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Giuliano Ferrara: “Berlusconi è un eroe popolare”

A Radio Londra, Giuliano Ferrara fa un panegirico di Silvio Berlusconi degno di un cinegiornale del ventennio.

pubblicato 20 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:29


Giuliano Ferrara e Qui Radio Londra ce li eravamo dimenticati – ci perdonerete per questo – persi nel marasma di Baila! e Miss Italia 2011. Ma grazie alle repliche si può sempre rimediare. E rendere conto dell’esordio stagionale di Qui Radio Londra. E’ un Giuliano Ferrara assolutamente scatenato, quello che va in onda dopo il Tg1 di Minzolini. Un Ferrara che esordisce così:

Berlusconi non è un indagato. Ma non è nemmeno un politico come gli altri. Berlusconi è un eroe popolare.

Il giornalista parla poi del premier come di un uomo odiato e amato fortissimamente, per tante ragioni. Minimizza i suoi comportamenti stigmatizzati da più parti, raccontando la sua verità e dipingendo Berlusconi, fondamentalmente, come un uomo qualunque (ma eroe popolare), che ha le debolezze proprie dell’animo umano. Ed è anche vittima:

Lo hanno per così dire incastrato con metodi di dubbia legalità

dice Ferrara di Silvio. Chi lo ha incastrato? Ma ovviamente i giudici e i giornali nemici. Ferrara prosegue nel suo ritratto celebrativo, secondo cui Berlusconi è un uomo buono, generoso, che effettivamente è stato messo in situazioni imbarazzanti (da chi? Ferrara non lo dice) e che deve semplicemente scusarsi. Poi andare dai giudici a dire la verità: che non c’è nessun reato, che è tutto alla luce del sole. Che ha aiutato alcuni amici bisognosi. E ci deve andare con il sorriso. Ferrara chiama i giuidici questi ragazzotti, lì, in cerca di protagonismo e stabilisce la sua sentenza di assoluzione. Anzi, visto che il premier non è un imputato ma un eroe popolare, Ferrara non ha nemmeno bisogno di assolverlo. E infatti chiosa: a Berluconi non c’è nessuna alternativa, chiosa.

A pensare che questo soliloquio prono e celebrativo, degno di un cinegiornale del ventennio, senza alcuna possibilità di contraddittorio, senza alcuna voce “altra” (quindi, verità assoluta), sia trasmesso da RaiUno viene un brivido lungo la schiena.

Come si diceva? E’ servizio pubblico, pagato col canone di tutti gli italiani? Non era questo il battaglia proprio di Silvio Berlusconi per attaccare i Santoro e gli altri? Che pure non hanno mai avuto tribune da cui sentenziare senza voci contro a dar fastidio?

Be’, sì. E’ il canone degli italiani che finanzia RaiUno. Gli italiani che amano, quelli che odiano e quelli che non amano, non odiano ma ragionano.

Rai 1