuro”, l’arma vincente di cui nessuno dubitava anche grazie alla precedente esperienza legata a Campioni, Collovati può essere considerato la vera scoperta della Gialappa’s Band, che già a Quelli che il calcio aveva ammorbidito con successo certe sue spigolature caratteriali.

E così ecco Collovati che da vittima si trasforma in carnefice, che da concavo si fa convesso. E viceversa. Ogni spunto è buono, persino la divisa d’ordinanza della Nazionale di Bearzot “tenuta come una reliquia” da Graziani, a differenza del collega che l’ha conservata chissà dove, trattata come un indumento qualsiasi.

Collovati incassa e si vendica quando è chiamato a commentare il look del collega, sempre sopra le righe: “Ciccio, fai schifo, fattelo dire”. Mentre lo dice lo sguardo vola al trio, dietro le quinte, in una sorta di richiesta di approvazione. Immediato il ‘pentimento’ a cui seguono le scuse il giorno dopo: “Perdonami, ho esagerato”. Come dono si manifesta la coppa del mondo in miniatura, che l’ex difensore cede all’amico. “Fulvio, guarda la targhetta! E’ tutta storta, ma che roba è?”. La reazione è tutta un programma e si riparte da capo.

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I due sono un’enciclopedia di racconti inediti e aneddoti. Tipo quando gli eroi del Mundial 82 finirono al centro della bufera per via della tassazione del premio vittoria. Ma se Graziani spiattella tutto senza imbarazzi, Collovati fa “no” con la testa, sconsolato.

Il merito della Gialappa’s, oltre ad offrire una visione alternativa delle partite, sta nell’aver rigenerato e valorizzato personaggi che in altri contesti faticano ad emergere o spiccano nella maniera sbagliata. Lo stesso Graziani, brillante e perfettamente a suo agio negli studi di Mediaset Extra, perde smalto e spigliatezza a Balalaika, soffocato da urla e animate analisi post-partita. Chissà per colpa di chi.

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