Home Reazione a catena - L'intesa vincente Pino Insegno a TvBlog: “Domenica In vecchio stile. Amadeus a Reazione a catena? Scelta editoriale che non si può discutere” (VIDEO)

Pino Insegno a TvBlog: “Domenica In vecchio stile. Amadeus a Reazione a catena? Scelta editoriale che non si può discutere” (VIDEO)

La videointervista di TvBlog a Pino Insegno, tra i concorrenti di Tale e quale show 2014

pubblicato 11 Settembre 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 00:41

Per Pino Insegno si prospetta una stagione televisiva particolarmente intensa. Ad ottobre sarà al fianco di Paola Perego a Domenica In, da domani sera si darà al canto e alle imitazioni a Tale e quale show, mentre a novembre dovrebbe tornare alla conduzione de Lo Zecchino d’oro. Di tutto questo, ma anche della sua esclusione da Reazione a Catena, abbiamo parlato con l’attore e conduttore romano. In apertura di post trovate la video intervista integrale.

Quando hai saputo del cambio di conduzione di Reazione a catena, la Rai ti ha comunicato contestualmente i tuoi nuovi impegni o questi sono arrivati dopo quasi come compensazione all’esclusione?

C’è stato un discorso di avvicendamento. Infatti io non rilasciai nessuna reazione… a catena. Si tratta non di un’esclusione ma di un avvicendamento con un amico. Dopo 4 anni di bellissimo successo, è anche giusta l’alternanza. Ne avevo parlato già con Amadeus. In Rai, ovviamente, non c’era ancora tutto questo fuoco, però c’erano delle idee che si sono concretizzate strada facendo; accompagnarci con Paola Perego a Domenica In è stata una bellissima scelta maturata in quel periodo; con Paola ci conosciamo da 30 anni, lei si fida di me; stiamo costruendo insieme una Domenica In vecchio stile, con molti format, con autori straordinari. Quando andranno in onda gli spot ve ne accorgerete… ci siamo affiancati a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Tale e quale show è venuto un po’ a sorpresa: a maggio Carlo mi ha chiamato e mi ha chiesto: “Ti va di fare ‘sta follia di Tale quale'”. Io gli ho risposto: “Ecco, bravo, follia”. Io faccio il doppiatore, l’attore, il conduttore, l’imitatore no. È vero canto, ma sono abbastanza diseducato: se la nota la prendo giusta la porto avanti fino alla fine, ma se la prendo sbagliata la porto avanti fino alla fine. Però c’è bisogno di autoironia, di rimettersi in gioco. Ovviamente la gente valuterà il fatto che io non sia un cantante, cercherò di mettere la simpatia dove non arriverò con la nota giusta.

Insisto. Con gli ascolti, di cui eri molto orgoglioso, di Reazione a catena, c’era bisogno dell’avvicendamento?

In qualsiasi campo lavorativo c’è questa realtà; qui non si tratta di meritocrazia o meno, ma di scelte editoriali. Che non si possono discutere. L’importante è che uno non venga escluso e che ci sia un’alternanza che dia dei frutti. Se è una scelta solo per simpatia o antipatia non la condivido; la scelta deve essere sempre meritocratica; e questo è successo. Io ho sempre detto che il programma, di base, è straordinario. Dopo che fai un programma per 4 anni, il 30% di share, ascolti straordinario…un po’ mi è dispiaciuto perderlo… che poi non è detto…

Quindi la notizia è che tornerai alla conduzione di Reazione a catena?

No, io non posso decidere niente di tutto questo. Ma l’avvicendamento succede a tutti i livelli. Certe volte anche immeritatamente. La vita offre tutto e il contrario di tutto, l’importante è porsi in maniera molto positiva. Io lo faccio sempre: chiusa la porta, si apre sempre un portone. Sempre è una parola grossa, però l’importante è porsi positivamente. Il tuo successo non deve essere l’insuccesso di un altro. Vado in puzza, come si dice a Roma, quando uno non bravo raccoglie dei frutti non giustificati. Lì divento una bestia. In altri casi no: non posso essere invidioso del successo di Fiorello, di Aldo Giovanni e Giacomo.

Rifarai lo Zecchino d’oro?

Vediamo i tempi, sarei molto felice di farlo per il sesto anno consecutivo. Mi piace molto, non vorrei perderlo.

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