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Pavarotti, un’emozione intermittente e un’occasione mancata

Una serata-evento condotta da Carlo Conti nel decimo anniversario della morte di Pavarotti. La diretta su TvBlog.

pubblicato 7 Settembre 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:31

Una serata di musica soffocata dalle parole: tre ore e mezzo di diretta, ma pochi veri brividi nel ricordo di Luciano Pavarotti. Più che una festa in onore è sembrato un funerale laico 10 anni dopo la morte, costruito secondo il più ritrito degli schemi, ovvero esibizione e ricordo. Con il secondo più lungo della prima. Ne è venuta fuori un’emozione interrotta, un fiume di parole e soprattutto un omaggio alla Fondazione Pavarotti e all’opera meritoria di Nicoletta Mantovani, mentre gli ospiti non potevano che cercare variazioni sul tema della grandezza del Maestro (in sé indiscutibile).

Nessun guizzo narrativo: tutto il racconto si è basato su questa alternanza di esibizione e talk, con un abuso di duetti virtuali che hanno fatto rimpiangere la genuinità di Natalie Cole col padre (poco prima che Manuela Villa ne facesse un suo cavallo di battaglia): erano i primi anni ’90 ed era una novità. Qua si è finito per ridurre la voce di Pavarotti a un’elaborazione grafica dalle dimensioni televisivamente indigeste ed emotivamente depotenziate. Non certo per chi la viveva sul palco, senza dubbio. L’unica a regalare la magia del duetto che fu è stata Fiorella Mannoia, con un Caruso che è riuscito a restituire le emozioni del vero duetto, datato 2001: un momento magico anche grazie al flauto del maestro Griminelli. Altro momento da brivido l’esibizione di Giorgia con una versione di Imagine arrangiata dal maestro De Amicis davvero straordinaria.

Il resto della serata lo fanno, non a caso, le voci liriche, in primis Josè Carreras e Placido Domingo: incanutiti, ma mai domi, rievocano davvero lo spirito del Maestro. Per chi ha visto il live dei Tre Tenori nel 1990 il link con quella serata incredibile è inevitabile e ogni loro apparizione sul palco è la quintessenza dell’ omaggio. Hanno praticamente incarnato quel che doveva essere il senso dell’evento, almeno sulla carta e al netto della glorificazione della Mantovani e delle attività della Fondazione.

Si distinguono invece Il Volo per quel “Luciano” usato per appellare il Maestro mai conosciuto ed Eros Ramazzotti che ‘confonde’ Pavarotti con ‘Jovanotti’: in questo caso l’emozione senza fine ha giocato un tiro mancino.

Ovazioni dell’Arena di Verona, invece, per le voci liriche, da Francesco Meli – tra i più applauditi – a Vittorio Grigolo, che poi intona la canzone-romanza scritta da Nicola Piovani su commissione della moglie del Maestro (e intitolata “Luciano”), da Fabio Armellini alla soprano Angela Gheorghiu. Rimarchevole anche l’esibizione di Nek sull’Ave Maria scritta dal Maestro, soprattutto per l’empatia immediata di fronte alla tangibile ansia pre-esibizione. Sono i momenti migliori insieme alle clip di repertorio, gli estratti brevi di interviste rilasciate negli anni: la parola e la voce di Pavarotti, recuperati nelle Teche Rai, nei filmati di famiglia, avrebbero meritato forse più spazio, lasciando meno agli aneddoti o ai ricordi – il più delle volte freddi e distanti per la struttura stessa della serata – che hanno puntellato il racconto dei ‘testimoni’. La lacrima scende sul suo ‘Vincerò’, sui suoi sorrisi, sul suo “Grazie” al pubblico raccolto da Enzo Biagi in una sua intervista. Tutto il resto è una elucubrazione di scrittura in perfetto stile Conti con la scuderia F&P a fare da cornice: tante parole, tanti ospiti, un palco che si trasforma in un porto di mare (che, va detto, ha funzionato come un orologio), ma poco calore. La formula resta “una cantata, una parlata”. E talvolta solo parlata: si pensi alle interviste a Ron Howard, Rigoberta Menchu, Alex Del Piero, giusto per fare qualche esempio. Ma la serata ha visto anche una chicca, la compresenza in diretta tv sullo stesso palco di Carlo Conti e Fabio Fazio: un evento nell’evento, ma che con il Maestro ha poco a che fare.

