Home Notizie La Divina Commedia – La serie, intervista a Mizio Curcio: “Non è un bufala, presto un nuovo video. Forse arriveremo in tv”

La Divina Commedia – La serie, intervista a Mizio Curcio: “Non è un bufala, presto un nuovo video. Forse arriveremo in tv”

Il trailer de La Divina Commedia – La serie ha ottenuto oltre 200 mila visualizzazioni in quattro giorni. Mizio Curcio, uno dei due autori, spiega a TvBlog com’è nata l’idea

pubblicato 26 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:10

Prima parte

Seconda parte

Seconda parte

Da quattro giorni è online il trailer di una serie di cui non si sa nulla, ma ha già spopolato: “La Divina Commedia-La serie”. Il video, tre minuti in cui viene sintetizzato il progetto, che dovrebbe portare l’opera di Dante ai giorni nostri contaminandola con elementi attuali e mistery, ha ottenuto oltre 200 mila visualizzazioni, diventando un piccolo fenomeno web.

Sul progetto, però, non si sa nulla: si tratta di una trovata pubblicitaria o sarà davvero una serie destinata alla televisione? Oppure si tratta di un video virale per lanciare qualcos’altro? TvBlog ha intervistato Mizio Curcio, uno dei due autori della serie (l’altro, Claudio Cicconetti, è anche regista, mentre la produzione è di Freestagefilms), per capire cosa ci sia dietro quest’idea, se fanno sul serio e quale sarà la loro prossima mossa.

180 mila visualizzazioni in quattro giorni, eppure c’è chi pensa che sia una trovata pubblicitaria… Qual è la verità?

“Diciamo che è una giusta via di mezzo tra una bufala ed una realtà produttiva ben pianificata e strutturata da dicembre. Noi abbiamo chiamato il prodotto ‘sonda’, in realtà esiste un pilota di venti minuti di cui avete visto il trailer su Youtube che ne racchiude in tre minuti il meglio, però l’idea è stata quella di lanciarlo su web, vedere la reazione immediata degli utenti, usando un titolo evocativo, che ci ha aiuto nei motori di ricerca. Naturalmente il tam-tam che ha portato al quadruplicarsi dei contatti si deve al fatto che ci sia stato un passaparola positivo. Quello è stato studiato a tavolino come lancio, presentarsi da un qualsiasi produttore e dirgli di voler fare una serie sul La Divina Commedia è abbastanza complicato. Noi siamo autoprodotti, questo è uno show-reel, abbiamo autofinanziato questi venti minuti, abbiamo fatto il trailer ed abbiamo avuto una serie di contatti”.

Contatti anche dalla tv… Volete restare sul web o puntate al piccolo schermo?

“L’idea era quella di rimanere sul web, di essere indipendenti da qualsiasi forma di emittente e gestircerla da parte nostra. E’ chiaro che dopo quello che è successo in questi quattro giorni abbiamo ricevuto parecchi contatti ed abbiamo ottenuto quello che volevamo, provocare una reazione degli editori o di produttori e capire che prima che arrivassero gli americani a rubarci l’idea la possiamo fare noi. E’ chiaro che va affrontato sopra le righe, è un’attualizzazione della Divina Commedia ai giorni nostri”.

C’è chi anche pensato che la serie, per come è stata presentata, possa avere a che fare con “Il Tredicesimo Apostolo”, di cui tu sei uno degli autori…

“Il Tredicesimo Apostolo parte in autunno ma non c’entra niente, c’entra solo il mio gusto per il mistery”.

Dal trailer però non si capisce molto cosa volete affrontare. C’è la Divina Commedia, ma ci sono anche argomenti attuali, come il Bosone di Higgs…

“C’è un livello parallelo, una linea orizzontale che vorrei inserire in quella che è una trilogia, il nostro obiettivo non è di limitarci ad un pilota, in scrittura abbiamo una sorta di Bibbia che è una trilogia di cui questo è il proemio, in cui Dante incontrerà le tre Fiere prima di scendere negli Inferi. C’è un livello parallelo in cui qualcuno è intenzionato di uccidere Dante per evitare che succeda qualcosa. C’è un coinvolgimento della Chiesa che, come nel XIII Apostolo, avrà l’interesse nel bloccare questo viaggio, scopriremo perchè, finiremo col parlare di universi paralleli”.

