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Knox e Sollecito: la tv che aspetta la sentenza sul delitto Meredith Kercher

Attesa per la sentenza d’appello sul delitto di Perugia: la tv si schiera.

pubblicato 3 Ottobre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:08


    Aggiornamento: come prevedibile, c’è stato chi ha trasmesso in diretta le dichiarazioni di Amanda Knox. Si è trattato di Mattino Cinque.

C’è una tv che aspetta la sentenza d’appello per il delitto di Perugia. Una tv che non finisce di interessarsi alle sorti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Una tv che si interessa morbosamente ai fatti di cronaca, in particolare al delitto di Meredith in questi giorni (senza dimenticare tutti gli altri). Ma qui la cosa singolare è che ci si interessa non già alle dinamiche di un delitto ma ai suoi risvolti giudiziari. Ci vuole troppo spazio per seguire in diretta la giornata in aula. Almeno in tv, non sul web: ci pensa Repubblica Tv a offrire la diretta in streaming del dibattimento (nell’immagine, le dichiarazioni di Raffaele Sollecito). Il che non è normale, trattandosi di un caso di cronaca. Ma non dubito che se un processo durasse meno e avesse la possibilità di infilarci le interruzioni pubblicitarie, verrebbe trasmesso in diretta anche in una tv generalista. Non è normale nemmeno questo.

Come non è normale la campagna pro assoluzione che si è svolta in queste settimane – non ultima, la puntata di Porta a Porta con l’intervista al padre di Amanda Knox – volta, chissà perché, a sconfessare tutto quanto emerso dalle indagini e quando deciso in primo grado.

A beneficio dei lettori che non vogliano approfondire ulteriormente – su Wikipedia comunque si trova un’ampia documentazione sul caso – ricordiamo che in primo grado sono stati condannati la Knox (26 anni di reclusione), Sollecito (25 anni di reclusione) e Rudi Hermann Guede, che ha scelto il rito abbreviato e dunque la sua condanna, confermata in Cassazione (omicidio e violenza sessuale) è definitiva e di 16 anni. Ma alla tv interessa che la giustizia faccia il suo corso? O interessa la sua spettacolarità? Alla tv interessa che la cronaca nera e giudiziaria facciano ascolti, questo è l’unico punto che si può ritenere veritiero. E non si tratta di essere garantisti o giustizialisti, per carità (anche perché questi due termini sono stati ormai svuotati del loro significato). Si tratta di restituire un senso alla giustizia, ai tribunali, alle indagini, ai giudici. Un senso che la televisione non può rendere perché deve semplificare e non può approfondire.


Lecito dunque aspettarsi che oggi l’infotainment si occupi abbondantemente del processo.

Dal canto suo, Rete4 ha già pronto lo speciale Quarto Grado di Salvo Sottile, che andrà in onda questa sera alle 21:10. Titolo: Il delitto di Perugia, in diretta dal Centro Palatino di Roma, con la partecipazione di Sabrina Scampini e commenti da Perugia (si legge nel comunicato) dei protagonisti che hanno animato l’aula del Tribunale. Con una ricostruzione di tutte le tappe del processo.

Ce n’è davvero bisogno? Personalmente credo di no.