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Solo, serie tv Canale 5 con Marco Bocci: conferenza stampa

Solo, miniserie Canale: la conferenza stampa di presentazione.

pubblicato 4 Novembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 15:57

  • 12.30

    Introduzione di Pietro Valsecchi: “Questa è una storia vera, l’abbiamo provata a raccontare come un romanzo. Solo è una miniserie che abbiamo deciso di fare per divulgare ai giovani un esempio poliziotto”.

  • 12.39

    Federico Cafiero, procuratore di Reggio Calabria, spiega che “il nostro maggior nemico è l’inquinamento delle istituzioni, ossia il poliziotto che fa indagini contro il nostro infiltrato. Più si parla di come vivono le cosche più si riesce a comprendere la violenza con la quale si impongono. Il personaggio della figlia del capo cosca tenta di recuperare la libertà; è una figura che nella realtà in tante occasioni abbiamo trovato. Talvolta è stata uccisa, talvolta ha collaborato con noi”. Poi continua spiegando che “l’infiltrato è l’emblema dello Stato che si impegna e che rischia; è l’emblema della parte dello Stato isolato”.

  • 12.40

    Cafiero: “È una grande gioia vedere che un programma di questo tipo vada in televisione, sono molto curioso di vederlo in onda”.

  • 12.43

    Raffaele Grassi, questore di Reggio Calabria: “Ho visto la prima puntata della fiction ed è estremamente pertinente e corrispondente alla realtà. Faccio i complimenti a Marco Bocci, è un agente dello SCO molto convincente. L’agente sotto copertura Marco rappresenta il proprio mestieri con tutte le tensioni e i conflitti che maturano in un poliziotto che opera sotto copertura”.

  • 12.46

    Il questore spiega che dal film emerge il tema delle donne di Ndrangheta che paiono in seconda linea, ma che conoscono tutti i segreti.

  • 12.47

    Il questore definisce la fiction “convincente e pertinente”.

  • 12.50

    Intervento di un giornalista de L’Espresso, che da anni si occupa di Ndrangheta: “Finalmente una fiction sulla Ndrangheta”.

  • 12.57

    Il regista Michele Alhaique: “La serie non ha l’obiettivo di fare un’analisi sociologica del mondo criminale, ma di fare un poliziesco. Ma se si parla di riconoscibilità questo innalza il nostro lavoro, vi ringrazio”.

  • 12.58

    Il regista: “Solo sono praticamente 4 film, ogni puntata diventa più bella e avvincente della precedente. Abbiamo lavorato per due anni”.

  • 12.59

    Il regista su Bocci: “Non ci sono molti attori che abbiano la forza di interpretare un eroe positivo che dentro nasconde enormi conflitti”.

  • 12.59

    En passant, Valsecchi annuncia che Daniele Cesarano è il nuovo direttore della fiction di Mediaset (la notizia era in circolazione da qualche ora).

  • 13.02

    Marco Bocci: “Sono emozionato, abbiamo cercato di creare una serie che cercasse di raccontare dinamiche più verosimili possibili non mettendo in scena solo eroi positivi, ma uomini pieni di paure e difetti, che convivono con la precarietà quotidiana”.

  • 13.03

    Bocci sul regista: “È un amico, è stato veramente in grado di creare un gruppo e delle dinamiche che ogni giorni davano l’idea di creare qualcosa di importante. Non ho mai visto in un set macchinisti, elettricisti, scenografi, tutti che contribuiscono in maniera così viva e attiva alla realizzazione di ogni singola scena, emozionandosi”.

  • 13.05

    Valsecchi: “Questa serie è il frutto di un lungo cammino fatto dalla Taodue 25 anni fa, abbiamo raccontato tante storie di eroi civili. Dopo molti anni ci siamo accorti che la tv doveva affrontare nuovi personaggi. Marco (il personaggio di Bocci) è un poliziotto comune, come tanti”.

  • 13.08

    Valsecchi annuncia che tra qualche giorno inizieranno le riprese dei 4 film Liberi sognatori. Le idee non si spezzano mai.

  • 13.10

    Il regista: “Marco rischia di diventare cattivo stando infiltrato tra i cattivi? Non posso anticipare molto, di certo le sue certezze saranno sgretolate”.

  • 13.13

    Valsecchi conferma che Solo è ispirato a una storia vera (“di qualche anno fa”), ma spiega di non poter rivelare maggiori dettagli.

  • 13.15

    Il procuratore Cafiero: “È vero si parla poco di Ndrangheta, ma perché la Ndrangheta non vuole che se ne parli. In Calabria, territorio dimenticato, non arrivano giornali. E quelli che arrivano sono quelli locali che leggono solo i calabresi”.

  • 13.16

    Il regista: “Gomorra è un racconto che rientra nel crime. Solo è un poliziesco, qui un poliziotto entra nel mondo criminale e gli spettatori lo scoprono attraverso i suoi occhi”.

  • 13.18

    Bocci: “Questo è stato un impegno molto profondo. La serie e il personaggio mi hanno fatto conoscere dinamiche reali di persone che fanno questo mestiere davvero. In questa serie viene messa in scena anche la crudeltà, senza però mitizzare i cattivi”.

  • 13.21

    Il questore: “Quante mele marce ci sono e quanto sono controllabili? Uno dei nostri obiettivi è eliminare le mele marce, abbiamo gli anticorpi per farlo”.

  • 13.22

    Bocci: “Mi sono ispirato a qualcuno, per esempio al Di Caprio di The departed?No, anche se lo abbiamo preso a riferimento in alcune dinamiche. Ho riportato ogni avvenimento, emozione e situazione che viveva Marco Solo a Marco Bocci, cercando di capire come avrei reagito io, come mi sarei comportato io. Ho cercato di dare una risposta più vergine possibile”.

  • 13.25

    Finisce la conferenza.

Sta per iniziare alla Casa del Cinema di Roma la conferenza stampa di presentazione di Solo, la miniserie in quattro puntate in onda su Canale 5 a partire dal 9 novembre in prima serata. Blogo seguirà l’incontro in diretta.

Tra i presenti gli interpreti Marco Bocci, Peppino Mazzotta, Diane Fleri, Renato Carpentieri e Carlotta Antonelli, il regista Michele Alhaique, l’amministratore delegato di Taodue Pietro Valsecchi, il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri e il direttore editoriale di Taodue Giorgio Grignaffini.

Solo, serie tv Canale 5 | Anticipazioni

Una miniserie in quattro puntate per raccontare dall’interno la più grande organizzazione criminale al mondo: la Ndrangheta calabrese.
Narcotraffico, estorsioni, traffico d’armi e di esseri umani, sono solo alcune delle attività della Ndrangheta, radicata in Italia come in Germania, in Canada come in Sud America, per un giro d’affari complessivo valutato 44 miliardi di Euro l’anno.
Un mondo di omertà e legami di sangue indissolubili, che scopriremo attraverso gli occhi di Marco, un agente dello SCO sotto copertura. La sua missione è infiltrarsi nella ‘Ndrina che controlla il porto di Gioia Tauro, il più grande snodo per i traffici illeciti nel Mediterraneo. Il suo nome in codice è SOLO.
Le scelte che farà ogni giorno per non far scoprire la sua vera identità lo condurranno in una zona d’ombra dove svanisce il confine tra bene e male, tra l’uomo dello Stato e il criminale. L’infiltrazione nella potente famiglia Corona porterà Marco in una spirale di violenza senza ritorno che metterà a rischio non solo la sua vita ma anche la sua anima. Marco infatti sarà costretto a scegliere tra la donna che ama e un nuovo legame cui non può sottrarsi per il bene della missione.