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Io ci sono, Lucia Annibali portavoce del messaggio di forza che mette in secondo piano la sua vicenda

Io ci sono è riuscito a portare in tv un storia da cui è scaturito un messaggio di forza e coraggio, grazie alla protagonista, portavoce di una guerra contro la violenza sulle donne

pubblicato 22 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 16:57

La storia di Lucia Annibali è tanto recente quanto ormai emblematica nel raccontare un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che ancora oggi riesce ad occupare le pagine dei quotidiani. La Rai l’ha scelta, quindi, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, nonostante, appunto, i fatti reali ed i volti dei suoi protagonisti siano ancora freschi nella mente del pubblico.

Io ci sono prova a superare quello che potrebbe sembrare un ostacolo: la breve distanza tra il fatto realmente accaduto e quello raccontato, riuscendoci quando si concentra non tanto sull’evento centrale -l’aggressione alla protagonista- quanto sul dopo.

Se la prima parte del film-tv di Raiuno stenta a catturare il pubblico, con una costruzione molto classica e quasi da soap, serve ad introdurre la potenza del messaggio presente nella seconda: la forza di Lucia, qui interpretata con semplicità da Cristiana Capotondi, capace di sorpassare la compassione e la morbosità che la sceneggiatura avrebbe potuto sfruttare.

La vicenda di Lucia viene raccontata con la sua stessa voce, che si trasforma in coraggio ed in un urlo che esprime tutto il suo desiderio di guardare avanti e di sentirsi bene. Qui le parole contano, e quelle di Lucia che dice di non essere depressa, ma di avere voglia di vivere, diventano protagoniste di un racconto che è destinato ad essere mostrato più volte ed a più persone. Siano essi giovani, anziani, non importa: la voce di Lucia, ci dice il film-tv, va oltre il genere e l’età, e diventa un’incitazione e non subire la violenza, ma a respingerla, a non praticarla.

Io ci sono si fa megafono di un sentire comune, che però non sembra essere ancora abbastanza: bisogna insistere, e raccontare storie anche recenti come questa, renderle memoria da affidare anche a quel pubblico ancora giovane per capire. Lucia Annibali, presentando questo film-tv, ha detto di non voler più essere associata all’aggressione: ora sarà ancora più associata alla sua forza ed al suo coraggio.