Home Festival di Sanremo Fiorello: “Torno in tv e sarà l’ultimo show della mia carriera”

Fiorello: “Torno in tv e sarà l’ultimo show della mia carriera”

“Sanremo? Quest’anno ho altri impegni, ma ci andrei anche gratis e senza avvisare nessuno”: parla Fiorello

pubblicato 20 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:21

Giancarlo Leone, su Twitter, aveva lanciato l’appello: #vogliamoFiorellosuRai1. E Rosario potrebbe tornare davvero (anche se non si sa ancora se su Rai 1 o altri lidi). Lo showman è attualmente impegnato con il tour teatrale L’ora del rosario e la sua Edicola Fiore mattutina: “Io sto bene così – ha detto alla collega Stefania Zizzari del settimanale Tv Sorrisi & Canzoni – la mia passione per lo spettacolo è soddisfatta dal tour. Vado in scena tutte le sere, alla fine saranno oltre 100 tappe in città grandi e piccole. I social mi aiutano a mantenere il contatto con gli estimatori (non mi piace chiamarlo fan). Quando non sono a teatro ho il mio barretto a Roma dove vado ogni giorno come se fosse una radio: a Edicola Fiore sono venuti come ospiti i più grandi nomi della musica e dello spettacolo alle 6 di mattina”.

Il tour finirà a giugno 2016, a Roma: “E per il finale vorrei regalarmi qualcosa di più grande rispetto al teatro, come il Foro Italico o le Terme di Caracalla. La novità è che a febbraio farò le mie prime date europee: Zurigo, Bruxelles, Londra e Parigi. L’unico problema è che mi pesa viaggiare: non amo stare in aeroporto, le lunghe attese, il check-in, il decollo, l’ansia del ‘casca, muoio’…”.

Quindi nell’autunno del 2016 tornerà in tv? “E’ bello che tanta gente mi chieda: quando torni? Fino al 2016 ho il tour. Dopo non so. Sarà quando mi sentirò pronto. Anche perché sarà l’ultimo show della mia carriera. Vorrei smettere bere. Non voglio stare in tv fino a 80 anni”. E quindi svela come potrebbe essere declinato lo show televisivo: “Metto a frutto le cose che faccio in teatro e le televisionizzo. Poi ci sarà l’attualità. E si aggiungeranno gli ospiti, le interazioni con loro, i duetti. Il varietà? Mi criticano per questo: Fiorello fa sempre la stessa cosa, il varietà. E’ come dire: il calciatore va in campo e fa sempre le stesse cose, tira, dribba e fa gol. Certo, il mio genere è il varietà classico, ma nel 2015: ispirato a quelli degli Anni 60 e tuttavia con un linguaggio diverso e attuali”.

La tv – ammette – gli fa un po’ paura: “Il problema è che oggi un programma è un trionfo se fa il 25%. E se facessi il 30% direbbero: ha fatto flop. La tentazione è pensare: chi me lo fa fare? Poi ci penso e invece mi dico: ho raggiunto l’età del chissenefrega. E allora, perché no?”.

Le date europee coincideranno proprio con il prossimo Festival di Sanremo di Carlo Conti: “Mi dispiace per Carlo, ma questo è un impegno che ho preso precedentemente. E’ vero, gli avevo fatto una promessa. Gli avevo detto che sarei andato a Sanremo, ma senza precisare l’anno… Mi piacerebbe fare l’ospite al Festival, ma dovrebbe essere una sorpresa e questo non è possibile, perché mesi prima del Festival si conoscono i nomi degli ospiti, il giorno in cui arrivano, quanto prendono. Invece io ci andrei anche gratis. Sarebbe bello salire in macchina, arrivare all’Ariston…. e magari essere fermato perché non ho il pass. Dovrebbe saperlo solo uno degli autori e nessun altro. All’improvviso, spunto sul palco… e mi gusto la faccia di Conti. Prima della fine della mia carriera mi riprometto di farlo”.

Quindi una riflessione: “Se oggi un Fiorello ventenne andasse a X Factor non lo prenderebbero, a Tu sì que vales nemmeno. E se facesse un provino a Zelig lo manderebbero via: non so far ridere in tre minuti. I talent premiano la tecnica. Ma per fare il mio mestiere non basta essere bravissimi cantanti o ballerini o imitatori: devi essere te stesso. E io sono così grazie a tutto quello che mi ha riservato la vita: i 20 anni di villagi turistici, la perdita di mio padre a 28 anni, la famiglia che ho accanto, il percorso professionale che mi ha portato fin qui”.

Chapeau.

Carlo ContiFestival di Sanremo