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Quinta Colonna, Aziz Essalmi: “Pagato 200 euro, collegamento organizzato”

Ecco cosa è successo nella puntata del 18 maggio 2015 di Quinta Colonna

pubblicato 28 Luglio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 12:23

La denuncia risale allo scorso 15 luglio (Corriere del Veneto) ed oggi è stata rilanciata da Il Fatto Quotidiano. Aziz Essalmi sostiene di essere stato pagato da Quinta Colonna (programma della testata giornalistica Videonews) per prendere parte ad un collegamento da Padova nella puntata del 18 maggio 2015. Il marocchino asserisce, inoltre, che la sua partecipazione era stata organizzata nei dettagli prima della diretta. Ricostruiamo la vicenda (potete rivedere tutto cliccando sulla foto in apertura di post, da 2:13.40).

Durante il collegamento Aziz, presentato come militante anti-xenofobia, si scopre essere un delinquente grazie ad un colpo di scena. Inizialmente il marocchino invoca le dimissioni del sindaco leghista di Padova, mentre in studio Roberto Marcato, all’epoca presidente del Consiglio comunale di Padova, lo incalza chiedendo lumi sulla sua fedina penale. Il migrante risponde “Nessuna,nessuna”, facendo intendere di non avere guai con la giustizia. A questo punto il colpo di scena: un signore, presente a Padova, mostra all’inviata Nausica della Valle uno smartphone. La giornalista legge:

Quattro arresti, Paolo, c’è la sua foto.

A chiudere la scenetta (che nei giorni successivi ebbe grande risalto sui giornali e siti) arriva un balletto pelvico di Aziz. Che al Corriere del Veneto ha raccontato di essere stato pagato (200 euro) in contanti:

Mi hanno chiamato (i giornalisti della trasmissione,ndr) mentre ero in stazione. C’era un leghista padovano e un giornalista. Mi hanno spiegato quello che dovevo dire: Marcato mi avrebbe chiesto della mia fedina penale e mi hanno detto di dire che ‘non c’è niente’. Anche sulle contestazioni a Bitonci ci siamo messi d’accordo, io non sapevo nemmeno chi fosse. Sapevano anche dei miei precedenti penali, mi hanno chiamato perché mi conoscevano già

Da Quinta Colonna vengono respinte tutte le accuse. Ecco la replica al Corriere del Veneto:

Siamo dei professionisti seri, non sapevamo nemmeno chi fosse l’uomo che è intervenuto in trasmissione. Stiamo parlando della parola di un pregiudicato che getta ombre sul lavoro di professionisti.

Sta di fatto che Videonews non è nuova a casi del genere (peraltro sempre, apparentemente, favorevoli alla Lega di Salvini). Nella scorsa stagione – secondo lo scoop di Servizio Pubblico – l’inviata di Mattino Cinque avrebbe pagato due nomadi con 20 euro per recitare la parte delle ladre. Striscia la notizia scoprì, inoltre, che il 3 aprile Dalla vostra parte intervistò un sedicente estremista islamico, che in realtà è un rom che si sarebbe prestato per pochi euro. Pochi giorni dopo (il 27 aprile) il rom a Quinta Colonna si finge un ladro, stavolta in cambio di 300 euro.

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