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Paolo Bonolis: “Mi inquieta la moda in tv di parlare di omicidi, sembra quasi che i conduttori siano i mandanti”

Paolo Bonolis sulla tv degli omicidi, la polemica con Ricci, il Sanremo 2013 di Fabio Fazio, la possibilità di un ritorno di Ciao Darwin, sul successo di Avanti un altro! e i rapporti con Mediaset

pubblicato 14 Novembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 00:15

In una lunga intervista al settimanale Chi, in edicola oggi, Paolo Bonolis ha ammesso candidamente di non aver alcuna nostalgia per il palco dell’Ariston occupato, il prossimo anno, da Fabio Fazio in occasione della sessantatreesima edizione del Festival di Sanremo:

I nostri due Sanremo hanno segnato le edizioni degli ultimi dieci anni. Ma non mi manca di misurarmi con una sfida eccitante perché lo è già Avanti un altro!

Il popolare conduttore non è ancora certo di un ritorno (magari in primavera) di Ciao Darwin:

No, non è detto. Mediaset sta ancora decidendo. I costi del programma potrebbero essere proibitivi […] E’ un prodotto che offre varie chiavi di lettura, per me prevale quella antropologica. Qualcuno lo definisce uno specchio deformante della realtà ma per me non lo è: quello che vedi è il Paese reale, è un disegno senza ritocchi.

Ottimi i rapporti con la dirigenza Mediaset:

Avanti un altro! è una sfida che abbiamo vinto insieme. […] E’ un quiz ortodosso che ha il dono dell’imprevedibilità. I nostri personaggi strampalati? Non sono macchiette anzi, io li subisco, sono in un mondo dove vengo assediato da figure insolite che appartengono a un universo parallelo e che offrono un’occasione di divertimento.

Bonolis ha corretto il tiro su qualche sua dichiarazione mal interpretata (“Mediaset ha rimbambito gli italiani”):

Non ho detto questo. Non voglio porre l’indice sulla tv di Berlusconi, ma su quello che complessivamente è accaduto in politica, sui giornali, nell’economia, nella società degli ultimi dieci anni che non hanno fatto bene al Paese. Ci siamo fatti incantare da una bolla di sapone con l’euforia del benessere degli anni ’80, quando non era più tempo. La tv è soltanto uno dei vettori sui quali si appoggia la costruzione di una coscienza.

Il conduttore si è scagliato contro la ‘tv degli omicidi‘ (senza citare alcun collega o salotto televisivo, per carità!) che spalma la povera vittima di turno (e raramente l’assassino) in qualsiasi ora della giornata:

Mi inquieta la moda in tv di parlare di omicidi, sembra quasi che i conduttori siano i mandanti. Ormai è tutto in vendita: la morte, il dolore.

Pace fatta con Antonio Ricci:

Per me è superato, ci siamo incontrati e abbiamo parlato. Il tempo passa, mica posso essere arrabbiato con i Sabini perché lottarono con i Romani nel 290 avanti Cristo?

Foto © Getty Images

Paolo Bonolis