L’idea potrebbe ricordare “Da Vinci’s Demons”, la serie tv di Starz che prende un personaggio storico come Leonardo Da Vinci e lo colloca in un contesto non proprio attinente alla realtà che ha vissuto?

“Sinceramente non ho letto neanche Inferno di Dan Brown, uscito due mesi dopo che abbiamo fatto il pilota. Tutto è nato in un bar a Roma, forse per una birra di troppo, ci siamo chiesti ‘Come mai nessuno ha mai fatto una serie sulla Divina Commedia’? In realtà Dante è il più grande sceneggiatore di tutti i tempi, ha già creato ganci narrativi, ha creato un mondo come Tolkien ed Il signore degli anelli. Ci vuole un po’ di follia, però l’idea per noi è stata di attualizzare la storia. Gli stereotipi del protagonista, che perde la propria donna, disposto a tutto pur di reincontrarla, sono applicabili al 2013”.

Avete già un’idea di quanti episodi produrre?

“Sta evolvendo in questi giorni, l’idea era quella di formare una serie in tredici puntate. Ora coi contatti che stiamo ricevendo siamo un attimo in stand-by, credo che ci prenderemo una settimana ad agosto per valutare cosa fare, questo successo non ce l’aspettavano.”

Avete avuto anche contatti dall’estero…

“Ci ha contattato un produttore francese, il cui figlio aveva visto il trailer su Twitter. Sinceramente è un po’ inspiegabile, ma la vera sfida è riuscire a fare un prodotto di qualità. Ci siamo autofinanziati”.

Dall’Italia vi ha contattato qualcuno?

“Non posso fare nomi, ma qualcuno si è già fatto avanti. Anche l’idea del web è tutta in discussione, se qualcuno in tv ne vede le potenzialità… “

Quindi non siete come quelle web serie che partono da internet e decidono di restarci anche dopo il successo?

“Lavoro da sei anni in televisione, sarei un po’ ipocrita a dirlo. L’importante è che mantenga una sua autorialità, quel suo taglio che non è rivolto a tutti, ma più ad un pubblico giovanile. Come con l’Apostolo, inizialmente tutti erano dubbioso che potesse prendere dalla casalinga al ragazzo, ed invece poi si è dimostrato molto a più ampio raggio. Bisogna osare un po’, questo è il messaggio che vogliamo dare”.

Parli di internet, ma non avete una pagina Facebook!

“Abbiamo iniziato coi nostri profili personali, anche per iniziare a creare uno zoccolo duro di amici che hanno risposto subito, alla prima chiamata, e poi è partito da solo”.

Mi pare di capire che non ve l’aspettavate proprio questo successo…

“Non c’è nulla di pianificato a monte, nessun lancio strategico alla The Blair Witch Project. Ci speravamo, ognuno pensa di avere un proprio gioiellino in mano”.

Quindi non ci anticipi nulla?

“A breve arriverà un nuovo video”.

Avete pensato a sfruttare il crowdfunding e raccogliere online i soldi per produrre la serie?

“Anche questa è in valutazione, potrebbe essere una scelta. Stiamo parlando di una serie costosa, non è girata con gli iPhone. L’idea è stata di darle un livello qualitativo medio-alto, con un’ottima regia di Claudio Cicconetti”.


La Divina Commedia – La serie, il backstage

La Divina Commedia - La serie, il backstage
La Divina Commedia - La serie, il backstage
La Divina Commedia - La serie, il backstage
La Divina Commedia - La serie, il backstage
La Divina Commedia - La serie, il backstage
La Divina Commedia - La serie, il backstage