Home Notizie The Voice, Riccardo Cocciante: “Ho avuto pena per i concorrenti. A me non serve la tv”

The Voice, Riccardo Cocciante: “Ho avuto pena per i concorrenti. A me non serve la tv”

Dopo quattro anni dall’esperienza di coach Cocciante spara a zero sui talent in genere. E su Elodie…

pubblicato 26 Giugno 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:27

Riccardo Cocciante al vetriolo come non mai. L’ex giudice di The Voice riapre il capitolo talent show, spiegando al quotidiano Libero perché si è subito dileguato dopo la prima edizione:

“Ho avuto molta pena per i ragazzi di The Voice, dopo tutti gli sforzi fatti, buttati via perché non servivano più. Non l’ho rifatto proprio perché questi interpreti, una volta finito il talent, vengono completamente abbandonati. E rimangono bruciati da quello che hanno fatto. Le case discografiche ormai non investono più, all’epoca ci facevano crescere. Il primo disco non era quasi mai un successo. I ragazzi ora sono scoraggiati, si salvano solo entrando a far parte di una moda, facendo canzoni ammiccanti che possono piacere al primissimo momento”.

Cocciante aggiunge di non essere rimasto in contatto con nessuno dei suoi colleghi coach. Ci tiene, però, a sottolineare il “successo” della sua pupilla Elhaida Dani: adesso è Esmeralda nella versione francese di Notre Dame. Quando al suo rapporto altalenante con la tv, Cocciante ha aggiunto:

“Siamo noi a dover utilizzarla, non a dover essere utilizzati da lei. io non ho bisogno della televisione per esistere. In certi momenti mi piace e in altri per niente. Penso a Sanremo: non bisogna entrare nella trappola di doverlo fare per forza per esserci. Io l’ho fatto una volta e mai più. Non voglio entrare in una macchina che prima o poi ti tritura”.

A tal proposito è piuttosto critico anche con Elodie di Amici, che all’ultimo Festival ha cantato la cover di un suo brano, Quando finisce un amore:

“Ha scelto una delle mie canzoni più difficili. Sarebbe stato più semplice cantare Margherita o Se stiamo insieme. Ne è uscita bene, ma fossi stato in lei avrei preso un altro pezzo”.

Ce n’è per tutti, insomma.