Home Paola Perego TvBlog intervista Paola Perego: “Per quest’anno niente Talpa, arriva La Tribù. Mi piacerebbe far da spalla a Bisio a Zelig”

TvBlog intervista Paola Perego: “Per quest’anno niente Talpa, arriva La Tribù. Mi piacerebbe far da spalla a Bisio a Zelig”

Sta per partire il nuovo reality La Tribù-Missione India condotto da Paola Perego su Canale 5 dal 16 settembre per 8 puntate in prima serata. TvBlog ha ha fatto una lunga chiacchierata con la conduttrice che ha spaziato su vari argomenti, tra esperienze presenti, passate, sassolini nella scarpa e progetti per il futuro. Allora Paola,

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28 Agosto 2009 10:50

Paola Perego Sta per partire il nuovo reality La Tribù-Missione India condotto da Paola Perego su Canale 5 dal 16 settembre per 8 puntate in prima serata. TvBlog ha ha fatto una lunga chiacchierata con la conduttrice che ha spaziato su vari argomenti, tra esperienze presenti, passate, sassolini nella scarpa e progetti per il futuro.

Allora Paola, sei pronta per affrontare l’avventura de La Tribù-Missione India?

“Assolutamente sì, sono entusiasta e fiduciosa”.

Il regolamento del gioco non credo sia ancora a tutti molto chiaro. Puoi dirci in poche parole come sarà questo nuovo reality che ti appresti a condurre?

“Non posso ancora entrare nei dettagli perchè i concorrenti sono ancora qui e ci sono molte cose che scopriranno solo quando saranno in India. Posso dire che il loro compito sarà quello di integrarsi con la tribù di nomadi chiamata Bhil, facendo esattamente la vita che fanno loro; quest’ultimi poi, non avendo la televisione, li vedranno come degli assoluti sconosciuti, degli occidentali che dovranno attenersi alle loro regole di vita”.

Ci saranno delle sfide per arrivare all’obiettivo?

“Sì, li vedremo alle prese con delle prove fisiche non estreme, mentali e psicologiche ispirate a usi e costumi e a vecchie tradizioni indiane”.

Sbaglio o più che all’Isola dei Famosi come qualcuno ha detto, questo si avvicina al “format” di convivenza tra Karina e Tito apprezzato nella scorsa edizione de La Talpa?

“Hai colto perfettamente nel segno. In quel caso solo una piccola parte del programma prevedeva di andare in una capanna Masai e convivere con la tribù, qui invece tutto il reality sarà così impostato. Sarà logicamente una tribù più numerosa rispetto a quella della Talpa e ci sarà la difficoltà anche di comunicare visto che si affronteranno due lingue diverse. E’ un reality interamente italiano prodotto da Triangle con Mediaset e curato da Silvio Testi e Paolo Taggi“.


La Tribu\'-Missione India Si dice che ci sarà un personaggio a sorpresa che avrà notevole voce in capitolo. Sarà un vip?

“Non sarà un personaggio famoso, ci saranno varie figure a sorpresa ma faranno parte esclusivamente della cultura indiana”.

Sei soddisfatta del cast del programma? Un cast, a parte qualche nome di richiamo come Nina Moric, Emanuele Filiberto, che dimostra quanto sia ormai difficile recuperare vip che non siano già stati in altri reality o che non siano di primissimo piano…

“Questo è vero anche se io trovo che questo sia un cast davvero forte e indovinato che mi piace molto. Ci sono persone con una forte storia alle spalle, con umanità e particolarità che credo possano davvero interessare il pubblico”.

La decisione di andare a prendere per esempio due ex gieffini che hanno terminato solo da alcuni mesi un altro reality come è avvenuta?

“Sono scelte fatte da Mediaset perchè a me il cast è stato comunicato a cose già fatte e io l’ho approvato, ma tutto è stato messo a punto dalle Risorse Artistiche. Non so in base a quale criterio si siano mossi”.

Sempre a proposito del cast, dobbiamo parlare dell’enigma Howe. Parteciperà alla Tribù o no?