Pavarotti, in tutto questo, è quasi sfuggito, è praticamente rimasto ai margini: se n’è parlato tanto, ma si è visto poco – e per lo più deformato e in mille colori luciferini sul piccolo schermo, tra carrelli stucchevoli in controluce, stacchi sempre uguali, controcampi e grafica riciclati da Sanremo – e sentito anche meno.
Lo show era un dejà-vu (molto già a febbraio, per intenderci). E dire che non c’è stato tempo per mostrare i videomessaggi realizzati da chi non poteva esserci, come Laura Pausini, Celine Dion, Bono, Jovanotti. E’ la pagina FB di Laura Pausini a scriverlo. Mi sembra folle considerate le 3 ore e mezza di diretta.

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Tutto sta a inquadrare la finalità: un ricordo di Pavarotti promosso dalla Fondazione o una celebrazione della Fondazione nel nome di Pavarotti? Mi è parso di assistere più alla seconda narrazione. Se era questo lo scopo, è perfettamente riuscito. L’importante è che si parli di Pavarotti? Beh, l’emozione nasce soprattutto dal come se ne parla. Almeno per me. E qui l’emozione era nel titolo, che all’inizio doveva essere ‘per sempre’ e poi è diventata ‘senza fine’. Ma l’emozione nel titolo c’era. Almeno lì.

 

Pavarotti, un’emozione senza fine | Diretta

  • 20.13

    Subito dopo il tg Carlo Conti torna su Rai 1 per ricordare Pavarotti. Siete pronti?

  • 20.32

    Collegamento in diretta con l’Arena di Verona con un Conti che più nero non si può.

  • 20.33

    Il confronto con Carreras è micidiale: siamo ai Ringo Boys…

  • 20.30

    “Eccola qua, Verona. 10 anni fa ci lasciava Pavarotti”: Conti va subito in medias res. Ha fretta?

  • 20.39

    Uh, c’è il maestro De Amicis anche a dirigere l’orchestra sul palco.

  • 20.39

    Conti in smoking ricorda subito la Mantovani, in platea. La regia indugia poco su di lei. Ah, la regia se non si fosse capito è di Pagnussat.

  • 20.46

    Si parte con l’esponente dell’Agenzia Onu per i Rifugiati. Non si capisce perché il pubblico fischi: il microfono non andava, ma hanno continuato anche dopo. Tema scomodo?

  • 20.47

    Si parte con Il Volo. E anche qui il pubblico fischia. Per loro duetto inedito con Angela Gheorghiu.

  • 20.49

    Basta una nota della soprano per ricordare al mondo cosa vuol dire ‘bel canto’.

  • 20.51

    Il carrello controluce di Pagnussat mi ha già annoiato.

  • 20.52

    Si chiede d’ufficio il ricordo di Pavarotti: per il soprano un duetto a casa di Luciano per un programma di Rai 1. E ringrazia la moglie e la famiglia per questa occasione di ricordare il maestro e l’amico.

  • 20.53

    “Per noi Luciano…. noi non abbiamo conosciuto il Maestro, ma è un nostro riferimento. Ricordo quando SCOMPARSE…” dice Piero Barone. Conti confonde i loro nomi. Ma a proposito di nomi, perché lo chiamano “Luciano” se non l’hanno mai conosciuto?

  • 20.55

    “Vorrei essere ricordato come l’uomo che ha portato la lirica alle masse” diceva Pavarotti in un video registrato dalla moglie.

  • 20.56

    Conti legge parti del telegramma inviato dal Presidente della Repubblica alla Mantovani, in ricordo di Pavarotti e con gli auguri per il programma.

  • 20.57

    Conti va come un treno. Ci si collega con Londra con Ron Howard che sta lavorando a Guerre Stellari. Ed è anche il regista di un docufilm su Pavarotti.

  • 21.02

    L’intervista in diretta a Ron Howard è di una noia e una banalità mortale. Ne riparliamo col docufilm, ok?

  • 21.05

    “Tra poco inizierà ufficialmente questa serata” dice Conti. Vabbè, finora abbiamo scherzato? Pubblicità e fine anteprima.

