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Fabrizio Corona condannato a 4 anni per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale

4 anni. Questa la pena che il gup di Milano ha inflitto a Fabrizio Corona. Si è concluso così il processo che vedeva Corona imputato per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale per quanto riguardava la sua ex società, la Corona’s. Stralciata, invece, la posizione di Lele Mora: la sua Lm Management aveva sede a Treviglio,

pubblicato 28 Aprile 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:54


4 anni. Questa la pena che il gup di Milano ha inflitto a Fabrizio Corona. Si è concluso così il processo che vedeva Corona imputato per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale per quanto riguardava la sua ex società, la Corona’s.

Stralciata, invece, la posizione di Lele Mora: la sua Lm Management aveva sede a Treviglio, in provincia di Bergamo, e così è stata accolta la richiesta della difesa di Mora. Il gup ha infatti ritenuto la magistratura di Milano non competente e così l’agente dei vip dovrà essere processato a Bergamo.

Corona era già stato condannato a 3 anni e 8 mesi per i fotoricatti ai vip, poi ridotti in appello a un anno e 5 mesi (per tentata estorsione ai danni dei calciatori Francesco Coco e Adriano).
In un altro procedimento penale, il 12 marzo 2010, viene condannato a tre anni e 4 mesi di reclusione in primo grado dal Tribunale di Torino per aver ricattato il calciatore della Juventus David Trezeguet.

Poi, per detenzione e ricettazione di una pistola rubata e per detenzione e uso di banconote false (pena convertita in una sanzione di 4.560 euro).

Nel 2002 malmena un agente della Municipale e viene condannato definitivamente in Cassazione nel 2009 al risarcimento della vittima.

Mentre è in carcere per vallettopoli, corrompe un agente della Penitenziaria con 4mila euro. Viene condannato a un anno e otto mesi per corruzione.

Viene assolto per il capo di imputazine di ricettazione.

Ha all’attivo una serie di procedimenti amministrativi per infrazioni al codice della strada, nonché di due querele per diffamazione, da parte di Simona Ventura e di Barbara D’Urso.