“E’ un enigma anche per noi. Andrew era assolutamente parte del cast, un ragazzo simpaticissimo che sono certa sarebbe stato molto gradito a tutti. Ci siamo sentiti questa estate, mi aveva detto che non avrebbe fatto i Mondiali perchè doveva operarsi ed era preoccupato che magari fosse un problema il fatto che non fosse al 100% fisicamente. Su questo aveva avuto assicurazioni da tutti, poi l’Aeronautica gli ha negato il permesso di partecipare. Lui nei giorni scorsi ha sparato ai giornali qualunque cosa contro la Federazione, perciò ora siamo in attesa di capire cosa succederà. Andrew vorrebbe comunque partecipare, se non sarà possibile cercheremo un sostituto del quale si occuperà Mediaset e dovrà farlo in fretta visto che i concorrenti partiranno per l’India l’8 settembre”.

Ancora Mediaset. Si capisce che hai avuto qualche screzio con l’azienda, anche dal fatto che non firmi come autrice il programma.

“In realtà il motivo è molto semplice. Io ho sempre avuto l’azienda accanto privatamente in qualunque momento. Pubblicamente invece si sono verificate delle situazioni in cui mi sarei aspettata delle dichiarazioni da parte loro che non ci sono state…”

So che ti riferisci a La Fattoria giusto?

“Esatto. Quello è un programma che loro mi hanno chiesto di fare che ha totalizzato l’ascolto più alto della domenica rispetto a Dr. House o a film e fiction trasmessi prima. In termini di ascolto quindi l’azienda doveva essere felice con obiettivo raggiunto (come detto da Massimo Donelli nella nostra intervista ndr) però quando si è parlato di flop non c’è stata una persona che si sia alzata e abbia detto una parola a suo favore. Sembrava che l’avessi voluto io, scelto, messo in onda, scritto e presentato. Non è andata proprio così: io le responsabilità me le assumo, però ritengo che dovrebbero farlo tutti. Ho deciso quindi di non firmare La Tribù come autrice così che se sarà un successo lo divideremo al 50% con l’azienda e se sarà un insuccesso sarà responsabilità a metà mia e di Mediaset. In ogni caso io credo molto in questo programma, è un format nuovo ed estremamente interessante anche dal profilo dell’esperimento antropologico”.

il momento della verit�  Qualcuno ha scritto che la tua defezione alla presentazione palinsesti fosse dovuta a qualche dissapore con Mediaset. Esattamente, per quale motivo non eri presente a Mediaset Night?

“Semplicemente perchè non sapevo quale sarebbe stato il programma che sarei andata a condurre. Mi avevano appena detto che non avrei rifatto La Talpa, cosa prevista fino a qualche mese prima, e non mi avevano dato ancora tutte le motivazioni del caso, quindi non essendo a conoscenza nei dettagli di questo nuovo reality, che senso avrebbe avuto la mia partecipazione alla serata?”

L’hai detto tu stessa, avresti voluto rifare La Talpa ma ancora una volta il suo destino sarà quello di saltare un anno. Sei dispiaciuta?

“Sì, ci sono dei programmi che ti restano nel cuore e La Talpa è uno di questi. Mi hanno spiegato che per problemi di budget di Italia 1 quest’anno non era possibile realizzarla e lo spostamento su Canale 5 non è stato ritenuto consono perchè la rete non sarebbe stata adatta al target giovane del programma con la conseguente perdita di una fascia di telespettatori giudicata importante per l’azienda. Per quest’anno quindi è ferma”.

Tornerà nel 2010?

“Non si è mai fatta due anni di seguito quindi mi sa che dovremo aspettare un po’ di più. E’ un peccato perchè quando fai un programma che fa il 26% su una rete come Italia 1, rifarlo subito l’anno successivo parti già in un certo senso avvantaggiato e invece così non accadrà. Devo sempre reiniziare tutto da zero, ma va bene così. Visto che parliamo di India, è più stimolante per il karma”.

