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L’Unione Nazionale Consumatori annuncia: “Class action contro il televoto al Grande Fratello 11”

L’Unione Nazionale consumatori annuncia una class action contro il televoto del Grande Fratello 11. Dopo le polemiche sollevate ieri a proposito della poca trasparenza del sistema televoto, si scaglia contro la cacciata di Massimo Scattarella avvenuta per decisione dello stesso editore Pier Silvio Berlusconi. La prima azione dell’UNC, prima ancora del comunicato stampa, è stata

di marina
pubblicato 11 Gennaio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:38

L’Unione Nazionale consumatori annuncia una class action contro il televoto del Grande Fratello 11. Dopo le polemiche sollevate ieri a proposito della poca trasparenza del sistema televoto, si scaglia contro la cacciata di Massimo Scattarella avvenuta per decisione dello stesso editore Pier Silvio Berlusconi. La prima azione dell’UNC, prima ancora del comunicato stampa, è stata quella di depositare all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e all’Autorità Antitrust le segnalazioni a carico di Mediaset ed Endemol, per:

l’eventuale attivazione di pratiche commerciali scorrette nella gestione del televoto nel programma “Grande Fratello 11”.

Scrive Dona nel comunicato stampa:

Stiamo raccogliendo le segnalazioni di quanti lamentano tale lesione dei propri diritti per attivare una azione di classe ai sensi dell’articolo 140-bis del Codice del consumo: è inammissibile prendersi gioco così dei cittadini e l’intervento dell’editore giustifica una azione risarcitoria da parte di tutti coloro che hanno esercitato il televoto. Invitiamo gli interessati a segnalarci il loro caso scrivendo a info@consumatori.it

Cosa è accaduto per scatenare così l’ira funesta del segretario generale Massimiliano Dona? La cacciata di Massimo Scattarella dal GF11. Oh bella! Prima tutti si scagliano contro il bestemmiatore riammesso e poi lo difendono perché è stato ri-cacciato?

Ok, cerchiamo di fare chiarezza. Ieri, l’editore Pier Silvio Berlusconi fa sapere che in trasmissione non può essere presente, come da comunicato:

Chiunque incorra in espressioni blasfeme deve essere allontanato.

Tutto giusto. Il punto è che la riammissione di Scattarella era stata decisa dal pubblico attraverso il sistema del televoto, 1 euro iva inclusa a voto. Quanti voti, poi siano giunti nessuno lo sa. Scattarella era stato riabilitato e riammesso dopo un episodio che si era verificato lo scorso anni e per questo il pubblico da casa aveva televotato. Ma di fatto poi i voti sono stati annullati dalla decisione dell’editore.

Massimiliano Dona, perciò scrive:

Devono essere rimborsati i soldi spesi dai consumatori per votare sulla riammissione nella casa del Grande fratello del concorrente Massimo Scattarella. La decisione dell’editore oltre ad essere discutibile dal punto di vista regolamentare, non essendosi il concorrente Scattarella macchiato di nuovi comportamenti scorretti, lede l’interesse di tutti i consumatori che hanno partecipato solo una settimana fa al televoto. Evidentemente tanto quelli che si sono espressi favorevolmente, tanto coloro che hanno espresso il loro televoto per negare la riammissione del concorrente, sono stati ingannati: nessuno di loro avrebbe espresso il proprio voto, e dunque investito il proprio denaro, se solo avesse potuto immaginare che sarebbe stato annullato a causa della decisione dell’editore Mediaset.