  • 21.09

    E si ‘comincia’. Se vedo di nuovo la carrellata sulle mura dell’Arena urlo….

  • 21.10

    La grafica mi ricorda qualcosa…

  • 21.11

    Intanto uno scavato e canuto Josè Carreras con un altrettanto incanutito Placido Domingo cantano My Way.

  • 21.12

    E sul palco ecco il faccione di Pavarotti che canta e duetta con gli amici di sempre… (Dall’inferno, visto la quantità di rosso).

  • 21.13

    Controcampo su un’intenerita Nicoletta Mantovani.

  • 21.14

    Carlo Conti commosso: voce rotta dopo il duetto virtuale col Maestro.

  • 21.15

    “Uno dei grandi maestri della musica lirica”: così lo ricorda Placido Domingo, ricordano anche come il concerto dei Tre Tenori nel 1990 cambiò il rapporto tra lirica e pubblico. “Iniziò qualcosa quella sera…”: ha ragione.

  • 21.16

    Si continua con la chiacchiera sul ricordo, sugli aneddoti. “Un uomo molto divertente” dice Carreras. Come si fa a raccontare una persona in una risposta? Si finisce per essere piatti…

  • 21.18

    Tocca a Zucchero. Si stanno sparando le cartucce grosse all’inizio? Canta Così Celeste.

  • 21.20

    Oddio, ma vogliono fare questo per tutta la serata? Cioè i duetti virtuali? Non si rischia l’effetto ‘ghost’? E poi è una cosa così vecchia: fece scalpore quando lo fece per la prima volta la figlia di Nat King Cole all’inizio dei ’90, ma Manuela Villa lo fa da decenni col padre Claudio. Ma qualche filmato di repertorio integrale, come quelli caricati su RaiPlay no?

  • 21.22

    ‘Sta cosa che appare il faccione all’improvviso è quasi inquietante… Zucchero intanto invita a battere le mani e chiama Luciano.

  • 21,23

    Mi sembra un funerale laico 10 anni dopo, non un omaggio.

  • 21.25

    Zucchero ricorda (ancora) come è nata Miserere. Una notte era depresso, ascoltava Puccini e il giorno dopo nacque Miserere. Da lì la decisione di chiamare Pavarotti, che non aveva mai inciso pop… Lo ha raccontato anche a Sanremo.

  • 21.28

    “Lui mi chiamava o ‘campione’ o ‘CiccioBaciccio’… una volta mi chiamò e mi disse “oh, lo prendiamo questo Bowie? E’ bravo?”. Apposto.

  • 21.28

    “Mi ha insegnato tante cose, come stare al mondo, come stare con i piedi per terra”: quello di Zucchero è il ricordo più bello. E ora duetto virtuale su Miserere.

  • 21.33

    Ovazione dell’Arena. “Ciao Luciano” dice Zucchero lasciando il palco. Ma prima un po’ di promo per la fila di concerti all’Arena dal 20 settembre.

  • 21.34

    Filmato su Pavarotti nel mondo: si parte con un concerto nel 1991 alla presenza di Carlo e Diana, ma poi si va anche a Pechino, New York, Mosca nel 1990 (con Gorbaciov e Raissa che applaudono a scena aperta)… ecco, fateci vedere questo.

  • 21.36

    Vittorio Grigolo, giovane voce lirica, sul palco: ha debuttato a 13 anni nella Tosca, come pastorello, e sul palco c’era anche Pavarotti, che lo ha curato.

  • 21.40

    Ecco, filmati di repertorio di Pavarotti: queste son chicche da tirar fuori.

  • 21.41

    “Luciano aveva messo ‘i piedi’ avanti…”, dice Grigolo. Uhm…

  • 21.42

    Per Grigolo “E lucean le stelle” dalla Norma. Gran bella interpretazione. E senza duetto. Amen.

  • 21.44

    Forse Gigi D’Alessio avrebbe voluto partecipare…

  • 21.46

    Conti non fa che interrompere un’emozione.

  • 21.47

    Fabio Fazio e Carlo Conti insieme sul palco. Siamo al cortocircuito… Occhio che arriva l’asteroide.

  • 21.50

    Fazio ricorda come convinse Pavarotti a fare Sanremo, di quell’invito a New York, della cena con Cavaradossi, di quella telefonata a Bono per convincerlo a cantare a Sanremo. La generosità e la sincerità sono le parole che tornano più spesso.

