Home Serie Tv X-Files, su Fox la miniserie. Chris Carter: “Il mondo è cambiato rispetto all’ultima stagione. Altri episodi? Se n’è parlato”

X-Files, su Fox la miniserie. Chris Carter: “Il mondo è cambiato rispetto all’ultima stagione. Altri episodi? Se n’è parlato”

Su Fox (canale 112 di Sky) la miniserie di X-Files, che riporta in tv i protagonisti della serie tv. Il creatore dello show Chris Carter ha parlato dei temi della miniserie e della possibilità di realizzare altri episodi

pubblicato 26 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 05:48

Alieni e cospirazioni sono sempre al centro delle indagini di Mulder (David Duchovny) e Scully (Gillian Anderson): la miniserie di X-Files, in onda da questa sera alle 21:00 su Fox (canale 112 di Sky), riporta i due protagonisti ad indagare su casi paranormali e legati alla presenza degli extraterrestri sulla Terra con, però attenzione anche ai temi contemporanei.

I due protagonisti, che nel frattempo si sono separati, hanno intrapreso diversi percorsi: Mulder è diventato un tipo solitario e non lavora più con l’Fbi, mentre Scully ha deciso di lavorare come dottoressa. Un’altra cospirazione legata al Governo, però, li richiama al dovere: i due dovranno sfruttare la loro esperienza passata per affrontare nuove sorprese e pericoli, che arrivano dalle segnalazioni di un giornalista che lavora online, Tad O’Malley (Joel McHale) riguardo Sveta (Annet Mahendru), una donna rapita dagli alieni.

Sono pochi i dettagli emersi sulla miniserie, che mantiene il riserbo necessario per rendere lo show un vero e proprio evento. Il creatore del telefilm Chris Carter, intervistato da TvGuide, ha spiegato che è stato molto contento quando ha avuto l’opportunità di scrivere ancora per X-Files:

“E’ stato fantastico. Le voci dei protagonisti vivono nel mio cuore. Questo è il risultato di tre decenni della mia vita.”

Il successo della serie tv, secondo l’autore, si deve alla forza delle storyline:

“Eravamo coerenti, raccontavamo storie interessanti. Ma credo che il vero motivo sia il fatto che i personaggi di Mulder e Scully siano il cuore pulsante dello show. Sono il motivo per cui la gente lo seguiva un tempo e spero lo faccia anche nel 2016”.

Ma la miniserie si concentrerà anche sulle paure di oggi, sulla mancanza di fiducia della gente verso le istituzioni, a testimonianza che, rispetto a quando il telefilm si è concluso, il mondo è cambiato:

“Ne siamo stati completamente influenzati. Da quando la serie tv si è conclusa nel 2002, il mondo è un posto molto differente. Nessuno voleva sentire delle teorie cospirative sul Governo. Volevamo sapere come il Governo ci proteggeva. Eravamo ossessionati dalla sicurezza ed eravamo disposti a rinunciare a diritti e libertà per averne. Ora viviamo in un mondo in cui vediamo la mancanza di questi diritti e libertà, il loro abuso e lo sviluppo delle tecnologie. Il Governo ha ammesso di spiarci. Credo che ci abbia dato tempo per fermarci e creare un modo di incredibile diffidenza”.

Ovviamente, però, al centro ci saranno sempre gli alieni:

“Ci saranno tre episodi dedicati agli alieni, alla loro tecnologia. Quindi direi che la cospirazione secondo cui il Governo ci tiene lontano dall’esistenza degli alieni è viva e vegeta, ma ha preso una nuova vita”.

Tra i temi trattati nella miniserie, anche le nuove tecnologie:

“Giochiamo con la tecnologia. E’ importante per il modo tramite cui i personaggi vedono il mondo e comunicano tra di loro. Ed influenza il modo in cui si approcciano al loro lavoro, se gli X-File sono il loro lavoro, in un modo che non avevano mai sperimentato prima. Se prima dovevano uscire e tastare il terreno per trovare delle risposte, ora lo fanno con un tasto.”

A proposito di tecnologie, gli effetti speciali sono sempre stati importanti in X-Files. Carter ammette che, rispetto a qualche anno fa, la miniserie avrà più effetti speciali, anche se questi non saranno l’elemento su cui si baserà la componente horror della serie:

“E’ divertente, una volta mi è stato consigliato, per spaventare le persone in televisione, di farlo con ciò che non vedono piuttosto che con ciò che vedono, perchè non ci sono molti soldi. E’ ancora così. Con il palinsesto ed il budget televisivo, non si possono avere grandi effetti speciali. Detto questo, oggi la tecnologia è avanzata al punto che si possono avere molti più effetti speciali di quanti se ne potevano avere prima anche con budget televisivo. Quindi, ne abbiamo tratto vantaggio. Abbiamo tratto vantaggio anche da una lunga post-produzione che ci ha permesso di perfezionare gli effetti speciali e fare cose che quando lavoravo sulla serie originale non potevo fare perchè la messa in onda era più ravvicinata”.

Nonostante questo, per Carter scrivere la miniserie di X-Files non è stato difficile:

“Non è stato molto differente rispetto al passato. Ci siamo incontrati nel cortile di Glen Morgan (produttore esecutivo dello show, ndr), quindi non è stata necessariamente una stanza degli autori, ma un giardino degli autori. E’ stata una cosa molto tranquilla. Avevamo lavorato già insieme prima. Abbiamo lavorato allo stesso modo, con una bacheca su cui mettevamo delle cartoline con i nostri appunti. Avevamo punti di vista ed idee molto forti. E’ stato tutto molto semplice. Non la chiamerei stanza degli autori. Non ci siamo seduti a scrivere le sceneggiature. Abbiamo parlato tutti delle nostre idee, poi ce ne siamo andati e le abbiamo migliorate, poi ci siamo rivisti e le abbiamo proposte, poi siamo andati a scriverle, poi sono diventate sceneggiature. E’ così che abbiamo sempre fatto, anche questa volta”.

Nella miniserie ci saranno anche altri personaggi già noti al pubblico, come Skinner (Mitch Pileggi), l’Uomo che fuma (William B. Davis) e Monica (Annabeth Gish), ma ce ne saranno anche di inediti, tra cui l’agente Miller (Robbie Amell) e Pasha (Kumail Nanjiani). Carter, però, ammette che avrebbe voluto che anche altri autori, oggi celebri anche per altre serie tv, che hanno lavorato allo show, vi lavorassero ancora:

“Ci sarebbe piaciuto avere Robert Patrick (John Doggett, ndr), che era stato molto importante alla fine del telefilm, ma è impegnato in un’altra serie (Scorpion, ndr). Ho chiesto a Vince Gilligan di lavorare alla miniserie, ma è impegnato in Better Call Saul; Frank Spotnitz è su The Man in the High Castle; non ho mai avuto l’occasione di chiederlo ad Howard Gordon, che lavora al suo show, Tyrant; Alex Gansa è su Homeland. Quindi ci sono persone con cui avrei voluto lavorare, ma che non hanno potuto”.

Infine, la miniserie di X-Files potrebbe permettere alla serie di avere altri episodi. Carter si dice disponibile a lavorare su altre storyline:

“Se n’è parlato. Certamente è stato accennato. Se n’è menzionato in alcune occasioni. Ma credo che ognuno debba aspettare e valutare che approccio avere, e farò così. Ci sono molti X-File, infiniti X-File da raccontare. Se mi fosse data la possibilità, il tempo, i soldi e lo spazio per farlo, certamente ne sarei interessato”.