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Moggi, il suicidio e la Post Televisione

Nel corso della puntata di Controcampo che sta ancora andando in onda mentre scrivo, si susseguono – si susseguono servizi, interviste, moviole, interventi di Alberto Brandi e Federica Fontana, collegamenti telefonici, collegamenti video con Monica Vanali, interventi di vip o vippetti che pontificano sul calcio – è un po’ il sogno di tutti, anche il

28 Gennaio 2007 23:05

Luciano Moggi Nel corso della puntata di Controcampo che sta ancora andando in onda mentre scrivo, si susseguono – si susseguono servizi, interviste, moviole, interventi di Alberto Brandi e Federica Fontana, collegamenti telefonici, collegamenti video con Monica Vanali, interventi di vip o vippetti che pontificano sul calcio – è un po’ il sogno di tutti, anche il mio, quello di fare, almeno per un giorno, l’opinionista calcistico: dissertare con sapiente dosaggio delle parole sul nulla racchiuso da una palla rotonda -: ordinaria amministrazione, insomma, con i consueti titoli a effetto, più o meno riusciti. Interminabile, per esempio. Oppure Effetto Ronaldo, con il fotomontaggio che mostra il fantasista brasiliano già con la casacca milanista – incredibile, se è veramente riuscito a fregare un’altra squadra italiana, ma questa è un’altra storia -.
A un certo punto, Brandi annuncia un documento quasi sconvolgente (sic), un video che riguarda Luciano Moggi. Si tratta di una registrazione della puntata de Il Bivio che andrà in onda domani sera. Una registrazione che viene prontamente mostrata dalla regia di Controcampo. In essa, Moggi mette in fila una serie di parole sintatticamente poco connesse, e a un certo punto lancia la bomba:

io mi ritengo un uomo di principi. E sapete che ho anche pensato a uccidermi.
Questo, dunque, il documento sconvolgente. Lucianone si riferisce ovviamente al periodo in cui è stato messo al bando dal mondo del calcio, dopo la famosa serie di intercettazioni telefoniche. Un periodo in cui non esisteva ancora il Luciano Moggi catodico. Oggi esiste, ed è la perfetta sintesi del personaggio che piace tanto alla post-televisione. Possibilmente con un passato da dimenticare, con qualche colpa da espiare, con l’occhio dei media puntato addosso, odiato dal pubblico (o comunque discusso, chiacchierato), pronto a esternare senza dire mai niente di veramente eclatante. Questa è la descrizizone di un personaggio televisivo perfetto per l’usa e getta del flusso mediatico: ora fa ancora figo ospitar Moggi (che è finito a Il Bivio, dopo esser partito, nella sua via crucis televisiva, da Quelli che il calcio…, non dimentichiamocelo, eh?), fra poco – molto poco – non sarà più così, l’esternazione non farà più notizia, Luciano le avrà esaurite tutte – e francamente quella del pensiero suicida poteva giocarsela meglio, conservarla per qualche platea più vista. Magari per il neonato Costanzo Show: sarebbe stato perfetto – e allora scopriremo che, come sempre accade, sarà stato il mezzo a usar la persona, e non il viceversa.
Questo Moggi, quello mediatico, pare aver l’illusione di poter usare la tv. Personalmente, sono pronto a scommettere i miei due centesimi: si sta sbagliando di grosso.