Home Serie Tv Homeland, su Fox la serie tv tra azione e suspence (erede di 24)

Homeland, su Fox la serie tv tra azione e suspence (erede di 24)

Su Fox (canale 111 di Sky) Homeland, la serie tv dagli autori di 24 vincitrice di due Golden Globe che racconta i sospetti di un’agente della Cia verso un ex prigioniero di guerra

pubblicato 6 Febbraio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 23:46


Definirla irresistibile è poco. “Homeland”, la nuova serie tv in onda da stasera alle 21:50 su Fox (canale 111 di Sky), è stata considerata la miglior novità in onda lo scorso autunno, meritandosi anche la vittoria ai Golden Globe 2012 come miglior serie drama. Merito della giusta quantità di azione e suspence, e di un cast che insieme rende questo show imperdibile.

Andiamo con ordine. “Homeland” è il riadattamento di una serie tv israeliana, “Hatufim”, ed è stata portata in America da Howard Gordon ed Alex Gansa, entrambi dietro il successo di “24”, che hanno scritto e prodotto la serie con Gideon Raff, creatore dell’originale. In tredici episodi, “Homeland” ci porta in un mondo di sospetti, complotti e realtà lontane.

Tutto inizia quando Carrie Mathison (Claire Danes, che ha vinto un Golden Globe come miglior attrice per questo ruolo), agente della Cia in missione in Iraq, viene informata da una sua fonte che un prigioniero di guerra americano sembra essere passato dalla parte dei terroristi. Tornata in America per aver svolto delle operazioni non consentite dai suoi superiori, Carrie si ricorda di quelle parole quando, mesi dopo, la Cia riesce a liberare Nicholas Brody (Damian Lewis, visto in “Band of brothers” e “Life”), sergente americano tenuto prigioniero per otto anni.

Homeland
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A Carrie, la versione dei fatti raccontata da Brody non convince: com’è possibile che dopo otto anni gli americani siano riusciti a trovarlo? E’ possibile che il sergente sia stato messo in condizione di essere trovato dai terroristi per dare il via al loro attacco contro gli Stati Uniti? Carrie è l’unica a ritenere Brody quel prigioniero convertitosi di cui le avevano parlato, ed inizia la sua lotta personale per smascherarlo.

Così, tra telecamere nascoste, cimici ed incontri “per caso”, Carrie cercherà le prove necessarie per dimostrare che la sua tesi è valida, nonostante ormai Brody sia diventato agli occhi dei concittadini un eroe di guerra, che merita tutto il rispetto possibile nonchè di ricongiungersi con sua moglie Jessica (Morena Baccarin, Anna in “V”), ed i figli Dana (Morgan Saylor) e Chris (Jackson Pace), che ormai avevano abbandonato ogni speranza di poterlo riabbracciare.

“Homeland”, così, segue due principali linee narrative: da una parte, i tentativi di Carrie di incastrare Brody e dimostrare che stia complottando contro l’America, dall’altra la sofferenza del sergente nel non riuscire a riadattarsi alla vita che aveva lasciato, ed a superare il trauma vissuto in Iraq.

In tredici episodi, però, succederanno molte cose, e le strade di Carrie e Brody sono destinate ad incrociarsi, complice anche l’aiuto che la protagonista riceve da parte di Saul Berenson (Mandy Patinkin, Gideon in “Criminal Minds”), Capo Divisione in Medio Oriente della Cia nonchè mentore di Carrie, mentre ad ostacolarle ci sarà David Estes (David Harewood), direttore del Centro antiterrorismo della Cia.

La presenza, sulla sceneggiatura, di Gordon e Ganza si sente tutta: “Homeland” è infatti una sorta di naturale evoluzione di “24”: il vortice di tensione in cui il pubblico si ritrovava e che era scandito ora dopo ora, qui rallenta, senza però perdere per niente il suo fascino e la sua capacità di tenere incollato il pubblico davanti alla tv, grazie anche all’utilizzo di sottotrame che si consumano nell’arco di una/due puntate, rendendo la presenza di ogni personaggio che incontriamo sia necessaria ai fini del racconto che volatile.

Proprio come “24”, “Homeland” è una serie che basa il proprio successo sulla colonna portante del sospetto americano verso tutto ciò che è diverso, presentando un eroina pronta a tutto, anche all’autodistruzione (di Carrie scopriremo anche degli aspetti privati nel corso delle puntate che la renderanno molto più umana di come si presenti), pur di raggiungere il proprio scopo. Insomma, se le avventure di Jack Bauer fossero proseguite in televisione, Carrie Mathison sarebbe sicuramente rientrata tra i personaggi nuovi che gli avrebbero fatto compagnia.

“Homeland” ha il merito di contenere tutti gli ingredienti, sia a livello narrativo che registico e recitativo, per diventare una serie cult nel giro di poco tempo, cosa che è effettivamente avvenuta in America, dove la critica si è lasciata andare a numerosi apprezzamenti per questa nuova serie ed il pubblico l’ha premiata coi numeri, fino ad un picco di 1,7 milioni di telespettatori (a cui si devono aggiungere le repliche, le registrazioni e lo streaming ufficiale) nel finale. Ovviamente, di “Homeland” ci sarà una seconda stagione, in onda in autunno.



Homeland, la serie tv
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