  • 21.52

    Ricorda di un’amicizia sincera, vissuta anche nei momenti difficili. “Ho avuto il privilegio” è un’altra frase che torna. Comunque a me vederli vicini dopo la Presentazione Palinsesti Rai fa un certo effetto. Conti intanto ricorda la prima di Che Tempo Che Fa su Rai 1…

  • 21.58

    Non sono ancora le 22, il parterre ospiti è ancora lungo. La inizio subito la giaculatoria contro le prime serate fiume? Intanto Pagnussat spara una luna piena che fa invidia…

  • 22.00

    Oh, finalmente si canta: Domingo, Carreras e Gheorghiu su Non ti scordar di me.

  • 22.03

    Una cantata e una parlata, una cantata e una parlata…

  • 22,04

    E arriva Ramazzotti. “Venivo dall’esperienza di Tina (Turner) quando ho incontrato Jovanotti… ehm Pavarotti…”. Tutto a posto, Eros, rilassati.

  • 22.06

    Duetto virtuale Pavarotti/Ramazzotti su Se bastasse una canzone. “Grazie Luciano, ovunque tu sia”: chiosa così Ramazzotti, prima di abbracciare Conti e De Angelis.

  • 22.12

    Bocelli è in collegamento da Roma dove sta preparando una serata di beneficenza con Sir Elton John, tra lirica e pop, che andrà live su Rai 1 il 15 settembre.

  • 22.12

    Un video di repertorio con Pavarotti che benedice Bocelli. Bello assai. Peccato lo abbiano stra-tagliato. “Quando l’ho incontrato, per me è stato incontrare un mito. Stasera per me è un onore, più di quanto si possa immaginare. Io a quest’uomo devo molto e gli ho voluto molto bene”.

  • 22.17

    “Stasera canterò per lui come meglio mi riesce e lui di certo da lassù mi regalerà un sorriso”: Per lui ‘Ah! Mes amis’, un’aria che ha 8 do di petto da La Fille Du Regiment.

  • 22.19

    “Mi sono regalato una bella emozione” dice Bocelli. “Ci ho messo tutto l’impegno” aggiunge, sottolineando come qualche goccia di pioggia gli ha fatto temere il peggio. Intanto si aprono le donazioni per la sua iniziativa.

  • 22.20

    Pubblicità.

  • 22.26

    Ecco Rigoberta Menchu, Nobel per la Pace: alle sue iniziative in Guatemala, Pavarotti destinò alcune delle sue iniziative. “Grazie Nicoletta e grazie alle figlie di Luciano” dice il Premio Nobel. Brava. E racconta la sua esperienza col Maestro.

  • 22.29

    Scorrono immagini di repertorio su un concerto organizzato in Guatemala nel 1999, con Laura Pausini al fianco del maestro. In cartellone, tra gli altri, anche Zucchero e Gianni Morandi…

  • 22.30

    Ma sul palco arriva Giorgia, che canta Imagine. Sono i primi brividi di questa serata. Bello l’arrangiamento, il migliore finora. Conferma anche Conti.

  • 22.36

    Il padre di Pavarotti lo voleva insegnante di ginnastica e così da giovane faceva molti sport. Crescendo ha matenuto una passione, quella per il calcio, per la Juve e soprattutto per Del Piero. Ora sul palco.

  • 22.38

    Racconta del primo incontro con Pavarotti, dell’invito al Pavarotti & Friends con i genitori…

  • 22.40

    Oddio, i gol di Del Piero sulle note dei Tre Tenori! Ma chi l’ha pensata ‘sta perversione?

  • 22.45

    “Pubblicità e poi torniamo, perché la musica è la grande protagonista di questa serata”: la musica come argomento, perché di musica cantata su 2 ore e 15 ce ne sarà stata una mezz’ora a essere generosi.

  • 22.50

    Si rientra dalla pubblicità ringraziando le autorità presenti, salutando Donadoni,Signorini e i piccoli di casa Pavarotti, tra cui la figlia della Mantovani. E si fanno anche gli auguri a Camilleri per i suoi 92 anni.

  • 22.52

    E poi si torna a ‘O sole mio cantato dai tre tenori a Caracalla: una chicca.

