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Barbara De Rossi tra Amore Criminale e L’Onore e il rispetto 4: l’intervista di Blogo

Barbara De Rossi, divisa tra la conduzione di Amore Criminale e la sua nuova prova d’attrice ne L’Onore e il rispetto 4, racconta a Blogo questi suoi impegni professionali.

pubblicato 11 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:02

Lunedì 14 settembre in prima serata torna su Rai Tre l’appuntamento con Amore Criminale. Ad accompagnarci ancora una volta in questo viaggio in storie di dolore e violenza sulle donne è Barbara De Rossi, ormai da tre anni volto e voce di questa trasmissione di servizio pubblico. “Sento una grande responsabilità per il fatto di trattare un tema così attuale e tragico”, ci dice oggi la De Rossi, che ha sposato questa causa, facendola sua e impegnandosi nella lotta alla violenza sulle donne anche al di là delle telecamere. Ma in queste settimane vediamo Barbara di nuovo nelle sue vesti di attrice, con la quarta stagione de L’onore e il rispetto, dove ha accettato di farsi trasformare fisicamente, per interpretare un personaggio lontanissimo da lei, come solo le grandi attrici sanno fare.

L’ultima volta che ci siamo sentite, ai primi di luglio, eri alla vigilia del tuo ritorno a teatro con la Medea. Eri tesissima, molto emozionata. Ora che la prima c’è stata, puoi raccontarci come ti senti? Come è stato questo ritorno a stretto contatto con il pubblico?

È stata un’esperienza tosta, un confronto con un personaggio talmente intenso che è difficile non restarne coinvolte. Quest’estate ho fatto poche repliche, in alcuni teatri romani e greci, la vera tournée nei teatri partirà a gennaio. È stato comunque un ritorno emozionante, con un personaggio che mi ha dato grande soddisfazione e che ha implicato un grandissimo impegno psicofisico. Però sono davvero felicissima di essere tornata a recitare in teatro.

Dopo pochi mesi di pausa torna in tv Amore Criminale e torni tu alla conduzione…

Sì, tra nuove puntate e repliche la pausa è stata breve. Ma credo sia importante che la trasmissione ci sia, per vegliare costantemente e sensibilizzare. In questa edizione ho fatto anche due interviste che mi hanno coinvolta molto.

Delle nuove 8 storie che vedremo a partire da lunedì ce n’è una che ti ha particolarmente colpita?

Sì. Quest’anno abbiamo trattato in una puntata il tema della pedofilia, legato alla storia di un delitto. Un tema molto delicato e molto forte, che non può non coinvolgere. Si tratta della storia di una bambina abusata a lungo da un amico di famiglia, che poi ucciderà la madre di questa bimba quando si renderà conto di essere stato scoperto. È una di quelle storie che lasciano il segno, un vero pugno nello stomaco.

Tu sei la conduttrice più ‘longeva’ di Amore Criminale, con tre anni e tante stagioni ormai alle spalle. Sono tante le storie tragiche che hai raccontato e nelle quali ti sei tuffata senza risparmiarti. Non senti a volte il peso psicologico di tutte queste storie?

Il peso no, non lo sento. Sento piuttosto una grande responsabilità per il fatto di trattare un tema così attuale e tragico, che tocca la coscienza di tutti. E mi ritrovo così a fare i conti con la vita. Ci metto la mia faccia, proponendomi al pubblico come ‘accompagnatrice’ in queste storie di dolore. Quando finisco le registrazioni e torno a casa, posso dirti che quello che rimane e porto con me è una grande rabbia. Sono arrabbiata perché vorrei vedere le cose andare in maniera diversa, vorrei vedere pene più certe e severe, vedere una tutela maggiore e lo Stato più impegnato a proteggere le donne, a modificare le leggi, a fare programmi di protezione delle donne che subiscono violenza. Spesso le donne che subiscono violenza raccontano di avere paura a denunciare, perché poi nessuno le protegge. Il nostro sistema ha delle carenze che andrebbero colmate.

In queste settimane ti rivediamo in tv anche nelle tue vere vesti, quelle dell’attrice, ne L’onore e il rispetto 4. Quello che più mi ha colpito è il fatto che tu, che sei una bellissima donna, abbia accettato di imbruttirti e invecchiarti per il ruolo di questa donna poverissima con una difficile situazione familiare, la contadina Fania. Ci sono attrici molto belle che magari non avrebbero accettato. Tu hai dimostrato che, al di là dell’aspetto, hai le doti recitative per poter fare qualsiasi ruolo…

Avevo voglia di recitare, di buttarmi in un personaggio diverso, e per farlo ho deciso di farmi trasformare. Non credo che bisogna sempre andare alla ricerca della bellezza a tutti i costi. All’estero succede spessissimo, ci sono attrici del calibro di Meryl Streep, Charlize Theron che non hanno battuto ciglio e si sono fatte trasformare. Per chi fa questo lavoro succede di voler interpretare qualcosa di molto lontano da sé. Io ho cercato di andare lontano, con Fania, perché sono amante delle sfide.

Nel tuo lavoro capita anche che a un grande successo di pubblico non sempre corrisponda un successo per la critica. Tu che rapporto hai con le critiche?

Intanto ti dico che bisogna vedere da dove arrivano le critiche. Poi posso aggiungere che per quanto mi riguarda sono sempre ben accette, se arrivano da un pulpito di certa levatura, perché ti fanno pensare se hai sbagliato, in cosa e come puoi rimediare. Serve sempre farsi un esame di coscienza, soprattutto per migliorarsi. Nel nostro lavoro chi pensa di essere nato perfetto sbaglia. Perché si imparerà sempre, sino alla fine, da tutto e da tutti.

Photo © Corrado Ferrante Ufficio Stampa

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