Ora ti getti a capofitto in questa nuova avventura. Cosa rispondi a chi per partito preso giudica trash persino La tribù che non è ancora andata in onda?

“Vorrei che mi spiegassero il motivo, ormai hanno vinto loro, comincio a sentirmi trash anch’io a sto punto. Forse non gli starò simpatica, però è fastidioso quando si giudica un programma senza neppure averlo visto, senza che sia mai andato in onda. Vorrei che qualcuno mi spiegasse cosa è trash e cosa non lo è. E poi, è più trash chi lancia il sasso e nasconde la mano mostrando immagini cosiddette trash (e totalizzando il picco d’ascolto) o chi ha il coraggio di farsi vedere quando li lancia?”

La Tribù-Missione India avrà quali competitor prima il programma con Vincenzo Salemme e Anna Falchi e poi quello con Gianni Morandi. Li temi?

“Sarà tostissima. Credo però che non esistano più serate facili. Noi partiamo sicuramente con una controprogrammazione forte perchè ci troveremo di fronte due grandi showman amatissimi dal pubblico ma ormai la televisione è fatta così, tutti cercano di controprogrammare e bisogna essere bravi a prescindere”.

Karina e Tito Cambiamo argomento. Hai condotto per due anni Buona Domenica e la scorsa stagione il segmento Questa Domenica. Dispiaciuta quest’anno di non poter tenere compagnia al tuo pubblico nel dì di festa?

“No, è stata una mia scelta quella di non voler fare più la domenica. L’ho comunicato all’azienda già a dicembre e non mi è stata tolta come qualcuno ha scritto. Ho ritenuto che fosse opportuno finalmente avere un weekend da dedicare ai miei figli; dopo quattro anni in cui lavoravo dal lunedì alla domenica, ho voluto fermarmi. Ho un figlio che gioca a calcio e non l’ho mai visto, tutto ciò non era più plausibile”.

Il tuo posto andrà a Barbara D’Urso che poi collaborerà con voi a Pomeriggio Cinque. Cosa vuoi dirle prima di affrontare questa avventura?

“Sicuramente in bocca al lupo, serve sempre.”

La domenica condotta da Barbara D’Urso diventerà di fatto uno spin-off di Pomeriggio Cinque. A questo proposito, sei stata la prima a voler proporre Verissimo in una versione con il pubblico, più vicino all’infotainment ma allora trovasti ostacoli da parte dei giornalisti del Tg5, cosa che non accade oggi. Cosa è cambiato secondo te? Videonews forse è più aperto alle novità?

“Credo che dopo la guerra che ho portato avanti io si siano trovati il terreno spianato. Hanno avuto senza pregiudizio la capacità di verificare che l’infotainment era un format che funzionava al pomeriggio, tant’è che secondo me è stato l’ingrediente del successo dei contenitori del daytime di Canale 5, informazione+intrattenimento. Con me invece si scatenò tutto il cdr nonostante gli ascolti fossero ottimi”.

Guardando in casa Rai sempre alla domenica, come vedi Stefano Bettarini, che hai lanciato televisivamente come conduttore, partner di Simona Ventura a Quelli che il calcio?

“Sono molto contenta perchè vuol dire che hanno recuperato un rapporto sereno. Voglio molto bene a Stefano, è il mio fratellone, perciò mi fa piacere che vada a fare questo programma che è sicuramente molto nelle sue corde. Lui ha un’ironia uscita realmente in poche occasioni e che potrà invece mostrare in quel programma dove si occuperà con competenza di questioni calcistiche e allo stesso tempo userà tutta la sua simpatia con la battuta sempre pronta per l’occasione”.

Parliamo un po’ del tuo passato recente. Hai condotto Salto nel Buio su Rete 4 e più di recente su Italia 1 Il Momento della Verità che, nonostante fossero andati bene, non sono stati riproposti. Come mai?