  • 22.52

    Carreras, diretto da Domingo, canta Passione. Conti e Rai 1 ringraziassero Domingo e Carrera che stanno tenendo in piedi questo omaggio (?) a Pavarotti.

  • 22.56

    E neanche una standing volevano fare a queste due colonne? Bastavano loro stasera…

  • 22.56

    Signorini commosso.

  • 22.58

    Fermi tutti: Massimo Ranieri e Angela Gheorghiu in Te voglio bene assai…

  • 22.03

    Ranieri ricorda di quando lo invitò al suo Fantastico. “Dico una cosa detta e stradetta, ho sentito una divinità…”: per forza, Massimo, sono due ore che se ne tessono le lodi.

  • 23.05

    Per ricordare Caruso, Lucio Dalla e Luciano Pavarotti ecco Fiorella Mannoia: per lei un altro duetto virtuale, con l’accompagnamento del flauto di Griminelli. Un tocco di gran classe.

  • 23.07

    La regia, intanto, inizia a dare segni di stanchezza.

  • 23.09

    Il miglior duetto virtuale finora è questo di Caruso: sarà che la voce della Mannoia si sposa bene con quella di Pavarotti, sarà il flauto magico di Griminelli, sarà l’arrangiamento epico di De Amicis, ma è il duetto migliore della serata. Con quella di Giorgia, la migliore esibizione. E il filmato è preso proprio dalla loro esibizione al Pavarotti & Friends del 2001.

  • 23.12

    “Quando facemmo le prove sentì la sua voce e pensai che fosse una divinità. Poi in diretta il Maestro aprì le valvole e io rimasi senza fiato: mi distrassi e quasi non entravo nel brano perché rimasi senza parole”. E se lo dice lei…

  • 23.14

    Il maestro Griminelli resta sul palco per accompagnare Nek nell’Ave Maria scritta da Pavarotti. “Hai una devozione particolare per Maria…”: oddio, il momento Brosio no. Intanto Nek è a salivazione zero.

  • 23.16

    E finalmente inizia a cantare. “Un onore gigantesco. Luciano, ti amo” dice Nek rivolgendo gli occhi al cielo. Si è scaricato, il povero Nek che ha cantato l’unico pezzo scritto da Pavarotti, su Maria e cantato solitamente da lui. “Potete capire come mi sono sentito…”. E c’hai ragione, c’hai.

  • 23.21

    Il tenore Francesco Meli (giovane, con i suoi 37 anni…) in Una furtiva lagrima. Ovazione per lui.

  • 23.21

    Conti, se ti metti sul nero non ti si vede.

  • 23.29

    Suvvia, non si è arrivato a un minutaggio utile per chiudere?

  • 23.29

    Si recupera un tg del 1993 che commenta il concerto di Pavarotti a Central Park. C’erano giusto due persone…

  • 23.30

    Momento Fondazione Pavarotti: si esibiscono alcuni degli allievi della scuola della Fondazione. Si esibiscono su Libiamo ne’ lieti calici.

  • 23.35

    Eccola Nicoletta Mantovani: “E’ una serata particolare per tutti e con me ci sono Alice, la figlia più piccola, e Caterina, la nipote di Luciano…”.

  • 23.36

    L’omaggio a me sembra soprattutto alla Fondazione. “Una serata voluta fortemente da Nicoletta e da Ferdinando Salzano…”.

  • 23.37

    Parole, parole, parole… Per fortuna arrivano i 2Cellos con La Donna è mobile e ‘O Sole Mio.

  • 23.41

    Con loro anche due giovani voci della Fondazione.

  • 23.41

    Lui è già personaggio: 24 anni e spero continui. Ha una faccia da Mickey Rooney.

  • 23.46

    Su FB intanto compare il videomessaggio che Laura Pausini aveva realizzato per omaggiare Pavarotti. Non c’era tempo per trasmetterli, leggo. Ma come è possibile? O_o

  • 23.47

    Si canta ancora con Fabio Armiliato, accompagnato dal flauto di Griminelli. La sua compagna era Daniela Dessì, scomparsa lo scorso anno. La ricorda nel giorno della scomparsa di Pavarotti.

  • 23,51

    Si ricorda l’addio all’opera di Pavarotti al Metropolitan, ancora con un estratto dal Tg1.

