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American Idol, Barack Obama celebra il finale dello show (video)

Per l’ultima puntata di American Idol, Barack Obama ha registrato un video in cui celebra il talent show, mentre Mike Darnell ha ricordato quando lo show fu proposto alla Fox

pubblicato 8 Aprile 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 02:30

E’ calato il sipario su American Idol: la notte scorsa, la Fox ha infatti trasmesso la finale della quindicesima ed ultima stagione del talent show dei record americano, in onda dal 2002 e diventato un successo capace di sfornare artisti diventati famosi a livello internazionale come Kelly Clarkson, Jennifer Hudson e Carrie Underwood.

Per l’occasione, anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è voluto intervenire, con un messaggio preregistrato in cui ha tessuto le lodi dello show ideato da Simon Fuller e che dato il via alla realizzazione, non solo in America, di tanti altri talent show.

“Congratulazioni a tutti coloro che lavorano ad American Idol per questo viaggio lungo 15 stagioni”, ha detto Obama. “Questo show ha trasformato la televisione. Ha ispirato giovani artisti, e raccolto pubblico in tutto il Paese. Ed ha insegnato all’America cosa vuole dire essere stonato”.

Ma il Presidente ha anche approfittato del giovane pubblico presente davanti alla tv per ricordargli dell’importanza di andare a votare, non solo per il proprio concorrente preferito, ma anche per decidere chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti:

“American Idol ha raggiunto anche un altro obiettivo. Per oltre un decennio, questo show ha motivato milioni di giovani americani a votare, spesso e con entusiasmo. Dovremmo fare lo stesso nelle nostre vite, come cittadini di questo Paese che amiamo. Il voto è il diritto più fondamentale e sacro della nostra democrazia. Credo che dovrebbe essere facile tanto quanto votare per American Idol. Ci stiamo lavorando. Ma quando decidiamo di non votare, rinunciamo a quel diritto. Rinunciamo alla nostra voce a vantaggio di qualcun altro. Non tutti noi sappiamo cantare come Kelly Clarkson, ma tutte le nostre voci contano. Questo show ha raggiunto vette storiche, non solo perchè gli americani lo hanno guardato, ma perchè hanno contribuito al suo successo. E lo stesso vale per l’America. Raggiungiamo il nostro potenziale quando ogni americano dà il suo contributo. Quindi andate su vote.gov e registratevi oggi per votare.”

Un messaggio arrivati ai milioni di telespettatori che hanno seguito la finale di un programma diventato cult per l’America e che, negli anni scorsi, ha raggiunto ascolti superiori ai 30 milioni di telespettatori. Nelle ultime stagioni, gli ascolti hanno subito un calo fisiologico, ma hanno permesso comunque alla Fox di avere buoni numeri. Un successo che non era dato per scontato quando lo show fu lanciato, nell’estate del 2002, soprattutto perchè l’America si stava ancora riprendendo dall’attacco alle Torri Gemelle, come spiega a Deadline Hollywood l’ex capo della Sezione reality del network Mike Darnell:

“C’era la sensazione che la gente non volesse vedere reality, il Paese non era dell’umore. E c’era una sorte di editto da parte del network per cui si dovevano fare programmi che fossero d’ispirazione, che dessero una mossa al Paese. Nell’ottobre del 2001, Simon Fuller è venuto nel mio ufficio con Alix Hartley. Lo conoscevo -certo, aveva creato le Spice Girls, ma anche uno show dal titolo S Club 7, in cui c’era protagonista una banda con quel nome, e stava andando bene in Inghilterra. Arrivò e mi parlo di American Idol. Il format originale, Pop Idol, era stato ordinato in Inghilterra ma non era ancora andato in onda. Ha condiviso con me la sua visione e ne era molto appsassionato. Nella sua visione, per qualche ragione, vedeva un uomo ed una donna al centro, di cui tutti avrebbero parlato. Ciò che era lo show, nella mia mente, era fondamentalmente un lungo provino. Con mia moglie avevo visto sia Pop Stars e Making The Band. Mi piaceva la fase dei provini, ma mi annoiavo quando il programma seguiva la band. Pop Idol era un lungo provino, e questo mi affascinava. Quindi, sono andato da Gail (Berman, capo della sezione Intrattenimento della Fox, ndr) e gli ho detto ‘Abbiamo qualcosa, penso che la visione di Simon sia molto chiara e sembra uno show d’ispirazione, qualcosa che stiamo cercando. Le è piaciuto, ma dopo l’11 settembre c’era un certo umore, c’erano pochi soldi da spendere. Quindi nei mesi seguenti abbiamo cercato di trovare un modo per finanziare lo show, anche in parte. Mi ricordo che eravamo andati alla Coca-cola, che è diventato nostro sponsor. Mentre discutevamo di queste cose lo show era partito in Inghilterra ed era diventato un successo. Ora chiunque lo avrebbe riconosciuto, ma ai tempi non tutti gradivano i programmi inglesi. C’è stato un incontro, a cui era presente anche Rupert Murdoch (proprietario del network, ndr). Parlavamo del fatto che dovevamo fare qualche programma importante, e si parlò di American Idol. Dissi che andava bene in Inghilterra e che sarebbe potuto andare bene negli Stati Uniti quell’estate. E Murdoch ha parlato con sua figlia Lis. Lei gli disse che lo show era un successo, e poi parlò con Peter (Chernin, direttore operativo della Fox, ndr), per dirgli che lo dovevano fare. Si è passati da un piccolo show che stava raccogliendo molti soldi a qualcosa di cui erano entusiasti. Quindi Murdoch aiutò a farlo diventare uno show ancora più grande per il network e che stavamo sostenendo.”

Darnell ricorda anche quando si rese conto che American Idol era un successo:

“Ci sono due momenti. Il primo, per me, è stato al primo provino, al Hollywood Athletic Club, c’era poca gente, forse duecento persone. E’ stata la prima volta che ho visto Simon [Cowell]. Era la prima volta che ero ad un provino con i miei colleghi e con mia moglie, ed è stata la prima volta che ho assistito ad un brutto provino. E’ stato divertente, mia moglie è dovuta uscire per ridere. Se ricordo bene, Paula (Abdul, uno dei primi giudici dello show, ndr) era sconvolta e piangeva perchè non aveva capito quanto sarebbe stato duro. In quel momento ho pensato che lo show sarebbe stato unico nel suo genere. Non avevo mai visto la sensibilità di Simon nell’essere onesto e non gentile, non s’era mai visto nella tv americana. E poi, onestamente, il secondo momento è stato quando abbiamo visto i primi ascolti. Ero shoccato da quanto fossero alti”.

American Idol si conclude dopo una stagione che ne ha celebrato i successi, e chiude così il suo lungo viaggio di record d’ascolti e di cantanti diventati molto famosi:

“Non so se sia il momento giusto per chiudere, ma nulla dura per sempre. E questo show è stato così grande, così apprezzato, che non c’è molto altro da dire se non che è stato un grande viaggio. Credo che sia stato, guardando gli annali della televisione, il più grande e duraturo show che sia andato in onda. Non so se sia il momento giusto per chiudere ma credo che sia stato giusto per la Fox dare a tutti un anno per salutare. Penso che sia stato importante per la troupe e per tutti coloro che lavorano allo show e per il pubblico. E sai cosa? I numeri sono ancora buoni”.