“Erano puntate pilota per testare il gradimento del pubblico ed eventualmente farne una serie. Gli ascolti sono andati bene ma poi la serie non si è fatta. Vai a capire il perchè. Tra le altre cose Il Momento della Verità secondo me potrebbe tranquillamente funzionare in seconda serata dove si potrebbe spingere molto di più di quanto non si potesse fare in prime time. Sinceramente mi chiedo come mai sia stato fatto il pilota, che poi è andato bene, se poi non se ne è fatto nulla. Per quale motivo sono stati investiti dei soldi per realizzarlo? Magari ci sono dei meccanismi di business che io non sono in grado di comprendere. Chissà”.

Paola Perego, Stefano Bettarini Hai tenuto quasi a battesimo l’attuale Mediaset partecipando come co-conduttrice nel quiz Autostop condotto negli anni ’80 da Marco Columbro dopo essere stata prima valletta nei programmi sportivi tipo Record, Super Record. Cosa credi sia cambiato da quel tipo di televisione a quella di oggi?

“Tutto. Ci si divertiva tantissimo a fare televisione all’epoca. Era un gioco, si lavorava con professionalità, con impegno con dedizione ma era sicuramente più divertente. I tempi erano meno concitati, oggi è tutto più complicato, tutto più difficile, c’è molta concorrenza. Generalmente poi la concorrenza dovrebbe portarti a migliorare, ma credo che anche la televisione stia pagando un momento difficile di tutto il Paese e le scelte sono molto più oculate, rispetto ad un tempo quando non c’erano problemi di budget come capita oggi.”

E guardando alla tua esperienza in Rai, cosa ti ha insegnato la scuola di Michele Guardì?

“Tantissimo. Con Michele ho imparato come funziona la regia, la scenografia, qualunque cosa. Lo osservavo molto, lui faceva spesso la regia direttamente dallo studio, una vera e propria scuola per tutti. Un maestro di tv”.

Parliamo di progetti futuri. Terminato l’impegno con La Tribù hai già in mente cosa fare per l’inverno? Si parla da tempo di un progetto con Maria De Filippi

“Si parla di questo programma con Maria da oltre un anno e non è detto che non si possa realizzare già in questa stagione. Io per contratto ho un altro programma da condurre a gennaio ma onestamente non ci ho ancora messo la testa. Lo farò solo al termine de La Tribù”.

E invece un sogno nel cassetto di un programma vorresti condurre?

“Avrei voluto condurre un programma comico, ma credo di aver superato i limiti di età, sono tutte giovanissime. Uno come Colorado, come Zelig dove si ride tanto”.

Ti piacerebbe essere la spalla di Bisio? Magari lui giocherebbe sul fatto che non sei più giovanissima…

“Sarebbe fantastico, anche perchè a 20 anni ho lavorato a Rete 4 e a 43 farei i programmi dei giovani. Senza nulla togliere a Vanessa Incontrada che mi piace molto perchè si sa prendere in giro in maniera straordinaria. E’ ironica, bella, simpatica, non si fa problemi. Ha un’autoironia eccezionale”.

Per concludere, TvBlog segue attentamente tutti i reality show e ne fa di ognuno una diretta. Ti capita il giorno dopo di leggerle e magari dare un’occhiata ai commenti?

“Sempre! Non me ne sono persa una, lo consulto sempre il giorno dopo ed è fantastico leggere i commenti in tempo reale. A volte però vorrei intervenire quando ci sono attacchi gratuiti sul personale da persone che non si firmano con nome e cognome. Accetto volentieri tutte le critiche, che in qualche modo ti portano anche a riflettere, però quando gli attacchi sono gratuiti, volgari e cattivi, gradirei che chi li scrive avesse il coraggio di dire chi è e non si nascondesse dietro ad uno pseudonimo. Per fortuna, tra i commentatori ho visto che ci sono alcuni molto carini che mi sostengono e mi affido a loro”.

Allora in bocca al lupo per La Tribù!

“Grazie, crepi il lupo. Non mancherò senz’altro di leggere le vostre dirette il giorno dopo. Buon lavoro”.

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