  • 23,53

    C’è ancora qualcuno che deve salire sul palco: Nicola Piovani. Ha scritto una romanza per Pavarotti su richiesta della Mantovani, dal titolo ‘Luciano’. L’ispirazione l’ha presa dalla prima volta che sentì dal vivo Pavarotti in teatro.

  • 23.56

    “Luciano era l’idea platonica della voce” dice Piovani. E infatti la canzone-romanza a lui dedicata è tutta incentrata sulla sua voce. La canta Grigolo.

  • 00.00

    Come brano di chiusura della serata è perfetta: “E luce sia, e voce sia. La voce dei miracoli… che fa tremare terra e cielo”.

  • 00.02

    “La serata è stata meravigliosa, la musica è stata meravigliosa” dice Conti omaggiando l’orchestra. Giustissimo e doveroso.

  • 00.03

    Conti fa accendere le torce all’Arena: un cielo stellato per Luciano Pavarotti. E’ una festa che finisce con le parole e la voce di Pavarotti in un’intervista a Biagi, che gli chiede cosa direbbe al pubblico: “Grazie! Grazie! Sempre grazie!”. E il momento più commovente è questo finale, col suo eterno Vincerò. Tante chiacchiere inutili, quando per omaggiarlo sarebbe bastato questo: la sua voce, le sue interpretazioni, e non quel faccione deformato dai mille colori apparsi sullo schermo.

Pavarotti, un’emozione senza fine | Anticipazioni

Il 6 settembre 2007 moriva Luciano Pavarotti: a 10 anni di distanza Rai 1 lo ricorda con una serata evento al via alle 20.30 in diretta dall’Arena di Verona, con la conduzione di Carlo Conti e un fiume di ospiti, che seguiremo live su TvBlog.

La serata inaugura gli omaggi della Fondazione “Pavarotti 10th Anniversary”, che si terranno nei prossimi mesi in tutto il mondo.

Pavarotti, un’emozione senza fine | Gli ospiti

Tanti gli amici e i colleghi pronti ad omaggiare il Maestro, ricordandone gli storici duetti nelle tante edizioni del Pavarotti & Friends. In prima fila Placido Domingo e Josè Carreras, protagonisti con Pavarotti dello storico concerto alle Terme di Caracalla, I Tre Tenori, del 1990.

Nn poteva mancare l’amico Zucchero, che ha risposto all’invito insieme a Giorgia, il soprano Angela Gheorghiu, Eros Ramazzotti, Il Volo, i 2Cellos, le giovani voci di Francesco Meli e Vittorio Grigolo, il flautista e amico Andrea Griminelli, il Premio Oscar Nicola Piovani, Fiorella Mannoia, che si esibirà su Caruso, Nek, sul palco con l’Ave Maria composta dal Maestro, il tenore Fabio Armigliato, Massimo Ranieri, Alessandro Del Piero, Fabio Fazio, con Andrea Bocelli in collegamento. Da Hollywood arriva anche l’attore e il regista Ron Howard, firma del docufilm dedicato a Pavarotti e prodotto da Imagine Entertainment e White Horse Pictures, mentre in rappresentanza dell’impegno del maestro per le attività a sostegno dei bambini nei territori di guerra ci saranno  il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchu  insieme ad altri rappresentanti di UNHCR, a favore della quale sarà devoluta una parte dell’incasso per il sostegno dei rifugiati; l’altra sarà destinata alla Casa Museo. Eugene Kohn, che ha condiviso molti palcoscenici con Pavarotti, dirigerà l’Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo.

Pavarotti, un’emozione senza fine | Come seguirlo in tv e in live streaming

La serata, diretta da Maurizio Pagnussat, viene trasmessa in diretta su Rai 1 e Rai 1 HD (DTT, 501) dalle 20.35. L’evento è trasmesso in diretta dalle 21.00 anche su Rai Radio2 con la conduzione di Massimo Cervelli. IL programma tv è disponibile in live streaming sul portale Raiplay.

Pavarotti, un’emozione senza fine | Second screen

Attivo sul web il profilo twitter della Fondazione Pavarotti, mentre gli hashtag usati sono #Pavarotti, #PavarottiForever, #Pavarotti10, #Pavarotti10thanniversary.


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