Home Festival di Sanremo Sanremo 2013, Elio e le Storie Tese nel promo di Salvatores: violata la ‘par condicio’ del Festival?

Sanremo 2013, Elio e le Storie Tese nel promo di Salvatores: violata la ‘par condicio’ del Festival?

Elio e le Storie Tese nello spot di Sanremo 2013 firmato da Salvatores? Violata la ‘par condicio’ del Festival?

pubblicato 18 Gennaio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 22:21

Lo spot di Sanremo 2013 realizzato da Gabriele Salvatores si presta a diverse osservazioni. Al di là dei tanti spunti interpretativi che offre nelle scelte narrative e di confezione – che riserviamo dopo il salto – è curioso trovare nella ‘tracklist’ dei brani scelti per raccontare la storia d’Italia e di Sanremo (figliolo prediletto di Mamma Rai) due giudici di X Factor 6 come Elio e Arisa. Per carità, testimonianza di assoluta libertà creativa per il regista e peraltro sintomo del crollo della Cortina di Ferro tra le tv italiane (no?). E poi, in fondo, in gara ci sono alcuni ex concorrenti del talent che fu di RaiDue, come Marco Mengoni e la freschissima Chiara Galiazzo (pronta peraltro a debuttare su RaiUno come ospite della seconda puntata di Riusciranno i nostri eroi).

Ma a proposito di gara, fa specie trovare nella colonna sonora dello spot Elio e le Storie Tese, che tornano a Sanremo a quasi 20 anni dalla loro prima (e finora unica) partecipazione al Festival che valse loro il secondo posto con “La terra dei cachi”, brano per l’appunto inserito nello spot. Che la scelta dia un ‘vantaggio improprio’ a Elio, tra i big di Sanremo 2013 con Dannati forever e La canzone mononota? Beh, qualcuno potrebbe avere da ridire, anche se, in fondo, mai come quest’anno a vincere saranno le canzoni, considerata la formula scelta da Fazio &Co. Ma vuoi vedere che a furia di stare tanto attenti alla Par Condicio per le Elezioni 2013, si son distratti proprio sulla ‘par condicio’ da garantire ai propri ‘candidati’?

Questioni politico-musicali a parte, il nuovo promo di Sanremo 2013 merita un approfondimento secondo me. Il regista confeziona una sorta di storia del costume italiano in 34”, servendosi di brani cardine dell’immaginario collettivo nazionale (e popolare) e di immagini della nostra storia ‘sociale’, non particolarmente simboliche, più che altro volutamente comuni e quotidiane. Insomma, categoria ‘scene di vita vissuta’. Vi riproponiamo in basso lo spot.

Colpisce che il viaggio inizi ‘solo’ nel 1964, quando il Festival aveva già compiuto 13 anni, di cui 9 già trascorsi in tv: segno, forse, di una sorta di taglio ‘autobiografico’ del regista che nel 1964 aveva 14 anni (un po’ di più, in realtà, di quelli che sembra avere il ragazzino che apre il promo). In fondo vi si ritrova traccia dell’amore che Salvatores ha per gli Anni 60, diventati anche oggetto di un suo film di montaggio, realizzato con Rai Teche e presentato a Venezia 2010. Il richiamo è quello, e al pubblico tv farà venire in mente anche  Raccontami. Del resto, ormai, appena compare un ragazzino in calzoncini corti su RaiUno il pensiero corre lì: in casi fortunati anche a La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana (ma quella è un’altra storia).

Tornando allo spot, notevole anche la scelta di servirsi di un’auto di lusso e d’epoca, a occhio una Rolls Royce. Una scelta politicamente corretta per evitare pubblicità occulta a case automobilistiche sul mercato ‘dei comuni mortali’ o l’intenzione di rimarcare che gli italiani meritano sempre e comunque il meglio? Personalmente propendo per la seconda lettura: qui la crisi non c’entra. O forse sì. A voi i commenti…

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